L’automazione delle operazioni IT potrebbe consentire una maggiore focalizzazione del personale su attività a valore aggiunto per rispondere alle mutevoli esigenze aziendali, riducendo il tempo impiegato in operazioni amministrative di routine. È questa la conclusione alla quale è giunta una recente indagine commissionata da Fujitsu alla società di ricerca Freeform Dynamics che ha coinvolto diversi leader IT.

Dall’indagine si evince anche che, sebbene la maggioranza delle organizzazioni pensi che l’automatizzazione dell’IT sia fondamentale per affrontare le crescenti pressioni del mercato e dare valore al proprio business, la strada da fare è ancora lunga.

La pressione sull’infrastruttura IT e sui processi operativi è in continua crescita per più di tre quarti degli intervistati e non accenna a rallentare. Le conseguenze sono che un responsabile IT su sette (14%) definisce carenti o molto carenti i servizi offerti per sostenere nuove o mutevoli esigenze aziendali, e quasi uno su dieci è concentrato nel controllo rischi connessi all’IT.

I picchi di lavoro di routine, dove molte persone spendono più tempo sulle infrastrutture o sulla gestione delle piattaforme rispetto alle attività di indagine e di pianificazione avanzata, sono il freno principale per molti reparti IT.

Un terzo (32%) degli intervistati concorda sul fatto che, in un mondo ideale, il proprio personale operativo dovrebbe spendere meno o molto meno tempo nelle attività di amministrazione e gestione delle piattaforme IT; più della metà (56%) preferirebbe potersi concentrare di più sulla pianificazione avanzata e il 50% sul coordinamento e la collaborazione con gli altri, al fine di migliorare le infrastrutture e i processi IT.

Le sfide operative sono guidate da una serie di fattori diversi. La complessità degli strumenti (68%), delle infrastrutture e delle piattaforme (76%) è il maggiore ostacolo alle operation, ma molti dipartimenti IT soffrono anche una carenza di competenze (61%) e di una forte dipendenza dai processi manuali e custom scripting (61%).

I team IT si trovano ad affrontare grandi problemi dovuti alla larghezza di banda, soprattutto nelle attività chiave: uno su cinque (21%) afferma che i problemi di troubleshooting sono importanti, mentre il 19% evidenzia la difficoltà nella distribuzione di nuove applicazioni e servizi (19%) e nell’implementare aggiornamenti e riconfigurazioni (18%).

La grande maggioranza degli intervistati vede l’automazione come molto preziosa durante tutto il ciclo operativo, dal provisioning iniziale fino alle operation di routine e di supporto e alla gestione dei cambiamenti in corso. Tuttavia, nonostante questo, pochi possono vantare adeguate capacità di automazione. Solo il 21% attualmente utilizza un provisioning di risorse completamente automatizzato e policy-driven, e appena il 17% ha automatizzato la migrazione dei workload, mentre solamente il 12% delle aziende può contare su un sistema automatico di autodiagnosi e auto-risoluzione.

Le considerazioni di budget, complessità e tempo sono i principali ostacoli per sfruttare il pieno potenziale dell’automazione delle operazioni IT. Il 38% degli intervistati lamenta una mancanza di budget o altre priorità e il 29% si preoccupa della complessità dei nuovi sistemi.

D’altra parte molte organizzazioni riconoscono come un software-defined data center integrato (SDDC) possa aiutarli ad attuare una strategia di automazione. Quasi un quarto (24%) sta già adottando il concetto SDDC e un altro quarto (24%) sta progettando di farlo grazie al fatto che i sistemi pre-integrati e chiavi in mano possono aiutare a ridurre al minimo i tempi di esecuzione, i rischi e i costi.