Con una crescita annua del 17%, Reply nel 2018 ha superato il miliardo di euro di fatturato (con circa 8000 dipendenti), salendo tra i primi 200 gruppi italiani in assoluto, e sul podio di quelli di ICT. Il modello originale, a conduzione familiare, ma sempre allineato sui più innovativi sviluppi delle tecnologie digitali, grazie a una rete di 120 società specializzate, regge anche alla prova dell’espansione internazionale. Una serie di acquisizioni all’estero di startup tecnologiche e imprese già affermate (ma mai di dimensioni tali da creare problemi di integrazione), ha infatti assicurato una solida presenza in Germania, e posizioni significative soprattutto nel Regno Unito e negli USA.

“Reply è tra le poche a disporre di un mix di competenze dalla strategia al design, dalle tecnologie digitali (cloud, big data, e-commerce, digital experience) al dominio delle architetture abilitanti”, spiega il fondatore e presidente Mario Rizzante nella lettera agli azionisti del bilancio 2018. “La nostra capacità di essere competitivi è legata all’abilità di sperimentare e innovare per portare rapidamente nuove offerte sul mercato”.

Una dimostrazione concreta è stata l’edizione 2019 di Xchange, l’evento annuale di Reply tenutosi pochi giorni fa a Milano con oltre 4000 partecipanti, la cui “demo area” mostrava oltre 20 progetti e sperimentazioni in sei aree dell’innovazione digitale: AI, 3D Experience/Mixed Reality, Prodotti Connessi/piattaforme IoT, Industria 4.0, Cybersecurity, e 5G Network Enablers.

Il configuratore 3D per abiti sartoriali

In area AI per esempio era in mostra una soluzione di object detection tramite webcam e machine learning con molte possibili applicazioni, dal retail (suggerimenti di abiti e accessori sulla base di quelli indossati) alla sicurezza sul lavoro (permesso d’accesso in uno stabilimento o cantiere in funzione delle protezioni indossate). Un’altra demo era sul caso dell’IRCCS Maugeri di Pavia, basato su X-RAIS di Laife Reply, applicazione di Deep Learning sulla diagnostica che affianca il medico nella refertazione, suggerendo in automatico aree sospette e relativa classificazione.

Nell’area Cybersecurity si poteva vedere un Security Operation Center (SOC) rilevare i comportamenti anomali legati a un attacco su smart object domestici, grazie ad algoritmi di Machine Learning. In quella dedicata a 3D e Mixed Reality c’erano tra l’altro una soluzione di videoconferenza olografica basata su HoloBeam, e 3D Box, piattaforma per la creazione automatica (attraverso algoritmi 3D) di contenuti digitali partendo da scansioni del materiale fisico reale, con il caso di Lanieri, che grazie al configuratore in 3D, può in poche ore definire tessuto, foggia e varianti di colore degli abiti sartoriali.

Nell’area 5G si evidenziava come il nuovo standard aiuti a sfruttare le potenzialità delle SDN, Software Defined Networks. Una demo per esempio mostrava la possibilità di SDN temporanee in contesti complessi e senza infrastruttura preesistente, come un palazzetto durante una partita di basket, con allocazione dinamica di risorse di rete grazie al “network slicing”.

Arrivano le micropolizze basate su blockchain

Nell’area Industria 4.0 c’era tra l’altro il LEA Picking Game, gioco di simulazione della gestione di un magazzino attraverso la piattaforma LEA di Reply, mentre tra le molte demo di IoT/Connected Objects segnaliamo l’uso del “narrowband IoT” per realizzare sensori con batterie che possono durare mesi o anni, per esempio nelle barche per evidenziare allagamenti, o nelle selle delle e-bike per applicazioni assicurative e antifurto.

Infine la blockchain: non c’era un’area demo, ma Reply ha annunciato la prima sperimentazione collettiva di prodotti assicurativi basati su blockchain in Italia, che coinvolge 4 assicurazioni (Mediolanum, Cargeas, Nobis e Reale Mutua), 3 banche (Banca Mediolanum, Popolare di Sondrio, UBI), e riguarda tre micro-polizze di viaggio a rimborso automatico in caso di maltempo, ritardo del volo e smarrimento bagagli.

“Dal punto di vista geografico l’obiettivo è continuare l’espansione soprattutto in Europa, senza escludere gli USA, dove l’acquisizione di Valorem sta dando buoni risultati”, ha detto Tatiana Rizzante, CEO di Reply (nella foto di apertura), in conferenza stampa. “Da quello delle attività, abbiamo 3 aree di competenze di base – Cybersecurity, Cloud Platforms e AI – e 3 grandi aree applicative – Customer Experience, Industry Platforms per vari settori, e IoT –, e stiamo sviluppando alcuni ambiti, tra cui il Deep Tech”.

China Beats, il “polso” del mercato cinese

Le aziende continueranno a fare applicazioni digitali con tecnologie “di base”, come industria 4.0 o ecommerce, ma molte stanno investendo appunto su piattaforme “deep tech”, che hanno un forte impatto sulla società (veicoli autonomi, AI, tracciatura del DNA), e richiedono tempo e grandi investimenti, sottolinea Tatiana Rizzante. “Per esempio Adidas sta investendo molto su piattaforme dati, con applicazioni per coinvolgere i clienti, personalizzare i prodotti e inventarne di nuovi, altri stanno creando piattaforme IoT di sistema. Ogni azienda lavora su una piattaforma diversa, ma tutte sono proprietarie, non saranno commercializzate, e richiedono un gran lavoro sui dati”.

A questo proposito un altro fronte di investimento di Reply è la big data analytics. “La nostra piattaforma Pulse aggrega tantissime fonti informative per analizzare trend di mercato, e andamenti delle campagne di marketing. Un’applicazione è China Beats, che presentiamo qui all’Xchange: mettendo insieme informazioni provenienti da social, marketplace, motori di ricerca, pubblicazioni e fonti cinesi, rispondiamo a domande come ‘in quali segmenti di mercato cinesi posso avere successo con i miei prodotti? Chi sono i potenziali concorrenti? Come faccio a convincere il consumatore cinese?’”.

Ovviamente poi Reply sta investendo molto sull’Artificial Intelligence (AI) di cui ha oltre 100 progetti in produzione. “La nostra piattaforma Trend SONAR per il monitoraggio delle tendenze evidenzia che i booming trend dell’AI sono chatbot, veicoli autonomi, hyper personalization, digital assistant e altri, tutti riconducibili a tre aree: piattaforme di analisi AI-as-a-service, interfacce uomo-macchina potenziate dall’AI, e automazione delle attività cognitive”.

Carenza di specialisti, un aiuto dall’AI

In particolare l’AI può aiutare anche ad affrontare la strutturale carenza di competenze sulle tecnologie più innovative. “Ci sono pochissimi esperti di machine learning e AI, formarli è lungo, secondo dati Monster.com le università fanno crescere l’offerta di queste competenze del 10% l’anno mentre la domanda cresce di 30 volte tanto”.

Reply Filippo Rizzante CTO Xchange 2019

Filippo Rizzante, CTO di Reply

Per questo Reply sta puntando sull’automated machine learning: “Per esempio lo stiamo usando per il risk management, per soluzioni di scoring e previsione del rischio basate su Amazon Sagemaker, o Google AutoML, che possono essere costruite da economisti, senza dover ricorrere a programmatori Phyton”. Analogamente per la produzione di software: “C’è sempre carenza di sviluppatori: il trend attuale è il “low code” o “no code”, con cui anche i non esperti possono fare applicazioni senza scrivere codice, e il machine learning potenzierà questo trend”.

Le practice Reply per biotagging e quantum computing

Infine il CTO di Reply Filippo Rizzante ha accennato a un paio degli sviluppi più “di frontiera”. Uno riguarda la mappatura del DNA: “Ormai per l’uomo siamo su costi tra 150 e mille dollari, le applicazioni sono l’iper-personalizzazione – ci sono già startup USA che “costruiscono” diete, alimenti o articoli d’abbigliamento sulla base dell’analisi del DNA di una persona – e la tracciabilità nelle filiere produttive e logistiche basata su marker proteici: abbiamo una “biotagging practice” al lavoro, con già due casi d’uso di tracciabilità dell’olio d’oliva e dell’inchiostro”.

L’altro riguarda il quantum computing: “Aprirà una nuova era, con capacità di elaborazione in crescita esponenziale, che permetteranno di affrontare problemi oggi non risolvibili. Qui Reply ha una practice da 18 mesi, che conta oltre 30 persone e ha già generato fatturato, circa 500 mila euro, grazie a progetti di ottimizzazione di linee di produzione complesse, e della composizione di portafoglio di investimenti finanziari”.