Convegni, riunioni, lezioni, seminari e corsi di formazione sono da sempre le occasioni in cui si tengono presentazioni e si mostrano e proiettano al pubblico testo e immagini.
È questo uno dei campi in cui l’informatica più si è fatta largo.

È ormai rarissimo vedere in azione proiettori per i lucidi o le diapositive nei loro telaietti che avanzano su binari davanti all’obiettivo. Il loro posto è ormai saldamente occupato da alcuni anni dai computer e dai software di presentazione.

Il relatore si presenta con il suo portatile e si collega in pochi attimi al proiettore per usare Powerpoint o un software equivalente (Impress di OpenOffice ad esempio) per illustrare i punti salienti del discorso.

Chiarezza ed efficacia innanzitutto

Se l’aspetto tecnico delle presentazioni si è ammodernato e diventato estremamente più semplice, oltre che economicamente accessibile, realizzare slideshow efficaci è rimasta ancora un’arte che sono in pochi a padroneggiare.

Non è raro, a happening e manifestazioni, assistere a presentazioni lunghe, dense e confuse oltre che stilisticamente traballanti in cui il mezzo informatico invece di aiutare a fissare i concetti li annega in una marea di (inutili) parole, colori, immagini, suoni ed effetti speciali.

Le presentazioni sono una materia delicata, uno strumento ed un momento da sfruttare con sapienza ed abilità per stabilire un canale comunicativo con il pubblico e insegnare, convincere, spiegare, vendere.

Bisogna dosare con attenzione gli ingredienti nella fase di realizzazione dello slideshow ma anche fare attenzione nel momento dal vivo. Tra i “segreti” di una buona presentazione c’è senza dubbio l’assunto che le parole (del relatore) e i dati (sullo schermo) devono andare a braccetto e puntare ad un fine comune.

Minimale è bello

Si chiama “metodo Takahashi” un modo molto originale di gestire il contenuto sulle diapositve.

Presentazioni - Il metodo Takahashi - Credits: Presentation Zen

Presentazioni – Il metodo Takahashi

Il metodo si ispira a quello del giapponese Masayoshi Takahashi che per primo ha adottato la tecnica originale ed efficace di evitare elenchi, lunghe frasi o iconografia e di usare sulle slide solo ed esclusivamente testo, poco e di grande formato.

La scelta si è dimostrata molto efficace e utile per fissare i concetti e si è trasformata in una apprezzata scuola di pensiero tra i relatori.