Qualche giorno fa Amazon Web Services (AWS) ha annunciato gli otto “partner of the year” italiani vincitori dell’AWS Partner Award 2021 Italia. Oltre a Reply (categoria Consulting), Dynatrace (ISV), beSharp (Data & Analytics Competence), Eudata (Connect Service Delivery), Horsa Group (SAP), VAR Group (Social Impact) e Almaviva (Public Sector), tra i premiati c’è anche Elmec Informatica come “Rising Star of the year”, premio riconosciuto al partner – si legge nella motivazione – che ha saputo sfruttare partendo da zero i servizi AWS, continuando a crescere con AWS nel corso del 2021.

Con Valerio Malnati, Business Developer Cloud di Elmec Informatica, abbiamo approfondito questo risultato, e più in generale l’accelerazione degli investimenti di Elmec nel cloud degli ultimi anni.

Quali sono i principali numeri e aree di attività di Elmec oggi?

Elmec è un gruppo di società IT che ha l’obiettivo di accompagnare le aziende nel percorso di digital transformation a 360 gradi. Comprende la capogruppo Elmec Informatica, che si occupa di servizi cloud e di digital workplace, e poi Elmec 3D (stampa 3D industriale), Elmec Solar (green energy), CybergON (cybersecurity), Eolo (connettività), Everynet (IoT), e NTS Project (ERP).

È una realtà al 100% italiana, con 50 anni di storia: la proprietà fa tuttora capo alle famiglie Ballerio e Corti che l’hanno fondata nel 1971, e ha 9 sedi in Italia e una in Svizzera, con quartier generale a Brunello presso Varese, dove abbiamo un vero e proprio campus tecnologico, con un data center di proprietà Tier 4. Il radicamento sul territorio è uno dei valori principali dell’azienda, che si traduce tra l’altro nel fatto che gestiamo direttamente tutti i servizi, senza delegare a fornitori terzi.

Il fatturato nel 2020 è stato di 111 milioni, in crescita annua del 2,5% ma quest’anno dovremmo superare i 120 milioni, anche se ovviamente non abbiamo ancora dati ufficiali. I dipendenti nel 2020 erano 600, con circa 2350 certificazioni, ma anche questi dati sono nel frattempo cresciuti: siamo ormai oltre 700, visto che nel 2021 abbiamo assunto circa 140 persone. La percentuale di fatturato da servizi ricorrenti – cioè managed services – è di circa il 65%, anche questa in crescita. Abbiamo ancora un’anima di rivendita di hardware, dai server ai device mobili, ma la tendenza sia in ambito cloud che workplace è sempre più sbilanciata verso i managed services.

Quanto incide il business cloud sul fatturato di Elmec?

Il business cloud, sia private che public, è un ambito “core” per Elmec Informatica. Abbiamo oltre 200 tecnici specializzati con competenze cloud, system, platform, security e network. Il nostro è un approccio “Cloud Best”, cioè si basa sulla scelta della tecnologia migliore per i diversi workload e applicazioni sia nel public, sia nel private cloud. Per “private” intendo servizi erogati a singole aziende dal nostro data center, nel senso che non abbiamo macchine dedicate: non facciamo solo housing puro, ma sopratutto erogazione di servizi gestiti.

Da dove nasce l’AWS Award che avete appena ottenuto?

È un riconoscimento importante, ottenuto grazie agli investimenti che abbiamo fatto, ai nostri clienti, e al grande lavoro di team tra le persone di Elmec e il partner team AWS.

Abbiamo stretto la partnership con Amazon Web Services nel 2020, e abbiamo messo particolare impegno per raggiungere in tempi molto stretti il livello Advanced Consulting Partner, che è il secondo più alto livello nell’ecosistema AWS, finora raggiunto in Italia solo da una decina di partner. Abbiamo creato un competence center cloud interno, con focus particolare su AWS. Parliamo di 30 certificazioni a livello aziendale – alcune nell’area pre-sales, altre nella struttura di delivery a vari livelli – con cui abbiamo cercato di coprire in modo pervasivo le competenze cloud necessarie in ambito AWS. Ma oltre a queste l’impegno ha riguardato anche il marketing: abbiamo organizzato sia delle campagne ad hoc su temi specifici, sia dei programmi interni per far conoscere bene ai venditori le caratteristiche del public cloud.

In questa partnership portiamo in dote il nostro consolidato presidio del mercato italiano, e l’impegno sul public cloud che è un modello che si accorda bene ai nostri asset. Il beneficio è di avere contatti diretti con il leader del mercato public cloud, con un partner team e un partner manager dedicati, che ci seguono e lavorano con noi sia nello sviluppo della partnership, sia nelle attività continuative. Abbiamo definito un go-to-market congiunto, con sinergie tra le rispettive strutture commerciali. Inoltre abbiamo guadagnato visibilità sul mercato, con benefici di marketing e la possibilità di fare evangelizzazione sui clienti sul public cloud, su cui comunque in Italia non c’è ancora una consapevolezza diffusa.

Quali sono i principali tipi di progetti che fate su tecnologie AWS?

C’è una quota importante di migrazioni “lift and shift”: tanti clienti, anche se stanno migrando a una piattaforma innovativa, in una prima fase mantengono il design applicativo così com’è, per poi modernizzare l’infrastruttura solo in una seconda fase. Altri use case frequenti riguardano l’utilizzo del cloud per backup e disaster recovery, con benefici di durabilità e sicurezza del dato, e anche di flessibilità perché si paga un canone ma si accendono le macchine virtuali solo se si verifica effettivamente un disastro. Per noi il compito non si ferma quando la migrazione è completata, anzi il bello comincia proprio lì, perché ci proponiamo per gestire il day-by-day con i managed services.

Altre applicazioni più innovative riguardano i container e i siti di e-commerce. Tutto ciò che è variabile e comporta dei picchi è adatto per essere gestito in public cloud.

Oltre all’alleanza con AWS, quali sono i principali componenti della strategia cloud di Elmec?

Direi la partnership con Deloitte (ne abbiamo parlato qui, ndr) e l’adesione a Gaia-X. L’alleanza con Deloitte è molto complementare a quella con AWS. Deloitte è forte sui servizi di consulenza per la cloud transformation ed è specializzata sulle fasi di design e assessment: competenze che completano molto bene le nostre, che sono soprattutto sulla gestione del day-by-day.

Quanto a Gaia-X, è un progetto a cui abbiamo aderito con entusiasmo, perché teniamo molto al tema della governance dei dati. Tema a cui siamo coerenti anche con la partnership con AWS, che al momento è l’unico grande player cloud con una region in Italia: i data center di AWS in Italia rassicurano i clienti che temevano che i loro dati andassero all’estero, e garantiscono la bassa latenza che è indispensabile per poter migrare nel cloud molti tipi di applicazioni.

Tornando a Gaia-X, siamo stati tra i primi in Italia ad aderire a questo progetto europeo. Abbiamo un rapporto diretto con il CEO Francesco Bonfiglio, che recentemente è intervenuto anche a un nostro evento, e contiamo sul fatto che in futuro Gaia-X possa dettare degli standard, e che le aziende che fanno parte del consorzio possano essere certificate per la compliance e sicurezza del dato. È uno dei fronti su cui stiamo investendo anche per fare cultura sul cloud: è un momento fondamentale per la digitalizzazione delle aziende, che è uno dei pilastri del PNRR, e occorre far capire agli imprenditori italiani che il cloud non è un pericolo ma un abilitatore, e che la migrazione può essere impostata secondo i tempi e le esigenze di ciascuna azienda.