Un software capace di riconoscere precocemente la polmonite interstiziale nei pazienti in isolamento domiciliare. Si chiama Vector ed è stato realizzato a Modena grazie alla collaborazione fra la Reumatologia modenese e il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di UniMoRe. Nato anni fa, oggi è stato sviluppato per l’identificazione precoce dei pazienti con polmonite da SARS-CoV-2. Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica Computers in Biology and Medicine.

Come spiega Carlo Salvarani, direttore della Struttura Complessa di Reumatologia dell’Aou di Modena e professore all’Università di Modena e Reggio, “le interstiziopatie polmonari secondarie a malattie reumatiche e la polmonite interstiziale da Sars-CoV-2 hanno in comune tra loro la presenza di suoni polmonari tipici, cosiddetti rantoli a velcro, il cui riscontro ci permette di identificare i pazienti in cui sia necessario un approfondimento. Vista l’analogia tra le due patologie, abbiamo testato il software nei pazienti che accedevano al Pronto Soccorso evidenziando una corretta identificazione della polmonite da Covid-19 in oltre il 75% dei casi”.

I suoni polmonari

“Da alcuni anni collaboriamo con il Centro per le Malattie Rare del Polmone (MaRP) nell’ambito dell’ambulatorio congiunto multidisciplinare in esso ospitato – precisa Marco Sebastiani, della Struttura complessa di Reumatologia di Modena e professore a UniMoRe – occupandoci di interstiziopatia polmonare in corso di malattie reumatiche. Grazie alla collaborazione con Fabrizio Pancaldi del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria, è stato sviluppato il software che ci ha permesso individuare i pazienti con sospetta interstiziopatia”.

Come sottolinea Fabrizio Pancaldi, Professore al Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di UniMoRe, “recenti studi sull’artrite reumatoide e sulle malattie polmonari interstiziali hanno dimostrato che i suoni polmonari possono essere rilevati automaticamente da algoritmi opportunamente sviluppati. Scopo del lavoro era dimostrare che i suoni polmonari patologici evidenziati nei pazienti affetti da polmonite da Covid-19 possono essere rilevati dalla stessa classe di algoritmi”.

Nel periodo fra novembre 2020 e gennaio 2021 – precisa Giuseppe Pezzuto, direttore della Struttura Complessa di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza al Policlinico di Modena – per i pazienti con sospetto di polmonite da Sars CoV-2, gestiti in area Covid del Pronto Soccorso, nell’ambito della valutazione clinica e strumentale è stata effettuata anche una registrazione standardizzata dei rumori polmonari con un fonendoscopio elettronico. Di tali pazienti, 28 hanno presentato requisiti idonei per essere inseriti nello studio. I risultati di Vector nell’analisi delle registrazioni sono stati confrontati con le tecniche diagnostiche basate sull’imaging, in particolare ecografia polmonare, radiografia del torace e tomografia computerizzata ad alta risoluzione, evidenziando una corretta identificazione di tre quarti dei casi”.