La spesa IT in Europa sta attraversando una fase di espansione significativa, alimentata da un mix di innovazione tecnologica e tensioni geopolitiche che stanno ridefinendo le priorità di aziende e pubbliche amministrazioni. Secondo le più recenti previsioni di Gartner, nel 2026 il mercato raggiungerà i 1,4 trilioni di dollari, con una crescita dell’11% rispetto all’anno precedente. È una dinamica che conferma il ruolo della tecnologia come leva strategica per la competitività, soprattutto in un contesto economico che continua a mostrare segnali di fragilità.

Già entro la fine del 2025, la spesa totale dovrebbe toccare 1,3 trilioni di dollari, grazie a un incremento dell’11,6% su base annua. È un dato particolarmente rilevante se si considera che l’Europa, diversamente da altre regioni del mondo, sta affrontando una ripresa del PIL più lenta e un’elevata esposizione alle incertezze legate al commercio internazionale. Come ha spiegato John-David Lovelock, distinguished VP analyst di Gartner, l’economia europea rimane più vulnerabile agli shock globali e questo spinge governi e imprese a cercare maggiore stabilità nelle scelte tecnologiche.

Uno dei fronti che sta vivendo la crescita più esplosiva è quello dei modelli di IA generativa, tanto che nel 2026 la spesa europea per la GenAI aumenterà del 78%. Le organizzazioni stanno accelerando gli investimenti sia in strumenti IA, sia nelle infrastrutture necessarie per sostenerli, incluse piattaforme cloud avanzate e rafforzamento della sicurezza informatica. L’integrazione dell’IA sta inoltre spingendo il costo del software verso l’alto, visto che molti prodotti includono oggi funzionalità di machine learning o automazione avanzata che li rendono più costosi.

In parallelo, uno dei fenomeni più rilevanti che sta influenzando il mercato è la crescente attenzione verso il cloud sovrano. Il tema della sovranità digitale, già centrale nel dibattito europeo, si è intensificato con l’aumento delle tensioni geopolitiche, dalla guerra in Ucraina al deterioramento dei rapporti tra grandi potenze. In un recente sondaggio condotto da Gartner fra CIO e leader tecnologici dell’Europa occidentale, il 61% degli intervistati ha dichiarato di voler aumentare l’adozione di fornitori cloud locali. Più della metà (53%) ritiene addirittura che i fattori geopolitici limiteranno l’uso di provider globali come AWS, Microsoft Azure e Google Cloud.

it europa

Questo orientamento riflette quella che Lovelock definisce “geo-repatriation”, un movimento che rientra nella più ampia spinta verso la sovranità digitale e che mira a riportare in Europa, o quantomeno avvicinare geograficamente, parte delle infrastrutture critiche. La necessità di avere controllo sui dati, evitare dipendenze strategiche e garantire continuità operativa in caso di crisi internazionali sta così diventando un elemento prioritario nei piani di trasformazione tecnologica delle aziende.

Non tutte le aree dell’IT, tuttavia, registrano la stessa crescita. La spesa per PC, laptop e tablet resterà sostanzialmente stabile il prossimo anno, mentre l’espansione dei server aziendali non conoscerà variazioni significative. Le grandi infrastrutture dedicate all’IA, invece, rimangono per ora concentrate soprattutto in Nord America, con gli Stati Uniti che detengono la quota maggiore degli investimenti globali nel settore.

Un’eccezione importante riguarda i data center. In Europa, la spesa in questo comparto crescerà del 38,2% nel 2025, raggiungendo 83,6 miliardi di dollari, per poi rallentare ma mantenere comunque un ritmo sostenuto del 18,8% nel 2026. Il risultato sarà un mercato da 99,3 miliardi di dollari, spinto dal bisogno di infrastrutture che supportino IA, cloud ibrido e workload sempre più complessi.

Lovelock sottolinea come la geopolitica sia ormai una variabile integrata nelle decisioni strategiche delle aziende europee e come il mondo delle imprese abbia ormai adottato una filosofia chiara: investire dove si può esercitare un’influenza diretta, puntare sull’agilità e prepararsi a eventuali nuovi shock.

In questo scenario, la domanda chiave che molti manager si stanno ponendo è dove sia ancora possibile crescere. La risposta, per il momento, sembra passare da IA, cloud sovrano e nuove infrastrutture. Il resto dipenderà da come si evolveranno le tensioni globali e dalla capacità dell’Europa di costruire un ecosistema digitale realmente autonomo e competitivo.

(Immagine in apertura: Shutterstock)