Alcune ricerche commissionate da Ricoh Europe hanno messo in evidenza il cambiamento in atto che le aziende si stanno trovando ad affrontare per la progettazione degli spazi di lavoro con lo scopo di favorire l’interattività, la creatività e il benessere dei lavoratori.

Alcuni esempi? Riunioni a cui non partecipano le persone ma i loro ologrammi, sedie intelligenti che forniscono informazioni sulla postura tenuta nello svolgimento delle attività quotidiane, dispositivi indossabili che dialogano con PC e smartphone e altre innovazioni che nei prossimi 10-15 anno contribuiranno profondamente alla trasformazione degli ambienti di lavoro.

Da una ricerca commissionata da Ricoh Europe e condotta da Coleman Parkes Research è emerso come secondo il 69% dei dipendenti europei coinvolti nello studio nel corso del prossimo decennio saranno disponibili negli uffici strumenti interattivi touch, sistemi di riconoscimento vocale utilizzati per svolgere le proprie attività (60%) e visori per la realtà aumentata (56%).

In un altro studio sulle caratteristiche degli uffici del futuro sponsorizzato da Ricoh Europe e realizzato dall’Economist Intelligence, esperti e manager si sono detti concordi sul fatto che aspetti chiave come condivisione, community e comfort miglioreranno il modo di lavorare, a patto che le aziende riescano ad adottare una visione sistemica che comprenda tecnologie, persone, processi e cultura aziendale.

Dovrebbe essere posta meno enfasi sulla classica scrivania e più attenzione agli spazi comuni

Negli ambienti di lavoro di oggi le persone hanno sempre più bisogno di interagire con altre persone. In questo contesto le tecnologie per la collaboration e la trasformazione digitale facilitano la comunicazione, lo scambio di idee e la creazione di reti di competenze. Collaborazione, sottolineano gli esperti coinvolti, non solo tra colleghi, ma anche tra aziende diverse. Lo studio mette infatti in evidenza come si stiano creando network che coinvolgono professionisti di diverse organizzazioni.

Per quanto riguarda invece il nuovo concetto di ufficio, le tecnologie contribuiscono a rendere più virtuale lo spazio di lavoro e il layout degli spazi fisici nelle imprese si trasforma con l’obiettivo di incoraggiare il lavoro collaborativo, l’interazione e la creatività. Secondo Graham McClements, architetto presso lo studio inglese BDP coinvolto nella ricerca Ricoh, dovrebbe essere posta meno enfasi sulla classica scrivania e più attenzione agli spazi comuni in modo che le persone e le community possano interagire e collaborare a vantaggio della produttività dell’azienda.

Alan Hedge, Direttore del laboratorio di Ergonomia e Fattori Umani alla Cornell University (USA), ha messo invece in evidenza l’importanza dell’interazione tra l’uomo e la tecnologia progettuale in una sorta di ergonomia totale. Ciò significherebbe accedere rapidamente alle informazioni (grazie ad esempio all’interazione con i materiali e le superfici che ci circondano) e aumentare il benessere delle persone, con un impatto positivo sulla loro soddisfazione e di conseguenza sulla produttività dell’azienda.