Come ogni anno Oracle CloudWorld, l’evento globale di Oracle che si è tenuto a Las Vegas pochi giorni fa, è stato molto denso di annunci, ma per questa edizione 2023 è più facile del solito trovare un leit motiv: “La IA generativa è una rivoluzione”, ha detto il fondatore e CTO Larry Ellison nel keynote di apertura. “Sta cambiando profondamente le cose anche in Oracle, è il centro di praticamente tutto quello che stiamo facendo”.

Con questo filo conduttore, i due manager di Oracle Italia Andrea Sinopoli e Giovanni Ravasio hanno spiegato i principali annunci dell’evento, e i possibili impatti sul mercato italiano in un incontro con la stampa italiana.

Una delle notizie più importanti, ha detto Andrea Sinopoli, VP e Cloud Technology Country Leader di Oracle Italia, è stata il rafforzamento della partnership con Microsoft su Azure, che ha portato all’annuncio di Oracle Database@Azure (ne abbiamo parlato qui).

L’accordo con Microsoft per Oracle Database@Azure

“I problemi di latenza sono sempre meno tollerati, e il fatto di rendere disponibile il nostro database su Azure riduce a zero la latenza. Inoltre questo è un altro passo nel percorso per rendere il nostro database sempre più aperto, indipendente non solo dal sistema operativo ma anche dalla piattaforma cloud”.

Andrea Sinopoli, VP & Cloud Tech Country Leader, Oracle Italia

Andrea Sinopoli, VP & Cloud Tech Country Leader, Oracle Italia

L’accordo, ha precisato Sinopoli, prevede un’offerta commerciale ad hoc che verrà comunicata più avanti, “ma il messaggio è che questi clienti non pagheranno niente in più. Questa partnership si rivolge a clienti che hanno già iniziato percorsi con Azure, e non vogliono rinunciare alla tecnologia database best of breed, ma la nostra preferenza ovviamente è quella di portare i clienti su OCI (Oracle Cloud Infrastructure, ndr) per tutti i livelli dello stack, puntando sui suoi punti di forza in termini di bassi costi, automazione – e quindi velocità – e sicurezza”.

Caratteristiche, continua il manager Oracle, che fanno di OCI anche un’infrastruttura allo stato dell’arte per addestrare i modelli LLM (Large Language Model) per l’IA generativa.

OCI Generative AI, per integrare i LLM nelle applicazioni aziendali

A proposito di LLM, al CloudWorld è stato annunciato OCI Generative AI, un servizio gestito sviluppato con Cohere che consente agli utenti di integrare LLM nelle proprie applicazioni tramite un’API.

Quando sarà in general availability, spiega una nota Oracle, OCI Generative AI e i modelli Cohere funzioneranno perfettamente con AI Vector Search, una nuova funzionalità di Oracle Database 23c che fornisce la “retrieval-augmented generation” (RAG), una tecnica di AI generativa che unisce LLM pre-addestrati e dati aziendali proprietari per fornire risposte con maggiore precisione.

“AI Vector Search, anch’esso annunciato al Cloudworld 2023, è la feature più innovativa dell’ultima versione 23c di Oracle Database”, ha sottolineato Sinopoli.

“Come poter parlare con il database”

Come spiega Oracle in una nota, AI Vector Search è una raccolta di funzioni che include un nuovo tipo di dati vettoriali, indici vettoriali e operatori SQL per la ricerca vettoriale con cui Oracle Database può memorizzare il contenuto semantico di documenti, immagini e altri dati non strutturati in formato vettoriale, e utilizzarli per eseguire rapidamente ricerche semantiche.

Secondo Oracle, l’uso di modelli semantici è ciò di cui le imprese hanno bisogno per implementare soluzioni di IA: le ricerche su un insieme di dati aziendali e semantici sono più semplici, veloci e precise se entrambi questi tipi di dati sono gestiti in un unico database.

“Per usare la modalità di ricerca Oracle AI Vector non servono competenze specifiche di machine learning: tutti gli utenti, compresi sviluppatori e amministratori, possono imparare a usarlo in meno di 30 minuti. È come poter parlare con il database, ha spiegato Sinopoli.

Un ultimo annuncio in ambito infrastrutturale citato da Sinopoli è la disponibilità delle nuove istanze di OCI Compute basate sulle CPU AmpereOne di Ampere.

“Queste istanze potranno gestire una varietà di carichi di lavoro cloud di tipo generale, come l’esecuzione di web server, la transcodifica video, la gestione delle richieste di inferenza AI basate su CPU. Già il 95% dei servizi cloud di Oracle nel mondo utilizzano il computing di Ampere, che ha aumentato il livello di performance e ridotto drasticamente i consumi di energia”.

Modelli IA anche per generare codice senza doverlo scrivere

Sugli annunci del CloudWorld in ambito applicativo si è invece soffermato Giovanni Ravasio, VP e Cloud Applications Leader Italia e Iberia di Oracle: “Sempre a proposito di AI, una novità importante la creazione di LLM specifici per generare codice applicativo senza doverlo scrivere”.

Oracle Giovanni Ravasio VP & Cloud Applications Leader

Giovanni Ravasio, VP & Cloud Applications Leader, Oracle Italia

Questi sviluppi si basano su Apex, il linguaggio low code di Oracle, e non comprendono attività umane, “e quindi neanche bug”, continua Ravasio. “La security in questo tipo di codice è embedded, e i tempi sono un quinto di quelli dello sviluppo tradizionale. Una conseguenza è la possibilità di entrare molto più velocemente con applicativi verticali ad hoc in industry dove non eravamo presenti”.

Un’altra è che aggiornamenti e arricchimenti delle applicazioni sono quasi immediati: “Nei prossimi due trimestri rilasceremo 50 nuove funzionalità basate su AI generativa per le nostre Fusion App per ERP, HCM, SCM e CX, su cui abbiamo 25 milioni di utenti al mese collegati, con 14mila organizzazioni clienti live, e 10mila clienti delle soluzioni industry”.

Una nuova generazione di analytics per le Fusion App

L’IA poi ha contribuito anche all’evoluzione della componente di analytics delle Fusion App. Al CloudWorld è stata annunciata Fusion Data Intelligence, che Oracle descrive come una piattaforma di nuova generazione basata su dati, analytics e AI, erede di Oracle Fusion Analytics Warehouse, che fornirà dati “as a service” con pipeline automatizzate, modelli di dati a 360 gradi per le principali funzioni aziendali, analisi avanzate interattive, modelli AI/ML e applicazioni intelligenti.

“La AI generativa può essere il passaggio decisivo per ottenere insight davvero significativi su moli enormi di dati. Per esempio nella sanità adesso l’ambizione di Oracle di creare un database unico nazionale per i dati sanitari anonimizzati, per gli USA e per altri paesi, è concretamente possibile”, ha sottolineato il manager, che a proposito di sanità ha anche citato il nuovo Oracle Clinical Digital Assistant integrato nelle soluzioni Oracle di cartella clinica elettronica (EHR).

Infine un altro fronte che Oracle ha portato avanti al CloudWorld è quello della facilitazione delle transazioni B2B nei vari settori: nell’edizione dell’anno scorso erano stati annunciati accordi in quest’ambito con JP Morgan e FedEx (ne abbiamo parlato qui), quest’anno è stata la volta di Mastercard e Uber. “L’obiettivo è rendere totalmente automatico attraverso partnership nelle varie industry lo scambio di documentazione amministrativa, finanziaria e logistica”, conclude Ravasio.