La gestione della rete aziendale non è mai stata facile e l’adozione di dispositivi IoT, il passaggio al lavoro da remoto e la migrazione delle applicazioni in ambienti multi-cloud hanno aggiunto nuovi livelli di complessità alle reti aziendali.

I manager IT devono destreggiarsi tra la proliferazione degli strumenti di gestione della rete e il gap di competenze in azienda. Devono anche ottenere visibilità su reti sempre più distribuite, comprese le istanze SaaS che non sono sotto il loro controllo diretto.

Anche la terminologia si sta evolvendo. Termini come “monitoraggio” o “gestione” della rete vengono sostituiti con nuove espressioni come “osservabilità” della rete o “osservabilità unificata”, secondo un recente report di Enterprise Management Associates (EMA).

Qualunque sia la formulazione utilizzata per descrivere la moderna gestione della rete, vi è accordo su ciò che tale piattaforma dovrebbe includere. A livello di base, il sistema deve avere la capacità di acquisire dati da registri, tracce, eventi e altre metriche al fine di risolvere i problemi, impedire che si verifichino interruzioni e ottimizzare le prestazioni della rete attraverso l’automazione.

Salendo di livello, le piattaforme di gestione dovrebbero anche fornire la gestione delle prestazioni delle applicazioni (APM) e informazioni dettagliate sull’esperienza cliente/utente, nota come gestione dell’esperienza digitale (DEM). Le piattaforme di osservabilità si stanno estendendo anche a DevOps (NetDevOps), condividono i dati con i team di sicurezza per la risposta agli incidenti e la gestione delle vulnerabilità e sfruttano l’intelligenza artificiale (AIOps).

Una singola piattaforma che svolge tutte le funzioni probabilmente non esiste. Ma abbiamo identificato 10 fornitori che stanno lavorando sodo per arrivarci. Questo elenco, che riflette lo stato attuale del mercato ed è soggetto a continue evoluzioni, privilegia fornitori con piattaforme ampie, piuttosto che prodotti specifici, e che hanno dimostrato l’intenzione di espandere in modo aggressivo il proprio portafoglio di capacità piuttosto che restare in una particolare nicchia.

1. IBM: da Tivoli a Turbonomic

Dall’acquisizione del fornitore di servizi di network management Tivoli Systems nel 1996 a quella di Instana nel 2020, IBM ha mantenuto la sua posizione di protagonista nella gestione di reti, infrastrutture mainframe/server, applicazioni e asset basati su cloud. Come ci si potrebbe aspettare da IBM, ci sono una serie di linee di prodotti: i sistemi Legacy Tivoli sono stati rinominati e aggiornati, i prodotti sono stati aggiunti tramite acquisizioni (SevOne per la gestione delle prestazioni della rete, QRadar per la gestione della sicurezza della rete). E sono state sviluppate internamente nuove offerte, come IBM Cloud Pak per Watson AIOps.

Punti di forza: l’acquisizione di Turbonomic, fornitore di software per la gestione delle risorse applicative (ARM) e la gestione delle prestazioni della rete (NPM) .

I numeri: la cifra esatta non è stata resa pubblica, ma è stato riportato che IBM ha pagato tra 1,5 miliardi e 2 miliardi di dollari per Turbonomic.

Prospettive: IBM desidera fornire ai clienti un’automazione basata sull’intelligenza artificiale che comprenda AIOps, prestazioni delle applicazioni e osservabilità delle risorse IT, costruita sulla sua piattaforma cloud Red Hat OpenShift e fornita come prodotto o servizio gestito. La sfida consisterà nell’unire le acquisizioni Turbonomic e Instana in un’architettura di gestione cloud ibrida senza soluzione di continuità, che si estenda dai mainframe del data center ai container basati su cloud.

2. Cisco: scalare lo stack attraverso acquisizioni chiave

Quando sei il leader di mercato in router, switch, firewall, punti di accesso wireless e dispositivi SD-WAN e la tendenza tecnologica è quella di disaccoppiare l’hardware da un piano di gestione overlay, è naturale tuffarsi a capofitto nella gestione. Sotto l’egida del DNA Center, Cisco offre operazioni di rete automatizzate, AIOps, DevOps, SecOps e monitoraggio dell’esperienza del cliente. Cisco sta anche tentando di raggiungere l’osservabilità dell’intero stack attraverso le acquisizioni.

Punti di forza: le acquisizioni di ThousandEyes per l’ottimizzazione delle prestazioni di rete basata su agenti e AppDynamics per l’APM.

I numeri: 1 miliardo di dollari è l’importo pagato da Cisco per ThousandEyes.

Prospettive: Cisco ha diverse linee di sviluppo ed è difficile tenere traccia di tutte. L’azienda è impegnata nel software-defined networking e nell’intent-based networking, e sta spingendo su quello che viene definito “predictive networking”. Ha un’offerta di gestione per l’IoT e una per il wireless. Gartner avverte: “La visione di ‘Full Stack Observability’ di Cisco promette un’esperienza unificata per il monitoraggio attraverso AppDynamics, ThousandEyes e Intersight (una piattaforma operativa cloud). Tuttavia, allo stato attuale i prodotti sono solo vagamente integrati e manca un’installazione, un’esperienza utente o una piattaforma dati comune”. Per Cisco, la sfida è continuare a integrare l’intelligenza e l’automazione in tutto il suo vasto portafoglio di prodotti e assicurarsi che le sue offerte siano integrate negli ambienti on-premise e cloud.

3. BMC Software: dai mainframe ai microservizi

Fondata nel 1980 per fornire software di gestione per i mainframe IBM, oggi BMC è un’azienda privata focalizzata sull’aiutare le imprese a gestire e automatizzare operazioni IT complesse in ambienti cloud ibridi. Forrester Research afferma che la piattaforma BMC Helix offre gestione dei servizi IT (ITSM), gestione delle operazioni IT (ITOM), gestione dei servizi aziendali (ESM), portali self-service per gli utenti, chatbot AI e automazione intelligente e predittiva. Si integra inoltre con ambienti multi-cloud “per potenti automazioni aziendali, consentendo al tempo stesso a IT e DevOps di lavorare in modo collaborativo invece che in silos“. E, naturalmente, supporta i mainframe autogestiti attraverso la sua linea di prodotti Automated Mainframe Intelligence.

Punti di forza: l’acquisizione di StreamWeaver per rafforzare le funzioni di osservabilità, AIOps e di migrazione in cloud.

I numeri: BMC collabora con l’86% delle aziende Forbes Global 50.

Prospettive: BMC si autodefinisce come l’azienda che può aiutare i clienti a diventare “imprese digitali autonome”. Il suo software di gestione si estende dal mainframe ai container Docker in cloud. BMC Helix ServiceOps unisce la gestione dei servizi e delle operazioni per proteggere dalle interruzioni, identificare i problemi di prestazione, eseguire l’analisi delle cause principali e personalizzare l’esperienza dei dipendenti e dei clienti. L’analista di IDC Stephen Elliot afferma che ServiceOps è l’onda del futuro perché abbatte i silos, in modo che “i team interdipartimentali possano fornire servizi altamente efficaci e privi di incidenti attraverso le loro tecnologie cloud”.

4. Broadcom: CA più AppNeta più VMware

Se Broadcom riuscirà a integrare con successo gli strumenti di gestione acquisiti da CA Technologies nel 2018 (monitoraggio della rete e dell’infrastruttura e AIOps) e AppNeta nel 2021 (monitoraggio delle prestazioni della rete basato su SaaS e gestione dell’esperienza digitale) con l’imminente acquisizione di VMware, potrebbe diventare una potenza nella gestione multi-cloud.

Punti di forza: l’acquisizione del pioniere della virtualizzazione VMware.

I numeri: 61 miliardi di dollari è la cifra che Broadcom ha accettato di pagare per VMware.

Prospettive: il piano di Broadcom, una volta conclusa ufficialmente l’acquisizione di VMware alla fine del 2023, è spostare il suo attuale portafoglio di risorse software in una divisione con marchio VMware. Rispondendo alle preoccupazioni dei clienti circa le intenzioni di Broadcom, il presidente e CEO Hock Tan ha affermato di recente: “VMware sviluppa la tecnologia per il futuro e si rivolge a un mercato in crescita. Il business case di Broadcom per questa transazione è focalizzato sulla crescita di ricerca e sviluppo e sull’esecuzione, quindi i clienti vedranno il valore dell’intero portafoglio di offerte di prodotti innovativi, non sull’aumento dei prezzi”. Da parte sua, VMware dispone di un ampio portafoglio di strumenti software che spaziano da Tanzu per lo sviluppo di applicazioni cloud-native, a NSX per la gestione dei carichi di lavoro virtualizzati e al nuovo servizio di gestione cloud-native denominato Aria.

5. Splunk: tutto inizia con i dati

Con una stabile leadership nelle classifiche Gartner dei fornitori SIEM, Splunk ha sfruttato la sua capacità di aggregare e analizzare grandi quantità di dati per diventare un player potente nella piattaforma di osservabilità. GigaOm afferma: “Splunk è una soluzione aziendale integrata, full-stack, multi-cloud che riunisce monitoraggio dell’infrastruttura, delle prestazioni delle applicazioni, dell’esperienza digitale, degli utenti reali, sintesi, indagine sui log, AIOps e risposta agli incidenti”.

Punti di forza: Splunk ha fatto acquisti folli. Negli ultimi due anni ha completato la sua piattaforma di osservabilità con le acquisizioni di SignalFx, Omnition, Plumbr, Rigor, Flowmill e TwinWave Security. Va inoltre notato che ci sono voci insistenti secondo cui Cisco sta cercando di acquistare Splunk. Per ora, tuttavia, sono solo voci.

I numeri: 1,05 miliardi di dollari è la cifra che Splunk ha pagato per SignalFx.

Prospettive: dopo diversi trimestri di crescita incostante, Splunk ha nominato un nuovo CEO nell’aprile 2022 – Gary Steele, ex CEO di Proofpoint. La mossa sembra aver dato uno sprint alla società, che ha registrato ricavi per 799 milioni di dollari nel secondo trimestre fiscale del 2023, un aumento del 32% su base annua. L’analista di Pund-IT Charles King è ottimista su Steele. “Non solo ha fondato e guidato startup di successo, ma ha anche una notevole storia di raggiungimento di risultati finanziari e di leadership come manager. In altre parole, è probabile che comprenda e valorizzi la cultura di Splunk, fornendo anche l’acume di business di cui l’azienda ha bisogno per evolversi e crescere in nuovi mercati“.

6. SolarWinds: sopravvissuta al contraccolpo dell’attacco hacker

Quando un brand è associato a uno dei peggiori attacchi informatici della storia, ha molto da recuperare. Ma SolarWinds è stato aperta e trasparente durante e dopo il famigerato hack del 2020, e sembra aver resistito alla tempesta. I ricavi si sono stabilizzati e l’azienda sta distribuendo nuovi prodotti e offrendo nuovi servizi basati su cloud alla sua enorme base installata. SolarWinds è stata riconosciuta come leader dalla società di analisi GigaOm nella sua valutazione del 2022 delle soluzioni di osservabilità di rete e del cloud.

Punti di forza: lancio di un servizio di gestione IT cloud-native chiamato Observability, disponibile anche per ambienti cloud ibridi. Basato sull’apprendimento automatico, il servizio fornisce una visione integrata di sistemi di rete, infrastruttura, applicazioni e database.

I numeri: prima della notizia dell’hacking alla fine del 2020, SolarWinds aveva ricavi trimestrali consistenti dell’ordine di 250 milioni di dollari. Dopo l’hack, i ricavi si sono stabilizzati vicino a 180 milioni di dollari. I ricavi del terzo trimestre 2022 sono stati di 179 milioni di dollari, in calo dell’1% rispetto al terzo trimestre 2021.

Prospettive: SolarWinds aveva alcuni problemi da risolvere anche prima dell’attacco. I suoi prodotti erano in qualche modo isolati e l’attenzione era principalmente sull’on-premise piuttosto che sul cloud. Ma l’azienda sembra aver riconosciuto i suoi punti deboli e ha compiuto passi concreti nella giusta direzione. “Stiamo gettando le basi per operazioni autonome attraverso soluzioni di monitoraggio e osservabilità”, ha affermato Rohini Kasturi, Chief Product Officer di SolarWinds. “Con le nostre offerte Hybrid Cloud Observability e SolarWinds Observability i clienti hanno la massima flessibilità per l’implementazione su un cloud privato, un cloud pubblico o come servizio”. L’osservabilità è un importante passo avanti per SolarWinds, secondo l’analista di Gartner Gregg Siegfried. “L’azienda ha perso quota man mano che le persone si spostano nel cloud”, spiega Siegfried. “Il nuovo servizio Observability offre un percorso di migrazione per i clienti che vogliono estendere le proprie capacità di gestione IT al cloud”.

7. Dynatrace: protezione e ottimizzazione del software

Tra i fornitori emergenti di osservabilità nativa in cloud, Dynatrace offre monitoraggio dell’infrastruttura, APM, sicurezza delle applicazioni, gestione dell’esperienza digitale (DEM), business analytics e automazione in cloud su una piattaforma basata sul suo motore Davis AI. La società di ricerca ISG ha nominato Dynatrace leader nell’osservabilità nativa in cloud e nella sicurezza nativa in cloud. E Gartner inserisce Dynatrace nella categoria leader per APM.

Punti di forza: lancio di una nuova funzionalità di analisi dei dati chiamata Grail, che promette osservabilità, sicurezza e analisi dei dati aziendali unificate.

I numeri: nel secondo trimestre fiscale 2023 Dynatrace ha riportato 279 milioni di dollari di entrate, pari a un aumento del 30%.

Prospettive: Dynatrace afferma che esiste “per far funzionare perfettamente il software nel mondo“. Anche se la perfezione potrebbe non essere raggiungibile, Dynatrace sta ottenendo ottimi risultati per il suo approccio cloud-native basato sull’intelligenza artificiale. Mark Purdy, analista di ISG, afferma: “Molto semplicemente, Dynatrace fa tutto in termini di osservabilità ed è particolarmente forte nelle applicazioni containerizzate. Le capacità di punta di intelligenza artificiale e automazione rendono la piattaforma Dynatrace un leader indiscusso”. Gartner aggiunge: “La roadmap di Dynatrace include l’estensione delle capacità di analisi del suo motore AI Davis a nuove fonti di dati, tra cui l’analisi OpenTelemetry ampliata, e l’ulteriore espansione della sua presenza nei marketplace dei fornitori di servizi cloud, come AWS, Microsoft Azure e Google Cloud Platform (GCP)”.

8. Datadog: all’inseguimento dei leader del settore

Datadog è partita con un servizio di monitoraggio e sicurezza per le applicazioni cloud e ha metodicamente ampliato il suo portafoglio per diventare una piattaforma destinata alle aziende che lanciano iniziative di trasformazione digitale e migrano le app in cloud. Datadog offre monitoraggio dell’infrastruttura, APM, monitoraggio dei dispositivi, monitoraggio del carico di lavoro nel cloud e monitoraggio del database. Gartner classifica Datadog come leader nella sua ultima valutazione di Application Performance Monitoring and Observability.

Punti di forza: anche Datadog ha fatto acquisti folli. Negli ultimi due anni ha acquisito Undefined Labs (una società di test e osservabilità per i flussi di lavoro degli sviluppatori), Timber Technologies e Sqreen (elaborazione del flusso di dati di osservabilità e sicurezza delle applicazioni). Il 3 novembre 2022 ha acquisito Cloudcraft, un servizio di visualizzazione per architetti cloud e di sistema.

I numeri: i dati finanziari del terzo trimestre 2022 di Datadog sono stati impressionanti. Le entrate hanno raggiunto i 436,5 milioni di dollari, pari a un aumento del 61% su base annua.

Previsioni: Datadog sta aggiungendo in modo aggressivo nuove funzionalità, come la gestione dei costi cloud, test continui per gli sviluppatori di app web, gestione della sicurezza cloud e monitoraggio del flusso di dati. Gartner aggiunge: “Negli ultimi anni, ha notevolmente ampliato il proprio portafoglio di soluzioni oltre l’infrastruttura, la gestione dei log e APM per includere il monitoraggio della rete, la gestione degli incidenti, il monitoraggio dell’esperienza digitale (DEM), il monitoraggio del database e la sicurezza. Le future aree di investimento includono miglioramenti alla visibilità end-to-end, miglioramento dell’esperienza degli sviluppatori, governance della telemetria, DevSecOps e sicurezza del cloud”.

9. New Relic: leader nella tariffazione basata sul consumo

New Relic è un player potente nel mercato dell’osservabilità, grazie alla sua piattaforma full-stack integrata che comprende il monitoraggio di log, reti, applicazioni, infrastruttura, ambienti Kubernetes, dispositivi mobili, browser e codice sviluppatore. New Relic è leader nella classifica di Gartner dei fornitori APM. GigaOm aggiunge: “New Relic ha capacità eccezionali nei criteri chiave di funzionalità di reportistica e dashboard, prestazioni di interazione dell’utente e visualizzazione delle risorse multicloud. Le capacità e i contributi di OpenTelemetry di New Relic la posizionano davanti a molti suoi concorrenti.

Punti di forza: New Relic si è distinta con un modello di tariffe basato sul numero di utenti e sul volume di dati.

I numeri: nel secondo trimestre dell’anno fiscale 2023 le entrate hanno raggiunto 226,9 milioni di dollari, in aumento del 16% rispetto a un anno fa.

Prospettive: la transizione di New Relic dall’abbonamento ai prezzi al consumo è stata un po’ faticosa, ma gli analisti dicono che il peggio è passato e le prospettive sono promettenti. “Sembra che New Relic stia vedendo la luce in fondo al tunnel dopo una trasformazione più lunga del previsto”, ha affermato l’analista Holger Mueller di Constellation Research. Gartner concorda: “New Relic offre un modello di prezzi chiaramente differenziato e dirompente, che ha contribuito alla sua recente crescita del numero di account. I prezzi si basano sul numero di utenti e sul volume di dati di telemetria acquisiti, superando così molte delle sfide associate ai prezzi basati sugli elementi. Questo modello sta trovando sempre più risonanza tra i clienti che cercano di gestire fatture di monitoraggio in costante aumento”.

10. Kentik: AIOps mirati alla rete

Questa startup basata su SaaS sta facendo scalpore analizzando l’osservabilità della rete e fornendo una soluzione AIOps progettata per aiutare i manager di rete a “rispondere a qualsiasi domanda sulla rete”. L’idea è aggregare la telemetria su tutte le reti (cloud, on-prem, edge) e gli elementi di rete, quindi arricchire tali dati con altri tipi di informazioni (utente, applicazione, cliente, informazioni sulle minacce, posizione fisica) peri fornire la risoluzione dei problemi di rete, ottimizzazione, automazione, protezione DDOS e gestione dell’esperienza digitale (DEM).

Punti di forza: Kentik ha collaborato con fornitori innovativi come Cloudflare e New Relic per portare la sua tecnologia in nuovi mercati.

I numeri: nel suo ultimo round di finanziamenti in capitale di rischio Kentik ha raccolto 40 milioni di dollari, portando il finanziamento totale della società a 102 milioni di dollari.

Prospettive: il CEO Avi Freedman afferma che Kentik intende attenersi al suo attuale modello di business e non ha intenzione di trasferirsi in altre aree, come APM. Ma continua a innovare. La società ha recentemente annunciato Kentik Kube, che si basa su un lightweight agent per fornire visibilità e contesto completi per le prestazioni del traffico nei cluster Kubernetes.

Neal Weinberg