IBM inizia un nuovo capitolo della sua storia con un cambio al vertice davvero emblematico: Ginni Rometty, CEO da esattamente otto anni, si è dimessa con effetto dal prossimo 6 aprile, e sarà sostituita da Arvind Krishna, attuale Senior Vice President Cloud e Cognitive Software, che sarà così il decimo CEO della ultracentenaria storia di IBM.

Mentre Jim Whitehurst, CEO di Red Hat, assumerà anche la carica di President di IBM, istituita per l’occasione. Rometty manterrà la carica di Executive Chairman of the Board fino alla fine del 2020, quando si ritirerà dopo circa 40 anni di servizio in IBM.

Le prime due cariche di Big Blue vengono quindi affidate ai responsabili dei business su cui Big Blue scommette per il suo futuro: Cloud, Cognitive Software, e Red Hat. Arvind Krishna tra l’altro è stato il principale regista dell’acquisizione di Red Hat. L’annuncio, reso pubblico ieri sera alla chiusura della Borsa, è stato accolto con favore dal mercato: nelle contrattazioni post-chiusura l’azione IBM è aumentata del 5%.

Krishna ha 57 anni ed è in IBM dal 1990. Prima di diventare il responsabile del Cloud and Cognitive Software, era General Manager dello sviluppo e della produzione nel Systems and Technology Group, e prima ancora General Manager IBM Information Management, e vice president of strategy di IBM Software. Ha un “undergraduate degree” ottenuto all’Indian Institute of Technology, Kanpur (IITK) e un PhD ottenuto alla University of Illinois, ed è entrato in IBM rivestendo diversi ruoli tecnici in IBM Software e IBM Research, dove ha contribuito alla nascita del business del security software.

“Arvind è la persona giusta per fare il CEO nella prossima era di IBM”, ha dichiarato Rometty. “È un brillante esperto di tecnologia che ha giocato un ruolo importante nello sviluppo di nostre tecnologie chiave, come AI, Cloud, Quantum Computing e Blockchain. Ed è anche un ottimo leader operativo, capace di conciliare la gestione del quotidiano con la costruzione del business del futuro: ha sviluppato il business cloud e quello di cognitive software di IBM, e ha condotto la più grande acquisizione della storia della società”.

In effetti l’area “Cloud & Cognitive Software”, che comprende anche Red Hat, è stata praticamente l’unica in crescita per IBM nell’esercizio 2019 appena concluso (+11%), mentre la divisione “Global Business Services” ha praticamente confermato il fatturato 2018, e le altre (Global Technology Services, Systems, e Global Financing) sono in calo.

Quanto a Whitehurst, i risultati che ha ottenuto in 10 anni in Red Hat ne hanno fatto il candidato naturale per contribuire a condurre IBM in un futuro dominato dagli ambienti hybrid e multi-cloud.

“Anche Jim è un leader di esperienza, che ha portato Red Hat alla leadership nelle soluzioni open source per l’enterprise, e ora in IBM questa offerta avrà un mercato potenziale ancora più grande”, ha detto Rometty. “Con Arvind e Jim il board ha nominato una squadra di leader di provata capacità sia tecnologica che di business”.

Virginia “Ginni” Rometty, la prima CEO donna nella storia di IBM, ha assunto le cariche di CEO, President e Chairman esattamente otto anni fa, nel gennaio 2012, e ha guidato Big Blue in un periodo difficile, in cui il fatturato è sceso da 100 miliardi a circa 77, e la capitalizzazione di borsa si è quasi dimezzata, da 220 miliardi a circa 125 di oggi.

Ginni Rometty, CEO di IBM dal 2012 al 2020

Ginni Rometty, CEO di IBM dal 2012 al 2020

“Rometty sarà ricordata nella storia di IBM per due cose: il declino del fatturato, e il varo della terza trasformazione epocale dell’azienda”, ha detto a Bloomberg James Cortada, senior research fellow alla University of Minnesota e autore di “IBM: The Rise and Fall and Reinvention of a Global Icon” (MIT Press, 2019), una recente e monumentale storia di IBM.

Secondo Cortada, che ha lavorato 38 anni in IBM, la prima trasformazione di Big Blue è stata negli anni ‘50, dai calcolatori meccanici a quelli elettronici, e la seconda negli anni ‘80, dai mainframe al software e servizi, mentre la terza è appunto quella segnata dall’hybrid multi-cloud: “Rometty ha iniziato questa terza trasformazione, ma secondo molti è stata troppo lenta. Però ha chiuso in bellezza con l’acquisizione di Red Hat”.