I reseller ICT europei sono più ottimisti riguardo al 2020 di quanto lo fossero 12 mesi fa per il 2019, e confortati da una sostanziosa crescita negli scorsi mesi stanno investendo in categorie di prodotto sia tradizionali che innovative. È la tesi del report ChannelWatch di Context, società di ricerca specializzata sul mercato IT, che si basa su un’indagine su oltre 6500 reseller di 15 paesi di cui 12 europei (compresa l’Italia).

Naturalmente non si tratta di un ottimismo cieco. Gli elementi di preoccupazione sui trend politici ed economici, e quindi sulla propensione delle organizzazioni utenti a investire in tecnologie digitali, non mancano. E hanno già avuto ripercussioni sul fatturato del canale IT in Europa, che secondo Context è sì cresciuto nei primi nove mesi del 2019, ma in misura dimezzata rispetto allo stesso periodo del 2018 (+3,4% contro +6,7%).

Un trend che Context attribuisce appunto a fattori macro come la Brexit e il rallentamento dell’economia tedesca, ma anche alla caduta dei prezzi dei componenti hardware e storage, come RAM, SSD e HDD: a fronte di un aumento del 15% dello storage venduto dal canale IT in volume (numero di gigabyte), per esempio, il relativo fatturato è calato del 20%.

Nonostante questo però, spiega Context, nel 2019 gli elementi positivi hanno sopravanzato quelli negativi: il calo del costo dello storage ha accelerato la transizione verso l’SSD come componente standard dell’enterprise storage, il mercato del networking enterprise è cresciuto, e ancora meglio sono andate tutte le tecnologie di data center (server, storage, apparati di gestione dell’energia). “In Spagna e Italia in particolare – scrive Context – gli investimenti privati e pubblici nei data center sono stati uno degli elementi che hanno limitato la crisi delle economie di questi paesi”.

Inoltre in tutti i paesi oggetto dell’indagine il numero di nuovi reseller entrati sul mercato è superiore a quello dei reseller che hanno chiuso. E soprattutto secondo Context le imprese del canale stanno aumentando i loro investimenti sia sui prodotti che trattano da anni – prima di tutto pc e monitor – sia su aree più innovative come Smart Home e hyper-converged infrastructure (HCI), che a loro volta trainano gli investimenti in tecnologie IoT (Internet of Things) e data center.

Il canale B2B scommette su cloud, networking e cybersecurity

Il report ChannelWatch distingue le principali tendenze per il canale B2B (o Enterprise) e per quello B2C. Nel caso del B2B, le priorità di investimento per il canale sono cloud (49%), networking (46%), cybersecurity (38%), workplace optimization (31%), soluzioni per data center (24%), e IoT (18%).

Nel campo B2C invece i reseller investiranno in PC (57%), software (39%), storage (37%), componenti (36%) e stampanti (36%). I PC, sottolinea Context nel report, rimangono un’area chiave per la crescita nonostante il numero di prodotti venduti sia significativamente calato in tutti i paesi oggetto dell’indagine, tranne la Germania. Un trend provocato dalla focalizzazione dei consumatori verso prodotti di fascia alta, e quindi più costosi, come i PC per il gaming e i modelli ultra-light.

“I reseller B2B sono più ottimisti sul 2020 rispetto ai reseller B2C, ma in generale il sentiment in tutta Europa si è rafforzato, trainato da un forte aumento della fiducia sia in UK che in Germania, nonostante le incertezze della Brexit da una parte, e il rallentamento della crescita dell’economia dall’altra”, commenta in un comunicato Adam Simon, Global Managing Director di Context.

“Molti reseller segnalano per l’anno appena concluso crescite più sostenute della media di mercato del canale (il 3,4% citato sopra, ndr), grazie ai programmi di digital transformation in corso in molte organizzazioni utenti, alla crescita della domanda di soluzioni cloud e IoT, e a driver classici come l’upgrade a Windows 10.

Le tecnologie da seguire nel 2020

Ecco più in dettaglio alcune delle “areas to watch” nel 2020, cioè le più probabili aree di crescita secondo Context per il canale B2B:

– offerte come HPE GreenLake, Dell Technologies On Demand, ed Evergreen di Pure Storage propongono un nuovo modello di fruizione per l’infrastruttura IT che si può definire come “IaaS On Premise”, cioè l’infrastruttura come servizio ma a casa propria. “Man mano che questo nuovo modello di business si diffonde, sarà interessante vedere come si consolideranno le sue ricadute sul canale”, spiega il report ChannelWatch.

– Anche per le tecnologie Unified Communication and Collaboration il modello as-a-service potrebbe favorire la definitiva esplosione in Europa nel 2020, come ha già fatto negli Usa negli scorsi due anni.

– Le nuove generazioni di tecnologie wireless possono cambiare le regole del gioco: sia Wi-Fi 6, sia il 5G. “Quest’ultimo accelererà la crescita della capacità di elaborazione “ai bordi della rete” (edge computing), anche se nel 2020 molto probabilmente l’impatto sarà più sul mercato consumer, e per l’enterprise occorrerà attendere gli anni seguenti”.

– La seconda generazione dell’architettura EPYC di AMD (nome in codice Rome), sta guadagnando quote significative nel mercato server. “Per la prima volta negli ultimi decenni AMD potrebbe costituire una seria sfida per il suo arcirivale Intel”, scrive Context.