“Tutti parlano di IA generativa, che è anche il tema del giorno qui oggi, ma a noi interessa parlare di IA generativa per il business, cioè di uno strumento con cui tutte le imprese – anche quelle piccole e medie – possono migliorare la loro competitività, efficienza e sostenibilità”.

Stefano Rebattoni, CEO e Chairman di IBM Italia Think 2023

Stefano Rebattoni, CEO e Chairman di IBM Italia

Così Stefano Rebattoni, CEO e Chairman di IBM Italia, ha riassunto la visione della IA generativa di IBM, in una conferenza stampa all’edizione italiana dell’IBM Think 2023, evento tenutosi pochi giorni fa a Milano alla presenza di oltre 500 partner e clienti.

Secondo IBM, l’IA può generare a livello mondiale un valore economico addizionale di 16mila miliardi di dollari entro il 2030. “Per l’Italia l’impatto potenziale è paragonabile a un nuovo PNRR, o a una legge finanziaria”, ha sottolineato Rebattoni.

“Le nostre ricerche ci dicono che in Italia il livello di adozione nelle aziende è intorno al 50%, in linea con il dato mondiale, ma come sempre è una media tra due dati molto diversi, il 60% delle grandi aziende e il 20% delle PMI”.

I tre casi d’uso della IA generativa secondo IBM

Il problema è quindi far capire alle PMI che l’IA non è una cosa inarrivabile per loro come qualche anno fa, ha detto Rebattoni, e IBM vuole farlo in modi molto concreti, proponendo la suite Watsonx e i suoi tre componenti, e poi Proof-Of-Concept, casi d’uso concreti, calcoli di ritorni, accesso a competenze specializzate e formazione.

“CI stiamo concentrando in particolare su tre tipologie di use case di IA generativa. La prima riguarda i lavori digitali, quelli che richiedono uso intensivo e gestione di dati: back office, amministrazione, HR, generazione contenuti, marketing”.

La seconda è l’area customer care, in termini sia di clienti interni (i dipendenti), sia esterni. “Qui oggi annunciamo la prima referenza italiana di watsonx: WindTre”.

La terza è l’area “IT for IT”, “cioè tutto ciò che riguarda lo sviluppo di codice, la migrazione di ambienti: l’IA può accelerare di due ordini di grandezza progetti di modernizzazione di applicazioni e piattaforme”.

Il progetto IA di WindTre per gestire le segnalazioni dei clienti

Più in dettaglio, WindTre ha sviluppato insieme a IBM Consulting una soluzione di “Intelligent Automation” basata basata su watsonx Assistant, watsonx Knowledge Studio (WKS) e Natural Language Understanding (NLU) per gestire le segnalazioni dei clienti (oltre 10mila al mese).

Tiziana Tornaghi, Managing Partner IBM Consulting Italia Think

Tiziana Tornaghi, Managing Partner IBM Consulting Italia

L’obiettivo della società telefonica, spiega una nota, era di ottimizzare il processo di gestione dei reclami per anomalie dei sistemi aperti dagli utenti, e ridurre le attività ripetitive del proprio Service Desk.

Tra i benefici ci sono l’aumento di 10 volte della velocità di risposta rispetto a prima, la riduzione degli errori umani, e la scalabilità senza precedenti grazie al fatto di poter attivare più robot in parallelo.

“Al di là dei benefici di produttività ed efficienza, il risultato più notevole è stato vedere come si sono arricchite le competenze di WindTre durante il progetto, e lo stesso si può dire per le nostre”, ha detto Tiziana Tornaghi, Managing Partner IBM Consulting Italia.

”È importante infatti che lo stesso percorso di creazione di competenze IA nei clienti si verifichi anche al nostro interno, e per questo presto apriremo una Factory di IA generativa con risorse dei nostri centri di Napoli e Bari”.

“L’IA è una trasformazione, ma non per pochi”

Alessandro Curioni, IBM Fellow, VP Europe and Africa e Director IBM Research Zurich

Alessandro Curioni, IBM Fellow, VP Europe and Africa e Director IBM Research Zurich

Sul tema della IA generativa a portata di PMI è tornato poi Alessandro Curioni, IBM Fellow, VP Europe and Africa e Director IBM Research Zurich: “Occorre demistificare l’AI: è una trasformazione, ma non per pochi. Fino a ieri occorrevano tantissimi dati e manodopera per sviluppare modelli IA specifici che risolvevano un solo task. Oggi i foundation model permettono di creare modelli grandi quasi automaticamente, con poco investimento, e poi di personalizzarli in un secondo momento con poco lavoro e dati”.

Tutto questo, continua Curioni, permette di concretizzare l’idea di IBM di una AI per il business che sia responsabile, basata su modelli che lavorano su dati di proprietà dell’azienda, o di uso autorizzato.

“Per questo watsonx ha tre componenti per il management dei dati, la facile creazione – a partire dai foundation model – di modelli piccoli e personalizzati basati solo sui dati del cliente, e la governance, al fine di monitorare la compliance di dati e modelli e aggiornarli in tempo reale in caso di novità normative, senza interruzioni nell’uso”.

Il punto sul Quantum Computing

I manager di IBM in conferenza stampa hanno toccato anche un altro dei temi principali di Think 2023 Milano: il Quantum Computing.

“Sei anni fa avevamo una visione, ora abbiamo una roadmap di hardware, software, middleware, applicazioni”, ha detto Curioni. “Dal 2016 non abbiamo mancato una singola scadenza: penso che in un periodo tra 2 e 5 anni riusciremo a dimostrare un vantaggio concreto nella scienza e nel business. Il campo in cui questo vantaggio sarà più tangibile sarà l’intersezione tra quantum e AI”.

“Il Quantum Computing è stato a lungo ristretto in un confronto research-to-research, ma oggi ne siamo usciti”, ha aggiunto Rebattoni. “Diversi governi stanno facendo partire iniziative a livello paese, tra cui Germania, Francia, Spagna. In Germania l’anno prossimo sorgerà un polo quantistico a Henningen, voluto fortemente dal governo tedesco, in cui confluiranno tecnologie, metodologie e applicazioni”.