La società di ricerca Canalys sta seguendo giorno per giorno l’evolversi della crisi Coronavirus in Cina, alla luce delle possibili ripercussioni sul mercato locale, e su moltissime supply chain industriali mondiali, in particolare dei settori hi-tech come pc e smartphone, a causa del rischio di ritardi o mancate consegne delle fabbriche cinesi di componenti.

A causa dell’epidemia – nel frattempo il virus è stato denominato ufficialmente SARS-CoV-2, mentre la malattia si chiama COVID-19 il governo centrale e quelli delle province in Cina hanno imposto severe limitazioni alla circolazione delle persone e alla ripresa delle attività di business dopo il periodo di festa del Capodanno cinese. A parte la situazione drammatica della provincia di Hubei, di cui è capitale Wuhan, la città da cui è partita l’epidemia, le aziende delle città e relative province nella zona “tier 1” a ridosso della provincia di Hubei (Pechino, Shanghai, Shenzhen, Guangzhou) hanno rinviato la ripresa delle attività fino a nuovo ordine. Le persone che hanno viaggiato in occasione delle festività devono rimanere in quarantena per almeno 14 giorni.

Ai cittadini è richiesto di non frequentare luoghi pubblici ed eventi pubblici, comprese fiere e manifestazioni di business, che quindi sono state cancellate, e restrizioni sono in atto anche sulla logistica e sui trasporti.

A causa delle festività del capodanno cinese, già prima dell’emergenza Coronavirus era previsto che la produzione di componenti e dispositivi hi-tech sarebbe rimasta a livelli minimi per giorni, scrive Canalys. Tuttavia l’emergenza ha già provocato la chiusura di diverse fabbriche nelle province di Zhejiang e Jiangsu.

In un report all’inizio di febbraio Canalys prevedeva in Cina una flessione del 7% per il mercato smartphone e dell’8% per il mercato pc tra il quarto trimestre 2019 e il primo trimestre 2020. Martedì scorso però nel report “Coronavirus set to upset China’s smart device market”, la società di ricerca ha pesantemente rivisto al ribasso queste previsioni, parlando per il primo trimestre 2020 di un calo del 20% per il mercato pc cinese, e addirittura del 40-50% per quello smartphone, nell’ipotesi però che la produzione torni ai livelli normali pre-emergenza entro la fine di febbraio, consentendo così un certo recupero in marzo. “Ma la situazione potrebbe ulteriormente deteriorarsi o migliorare prima”.

In termini di vendite, ovviamente sono colpite maggiormente quelle nei negozi e catene retail fisiche, e i vendor che in proporzione puntano di più su questo canale, tra cui Canalys indica Huawei, Xiaomi, Oppo e Vivo. Gli operatori logistici di certo fino a oggi 10 febbraio non sono tornati alla piena attività, quindi anche le vendite online subiranno rallentamenti. Il primo trimestre 2020 potrebbe essere secondo Canalys uno dei peggiori di sempre riguardo al volume di unità consegnate in Cina.

Effetto coronavirus: -10/15% sull’intero 2020 per il mercato cinese hi-tech

“Il precedente della SARS dice che la domanda dei consumatori si è ripresa velocemente dopo la fine dell’emergenza. Ma per il coronavirus la situazione è diversa, la diffusione è più rapida”, si legge nel report. La previsione conservativa di Canalys per l’intero anno sul mercato cinese è di un calo del 10-15% rispetto al 2019 per i prodotti elettronici ad alta obsolescenza, come gli smartphone. Anche per i prodotti più “voluttuari” come smart speaker o wearable le previsioni sono di un forte ribasso, mentre per i notebook Canalys è meno pessimista perché l’emergenza favorirà il lavoro da remoto (Smart Working), e quindi la domanda di questi prodotti.

Un’altra conseguenza dell’emergenza Coronavirus è che i lanci di nuovi prodotti, come gli smartphone 5G, saranno rimandati. “I vendor non vogliono fare sforzi di marketing inutili quando l’attenzione del pubblico è su altri più drammatici temi, e poi come detto eventi pubblici come appunto le presentazioni di nuovi prodotti sono limitate o vietate”. Questo è un altro fattore che condurrà al calo del mercato smartphone nel 2020, perché almeno per i primi mesi mancherà l’effetto di traino dei nuovi modelli.

Canalys infine si sofferma sui possibili impatti sul mercato mondiale dei prodotti hi-tech. Dato che per la produzione di componenti per smartphone e pc la provincia di Hubei non è determinante, e che per il periodo del capodanno comunque i livelli di produzione sono al minimo, per ora non c’è rischio immediato di stop alla produzione.

I fattori di rischio però sono diversi. I componenti e prodotti più complessi, cioè a più alta intensità di lavoro umano, sono quelli più a rischio di non riuscire a tornare ai livelli di produzione normali dopo il periodo di festività. In diverse supply chain è sufficiente la mancanza di un solo componente di base o materia prima per provocare pesanti ritardi, cosa che può avvenire anche per le limitazioni alla circolazione dei mezzi di trasporto.

Altro grave pericolo è la diffusione del virus – e quindi delle limitazioni e divieti – anche nelle province di Sichuan, Zhejiang e Guangdong, che invece sono zone di produzione fondamentali, con fornitori di produttori di molti settori: questo impatterebbe sul mercato di tutto il mondo e su produttori globali come Apple che dipendono dai componenti fabbricati in Cina.