Lo Smart Working in questi giorni sta aiutando moltissime aziende, in diversi casi addirittura ne permette la sopravvivenza, ma realizzarlo in modo ottimale non è affatto semplice.

Partendo da questo concetto Engineering ha pubblicato oggi un “instant paper” intitolato “Digital Workplace: ridisegniamo il tempo e lo spazio del lavoro con nuovi strumenti digitali”, basato sulla sua esperienza in questo campo: oggi infatti il gruppo gestisce 250mila postazioni di Digital Workplace per conto di circa 400 aziende.

Il documento, scritto dagli esperti del Gruppo in materia, racconta come far evolvere il concetto di lavoro da tradizionale a digitale (Digital Workplace), e in che modo questa trasformazione vada supportata con programmi di Change Management, metodologie innovative di e-learning, e piattaforme tecnologiche sia di mercato (Microsoft Office 365) che open (LiveBox Suite), che permettono di aumentare nello stesso momento produttività e sostenibilità.

Nel capitolo finale inoltre c’è un’analisi sui benefici dello Smart Working e sulle criticità da superare per avviare e far funzionare al meglio questa modalità di lavoro.

“I primi clienti di noi stessi”

Engineering racconta anche come ha applicato questi principi su se stessa (“abbiamo deciso di  essere i primi clienti  di noi stessi”), in un progetto che ha trasformato il modo di lavorare di oltre 11.000 professionisti in più di 60 sedi del Gruppo nel mondo, coordinato da un piano di Change Management e formazione dei dipendenti tramite video interattivi, training online e comunicazioni dedicate, con continuo  monitoraggio dei KPI su adozione e customer satisfaction.

“Già nei primi 6 mesi il 46% di noi ha iniziato a partecipare a riunioni online, riducendo i tempi e i costi di trasferta, e il 30% dei gruppi di lavoro collabora costantemente online sfruttando Teams e SharePoint, vedendo così migliorato lo scambio di informazioni e la produttività. Infine, grazie alla possibilità di accedere al proprio account Office 365 da un numero praticamente infinito di device, più del 50% dei dipendenti utilizza con flessibilità questa opzione per gestire il proprio lavoro anche durante gli spostamenti”.

In sintesi la tesi del white paper è che una strategia efficace di Smart Working richiede due passaggi. Il primo è la creazione del Digital Workplace, in cui svolgere le attività di lavoro con tool digitali che permettono di essere produttivi pur non stando seduti alla solita postazione di lavoro.

Il secondo è il vero e proprio passaggio da Digital Workplace a Smart Working. Un Digital Workplace in grado di innovare davvero il modo di lavorare ha bisogno di una strategia capace di far procedere di pari passo avanzamento tecnologico e formazione delle persone, aumento della produttività del singolo e crescita della produttività collettiva. Solo in questo modo, spiega il white paper, è possibile abilitare una vera e nuova cultura aziendale condivisa di Smart Working.

“Come ogni elemento della Trasformazione Digitale l’unica certezza è che il cambiamento, una volta iniziato, sarà continuo”, spiega Francesco Bonfiglio, Amministratore Delegato di Engineering D.HUB. “Non deve spaventare, ma anzi deve essere un mantra per tutti, manager e collaboratori. L’evoluzione del business, ma ancor di più il cambio culturale e organizzativo che la corretta adozione del Digital Workplace impone non potranno fermarsi e diventeranno un motore di innovazione e miglioramento della produttività dell’azienda, di tutta la filiera produttiva, della catena del valore e delle persone”.