Domani nella cornice del Shoreline Amphitheater di Mountain View prenderà il via il Google I/O 2016, l’evento della Big G dedicato agli sviluppatori che quest’anno, secondo molti analisti, si concentrerà soprattutto su temi come la realtà virtuale, Android e la Internet of Things. Abbiamo così voluto porre quattro domande a Google sul futuro di alcuni scenari, sperando che almeno uno o due di questi quesiti possano trovare risposta durante il keynote d’apertura dell’evento.

Quali sono i vostri piani per la Internet of Things?

Google ha già scommesso forte sulla Internet of Things con gli strumenti per sviluppatori Brillo e Weave e con l’acquisizione nel 2014 di Nest, senza dimenticare il router wireless OnHub annunciato lo scorso anno. È chiaro insomma come Mountain View sia interessata a giocare un ruolo di primissimo piano nel crescente mercato della IoT, ma è da un po’ che non abbiamo né visto né sentito novità interessanti su questo versante.

A ben vedere sono poi comparsi alcuni segnali di allarme come nel caso delle difficoltà incontrate ultimamente da Nest. Ecco perché quello del Google I/O potrebbe essere un palco ideale per mostrare qualcosa di nuovo e di intrigante proveniente proprio dal team di sviluppo di Nest, ma anche se così non fosse ci aspettiamo che la IoT abbia comunque molto spazio.

Che funzionalità innovative dobbiamo aspettarci da Android N?

A differenza degli scorsi anni, quando Google era solita presentare una prima versione “developer preview” di Android proprio al Google I/O, quest’anno la compagnia ha già reso disponibile prima dell’evento una versione alpha della nuova release di Android N, il successore di Android Marshmallow. Alcune novità come il supporto per il mouse, nuovi emoji e una modalità con finestra fluttuante, sono quindi già state svelate, ma nonostante ciò ci aspettiamo che Google riveli qualcosa di più sulla versione finale di Android N, soprattutto se ci sono feature e novità di rilievo dal punto di vista degli sviluppatori.

Perché le aziende dovrebbero entrare nell’esperienza di Google?

Google ha investito davvero tanto per cercare di portare a sé il settore aziendale convincendolo con i suoi servizi software e, in parte minore, con il suo hardware. L’I/O 2016 potrebbe essere l’occasione ideale sia per svelare strumenti di sviluppo mirati agli utenti business, sia per convincere gli “indecisi” a passare definitivamente alla Google Cloud Platform o alle Google Apps for Work.

In realtà la Google Cloud Platform , la cui conferenza Next è andata in scena a San Francisco solo un paio di mesi fa, non avrà un ruolo di primissimo piano, anche se al Google I/O dello scorso anno c’era stato comunque spazio per novità e annunci inerenti proprio alla piattaforma cloud della grande G.

E la realtà virtuale?

Google ha compiuto passi in avanti piuttosto significativi nello scenario della realtà virtuale. Amit Singh, ex dirigente di Google for Work, ha annunciato la scorsa settimana di essere in procinto di passare alla divisione della realtà virtuale di Google e lo stesso è accaduto con l’ex capo di Android PR. Indizi che, assieme alle voci sulla presentazione della piattaforma Android VR e di un nuovo visore che succeda ai Google Cardboard, la dicono lunga sull’interesse della grande G nei confronti della realtà virtuale. Dopotutto, con Facebook, Samsung, Sony, LG e HTC indirizzati seriamente a questo mercato nascente, Google, che vi è già entrata da tempo con il suo visore di cartone ultraeconomico, non ha nessuna intenzione di perdere terreno nei confronti dei suoi rivali.