La gara telematica, attivata il 12 ottobre 2022, è stata vinta dal Raggruppamento temporaneo di impresa formato da AlmavivA ed Engineering “a fronte del corrispettivo complessivo della concessione decennale valorizzato in € 234.992.510,00 oltre i.v.a. ove dovuta unitamente agli eventuali oneri per l’attivazione dell’assetto transitorio”.

La durata della intera concessione è di dieci anni con la fase di startup prevista entro il novembre di quest’anno, quella di avvio e consolidamento da dicembre 203 al novembre 2025 e la disponibilità e il phase out da novembre 2025 a dicembre 2031. La concessione viene assegnata con un’unica gara perché “L’oggettiva ed intrinseca unitarietà ed indivisibilità dell’opera da realizzare, nonché la straordinaria complessità tecnica e la portata innovativa, impongono che l’esecuzione del contratto sia improntato alla massima uniformità tecnica e funzionale, nonché caratterizzato da una gestione unitaria complessiva, non essendo tecnicamente articolabile. Un eventuale frazionamento della concessione potrebbe pregiudicare il soddisfacimento dell’interesse pubblico perseguito e pertanto la presente procedura non prevede la suddivisione in lotti”.

Gli obiettivi 

La Piattaforma ha il compito di mettere in comunicazione l’Amministrazione centrale con quelle locali e, secondo quanto prescrive il bando di gara, favorire l’implementazione omogenea dei percorsi di telemedicina su tutto il territorio nazionale facilitando la presa in carico, acuta e cronica, da parte delle cure territoriali, favorendo la deospedalizzazione e potenziando la qualità delle cure di prossimità; colmare il divario tra le disparità territoriali e offrire maggiore integrazione tra i servizi sanitari regionali e le piattaforme nazionali attraverso soluzioni innovative; migliorare la qualità clinica e l’accessibilità ai servizi sanitari dei pazienti all’interno del territorio nazionale; dotare i professionisti sanitari di nuovi strumenti validati al fine di operare efficacemente in ogni processo sia individuale che multidisciplinare; facilitare la programmazione, il governo e lo sviluppo della sanità digitale.

Piattaforma foto

La proposta vincitrice garantirà anche l’interoperabilità con le componenti comuni, condivise con l’architettura applicativa del FSE 2.0 e con l’Ecosistema dei dati sanitari (EDS), ma dovrà anche essere in grado di integrarsi con SPID, Sistema Pubblico Identità Digitale CIE, Carta d’Identità Elettronica, l’Anagrafe Nazionale Assistiti (ANA), il sistema PagoPA, la Tessera sanitaria e la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND).

Le indicazioni tecnologiche sono spiegate nel Progetto Tecnico dell’Architettura e dei Servizi (PTAS) e prevedono una Piattaforma interamente Cloud e in base al Piano AgID, i driver tecnologici, utilizzati per la soluzione progettuale sono:

  • Cloud Readiness;
  • Architettura a micro-servizi;
  • Containerizzazione;
  • Mobile Oriented;
  • Sicurezza;
  • Autenticazione e Autorizzazione;
  • Privacy e Compliance Gdpr;
  • Usabilità e Accessibilità;
  • Flessibilità ed Estendibilità; Scalabilità;
  • Disponibilità.

L’impostazione architetturale deve poi fare riferimento a tre principi base.

Indipendenza. Ciascun modulo deve poter funzionare in modo auto-consistente, minimizzando le dipendenze dagli altri moduli facenti parte della soluzione. Inoltre, deve farlo impiegando tecnologie e strumenti che non costituiscano un vincolo nei confronti di un singolo o ristretto gruppo di fornitori di mercato, evitando il Vendor Lock In.

Flessibilità, Robustezza, Scalabilità e Riuso. Flessibilità, le funzionalità offerte devono godere di capacità di adeguarsi con flessibilità al contesto in cui vengono rese disponibili. Scalabilità, i moduli funzionali devono scalare sia verticalmente sia orizzontalmente. Robustezza, i moduli funzionali devono essere in grado di far fronte a condizioni di elevato stress tecnico senza presentare cedimenti o condizioni di errore che ne impediscano l’uso. Riuso, i moduli devono essere intercambiabili e, quindi, adatti a essere riusati in altri contesti o a essere sostituiti da altri che provengano da iniziative nazionali che sono, per loro natura, integrate con la PNT.

Interoperabilità. Ciascun modulo funzionale deve avere come via preferenziale di accesso alle sue funzioni l’interazione a servizi con gli altri moduli o moduli esterni alla Pnt.