Sono sempre più numerosi gli indicatori che attestano la crescita e la diffusione dello smart working (o lavoro agile) nell’area europea. Secondo una recente ricerca internazionale condotta da Regus, fornitore mondiale di spazi di lavoro flessibili, su un vasto panel di imprese clienti (44.000 interviste in 105 paesi) in Italia il 51% dei manager, dei professionisti e dei cosiddetti knowledge workers lavora lontano dall’ufficio per almeno metà della settimana (oltre 2,5 giorni). A livello globale questa percentuale di attesta al 52% e sono sempre di più le grandi imprese che adottano metodologie organizzative di lavoro agile.

Non è un caso che il Governo italiano abbia presentato in questi giorni un disegno di legge proprio per lo smart working, dimostrando che il lavoro agile è ormai una questione all’ordine del giorno sul tavolo delle istituzioni. Inoltre dalla ricerca Regus emergono le richieste che arrivano da imprese e professionisti in Europa, che nutrono forti aspettative verso i governi per ottenere incentivi e agevolazioni fiscali finalizzati a favorire l’introduzione di modalità di smart working, anche se con livelli diversi secondo i vari Paesi.

21978893743_8ed7fa7f83 22611266641_e5ce159ca3

In Italia questa richiesta proviene dall’86% degli intervistati (esattamente in linea con la media mondiale), mentre si registrano approcci molto diversi tra la Germania (dove è solo del 78%) e la Spagna, dove ben il 92% dei rispondenti ritiene prioritari gli incentivi e le agevolazioni fiscali.

Oltre agli incentivi fiscali viene richiesto ai governi nazionali di impegnarsi maggiormente per promuovere questa forma di lavoro, con l’Italia che raggiunge l’84% degli intervistati (media globale 81%) e anche in questo caso per la Germania l’intervento governativo è meno rilevante con il 70% delle risposte, mentre in Spagna sale al 89%.

Questa ricerca conferma che la crescita dello smart working è costante in tutta Europa e che le imprese si aspettano dai governi nazionali incentivi e agevolazioni fiscali per incrementare ulteriormente queste modalità organizzative del lavoro. E’ necessario considerare che sono numerosi gli indicatori che dimostrano come il lavoro agile sia un fattore determinante per accrescere la produttività delle imprese e quindi per stimolare l’economia e far crescere l’occupazione” ha dichiarato Mauro Mordini, country manager di Regus in Italia.