Per la prima volta in Italia allo IEO di Milano è stato installato un sistema compatto di Protonterapia all’interno di una struttura costruita appositamente per ospitarlo. IEO Proton Center è infatti il primo caso di edifico progettato e realizzato su misura per l’apparecchiatura di protonterapia, la forma più innovativa di radioterapia di altissima precisione. Il sistema è composto dal Ciclotrone (55 tonnellate, diametro di 2.50 m e altezza di 3.10 m) e successivamente dal Gantry (70 tonnellate, lunghezza 9 m, larghezza 4.50 m, profondità 3.60 m).

Riduzione del rischio

Lo IEO Proton Center disporrà di un sistema di terapia protonica di ultima generazione (compact single room), non ancora presente in Italia – commenta Roberto Orecchia, Direttore Scientifico IEO e uno dei massimi esperti in radioterapia a livello internazionale – Sarà inoltre il primo centro di Protonterapia in Italia all’interno di un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. È un primato importante, prima di tutto per i nostri pazienti. IEO Proton Center andrà infatti ad ampliare l’offerta di cure dell’Istituto e la stretta collaborazione tra tutti i dipartimenti garantirà ai circa settecento nuovi pazienti che ogni anno potranno accedervi il miglior trattamento terapeutico disponibile per la loro patologia. I vantaggi clinici della cura con protoni sono numerosi: primo fra tutti la riduzione del rischio di tumori secondari indotti dai raggi. È inoltre un primato importante per la ricerca scientifica e dunque potenzialmente per tutti i pazienti oncologici”.

Attualmente in Italia si stima che i malati candidabili a protonterapia siano circa settemila, una domanda che i soli tre centri italiani già oggi non possono soddisfare. Se poi gli studi scientifici in corso confermeranno le aspettative, nel nostro Paese la domanda di terapia protonica potrebbe riguardare il 16% di tutti i pazienti oncologici.

L’Istituto Superiore di Sanità nelle sue raccomandazioni per l’uso dei protoni del 2021 indica che i maggiori vantaggi si ottengono nel trattamento di tumori solidi in pazienti pediatrici, tumori localizzati in sedi critiche perché circondati da strutture sensibili, tumori poco responsivi alla radioterapia convenzionale e per i quali è utile un approccio di dose-escalation, oltre che nei casi in cui occorre ridurre la tossicità complessiva dovuta al trattamento di ampi volumi in associazione a chemioterapia concomitante.