Dazi, crescita debole e IA tra i principali rischi emergenti per le aziende nel Q2 2025

Nel secondo trimestre del 2025, il panorama dei rischi aziendali è stato profondamente influenzato da tensioni commerciali, incertezza macroeconomica e problematiche legate all’adozione dell’intelligenza artificiale. Secondo quanto riportato da Gartner nel suo Quarterly Emerging Risk Report, il conflitto tariffario in rapida escalation causato dall’aumento dei dazi ha scalato la classifica dei principali rischi emergenti per le aziende, seguito da una crescente inquietudine per la debolezza strutturale dell’economia globale.
Basato su un sondaggio condotto tra 223 dirigenti senior nel campo del rischio e della conformità (inclusi responsabili ERM, auditor e alti manager aziendali), il rapporto fotografa i timori che stanno plasmando l’agenda strategica delle organizzazioni nel secondo trimestre dell’anno.
Dazi e rallentamento globale: un mix pericoloso
Secondo Gamika Takkar, direttrice della divisione Ricerca di Gartner Risk & Audit Practice, “i primi cinque rischi emergenti nel Q2 rivelano due grandi aree di criticità per le imprese: un contesto macroeconomico volatile e a bassa crescita e una tecnologia dirompente con impatti normativi significativi che si sta rapidamente diffondendo.”
In particolare, l’escalation della guerra commerciale tra le principali economie mondiali rischia di provocare interruzioni nelle catene di approvvigionamento, aumenti nei costi di produzione e gravi ripercussioni sui flussi globali di beni e servizi. In un contesto già reso fragile dalla stagnazione dei consumi e dalla crescita economica rallentata, gli effetti dei dazi potrebbero risultare ancora più destabilizzanti per le aziende.
Takkar sottolinea anche come le imprese debbano essere pronte a gestire impatti simultanei e sistemici: “In un momento in cui la crescita globale rallenta, ogni disturbo al commercio o aumento dei costi può avere effetti a catena di ampia portata”.
IA tra opportunità e rischio: Shadow AI e governance in crescita
L’altra grande area di preoccupazione emersa nel report riguarda l’intelligenza artificiale, in particolare l’uso non autorizzato o non controllato di strumenti IA pubblici all’interno delle organizzazioni (Shadow AI). Questa voce è entrata direttamente nella top 5 dei rischi emergenti, mentre quelli legati alla governance delle informazioni generate da IA hanno guadagnato una posizione rispetto al trimestre precedente, passando dal quinto al quarto posto.
La diffusione rapida e la facilità di accesso agli strumenti di IA generativa, come ChatGPT o altre soluzioni pubbliche, stanno ponendo sfide sempre più complesse alle aziende, che spesso non riescono a monitorare adeguatamente l’uso interno di queste tecnologie. Le implicazioni riguardano non solo la sicurezza e la privacy dei dati, ma anche la conformità normativa, la proprietà intellettuale e la reputazione aziendale.
Ottimizzazione dei costi: rischio o soluzione?
In risposta all’incertezza economica, molti leader aziendali stanno enfatizzando la necessità di ottimizzare i costi operativi. Tuttavia, Gartner mette in guardia contro tagli affrettati o mal pianificati, che potrebbero creare più problemi di quelli che risolvono.
Secondo il report, il 50% dei dirigenti intervistati si affida a valutazioni qualitative interne (ERM, compliance, audit) per guidare le decisioni aziendali. Per questo Gartner propone un approccio strutturato in tre fasi per analizzare l’impatto di eventuali azioni di contenimento dei costi, come ad esempio il rinvio di iniziative strategiche:
- Valutare l’impatto strategico: verificare se il ritardo possa compromettere trasformazioni fondamentali per la creazione di valore
- Esplorare soluzioni alternative: collaborare con il top management per ridefinire priorità o riallocare risorse per preservare iniziative chiave
- Stabilire metriche e soglie di intervento: monitorare indicatori come quote di mercato o crescita di portafoglio per riattivare tempestivamente progetti messi in pausa
Takkar conclude con un monito: “Tagli generalizzati e rapidi, privi di una valutazione dell’impatto sui rischi a breve e lungo termine, potrebbero ridurre l’efficienza e compromettere la resilienza. Le organizzazioni che sapranno anticipare e gestire i rischi otterranno un vantaggio competitivo nella complessa realtà economica attuale”.
(Immagine in apertura: Shutterstock)