Cinque caschetti per la tele-emergenza. Con l’obiettivo di migliorare gli interventi delle squadre di soccorso della zona distretto della Valle del Serchio in Toscana, è partita la sperimentazione che prevede l’utilizzo di cinque caschetti del sistema interattivo Rec-Visio 118.

Il progetto Proximity Care, basato sull’utilizzo di tecnologie per il supporto medico a distanza, prevede che per almeno 18 mesi i volontari utilizzino questa apparecchiatura in raccordo con gli operatori della Centrale Operativa 118. Il sistema interattivo Rec-Visio 118 è composto da un caschetto indossabile dagli operatori (infermieri e volontari, in particolare) nel luogo dell’intervento, dotato di videocamera che permette di inviare il video che testimonia lo stato del paziente alla Centrale Operativa 118, dove il medico può visualizzarlo grazie a una applicazione e può interagire con il soccorritore attraverso un audio bidirezionale che permette di ascoltare e parlare in modo simultaneo evitando tempi di attesa.

Gli sviluppi del sistema

In questo modo il medico della Centrale Operativa 118 agisce come se si trovasse sul luogo dell’intervento. Dopo essere stato attivato durante un intervento di primo soccorso, il sistema consente l’interazione tra soccorritore e medico della Centrale operativa 118, che – a sua volta – può anche attivare ulteriori collegamenti in teleconsulto con altri specialisti, così da fornire assistenza medica remota.

Nell’ambito del progetto Proximity Care, è previsto l’ulteriore sviluppo del sistema, introducendo nuovi sensori per il monitoraggio dei parametri vitali del paziente e tecniche di Ia per il supporto alla diagnosi pre-ospedaliera dell’ictus, da validare nel corso di questa sperimentazione.

 La tecnologia Rec-Visio 118 – spiega Andrea Nicolini, responsabile Area emergenza urgenza 118 , dipartimento emergenza urgenza dell’Azienda Usl Toscana Nord ovest – può dare un contributo rilevante per la gestione delle patologie definite ‘tempo dipendenti'”.

L’esempio più calzante ed eclatante è quello dell’ictus, quando un paziente ha un episodio neurologico acuto, in cui l’utilizzo del caschetto permette la trasmissione immediata di immagini alla centrale operativa 118, dove vengono visualizzate subito dal medico, presente in centrale h24.

Questi può fare subito una diagnosi e inserire così il paziente nel percorso diagnostico terapeutico adeguato, ovvero far trasportare immediatamente il paziente nel presidio ospedaliero più adeguato alle sue necessità di cura, guadagnando così molto tempo e permettendo così una prognosi positiva. In questi casi infatti si può dire che ‘il tempo è cervello’, perché più tempestivo è l’intervento e maggiore è la parte di cervello che viene salvata“.