Sono davvero tante le novità annunciate da Meta all’evento Meta Connect (tutt’ora in corso) tra visori, intelligenza artificiale e occhiali smart. Mark Zuckerberg ha descritto i nuovi prodotti come un’unione di mondi virtuali e reali e ha sottolineato che Meta offre un’intelligenza artificiale a basso costo (o gratuita in certi casi) che può essere integrata nella routine quotidiana.

Si inizia con la nuova generazione di occhiali smart Ray-Ban, che saranno disponibili in Italia dal 17 ottobre a partire da 329 euro. Questi smart glasses integrano il nuovo assistente Meta AI e possono trasmettere in livestreaming direttamente su Facebook e Instagram ciò che l’utente sta vedendo: un indubbio passo avanti rispetto al modello precedente che era in grado solo di scattare foto.

Un aggiornamento di Meta AI previsto per il prossimo anno darà all’assistente la capacità di identificare i luoghi e gli oggetti che le persone vedono, oltre che di eseguire traduzioni multilingua in tempo reale. Meta AI è stato creato utilizzando un modello personalizzato basato sul potente modello linguistico proprietario Llama 2, che Meta ha reso disponibile per uso commerciale pubblico a luglio. Il chatbot avrà inoltre accesso a informazioni in tempo reale grazie a una partnership con il motore di ricerca Bing di Microsoft.

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In un’intervista a Reuters, il presidente di Meta Global Affairs Nick Clegg ha dichiarato che l’azienda ha preso provvedimenti per filtrare i dettagli privati dai dati utilizzati per addestrare il modello e ha anche imposto restrizioni su ciò che lo strumento può generare, come il divieto di creare immagini realistiche di personaggi pubblici. “Abbiamo cercato di escludere i set di dati che presentano una forte preponderanza di informazioni personali”, ha precisato Clegg, citando LinkedIn come esempio di sito web il cui contenuto non è stato deliberatamente utilizzato.

Meta ha anche annunciato la creazione di una piattaforma che gli sviluppatori e le persone comuni potranno utilizzare per creare bot IA personalizzati, che avranno profili su Instagram e Facebook e alla fine appariranno come avatar nel metaverso. Queste nuove funzionalità sembrano essere finalizzate a migliorare le app e i dispositivi esistenti piuttosto che a sviluppare nuove superfici pubblicitarie o altre fonti di guadagno, anche perché come sottolineano diversi analisti di mercato difficilmente Meta riuscirà a monetizzare i prodotti di intelligenza artificiale nel breve periodo.

Molto spazio è stato poi dedicato alla piattaforma Quest, anche perché il Meta Quest 2 è di gran lunga il visore VR più venduto al mondo. Il Quest 3, annunciato inizialmente a giugno poco prima che Apple presentasse il suo Vision Pro, arriverà in Italia a ottobre nelle versioni da 128 e 512 GB rispettivamente a 549 e 699 euro, prezzi lontanissimi da quelli del Vision Pro (i due prodotti sono però molto diversi tra loro). Quest 3 tra l’altro non è solo VR, ma vanta la stessa tecnologia di realtà mista che ha debuttato nel più costoso Quest Pro dello scorso anno, che mostra a chi lo indossa un feed video del mondo reale che lo circonda.

Questi annunci di Meta riflettono il modo in cui Zuckerberg intende gestire la sua creatura di fronte a una tecnologia disruptive come l’intelligenza artificiale e una ancora in fase di assestamento come quella della realtà virtuale/aumentata. In più la posta in gioco per Meta Connect è alta, visto che lo scorso anno gli investitori hanno criticato Meta per aver investito troppo (e con scarsi risultati) nel metaverso, mossa che ha poi spinto l’azienda a licenziare decine di migliaia di dipendenti per continuare a finanziare la sua visione.