Ottimizzare la presa in carico e la gestione del paziente psoriasico in ottica multidisciplinare, favorendo una maggiore aderenza alla terapia, una più elevata qualità della vita e un completo benessere psicofisico: è l’obiettivo del Digital Care Program per la gestione della psoriasi, la prima soluzione di telemedicina dedicata ai percorsi di cura previsti per questa specifica patologia. Sviluppato da APIAFCO (Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza) e Paginemediche con la consulenza di Healthware Group, è stato presentato nel corso dell’evento “Psoriasi e medicina digitale: connessi alle esigenze del paziente”.

L’abbattimento dei costi

Si tratta di un framework progettato per consentire ai medici di medicina generale e agli specialisti di monitorare il paziente cronico a distanza, permettendo a quest’ultimo di ricevere in tempo reale indicazioni e prescrizioni relative a visite di controllo, percorsi terapeutici e modelli comportamentali, oltre al follow-up clinico. Tanti i vantaggi associati alla sua applicazione, anche nel Servizio Sanitario Nazionale:

  • nel breve periodo, la possibilità di far fronte all’assenza di protocolli standardizzati e al bisogno di una presa in carico del paziente più olistica, multidisciplinare e integrata;
  • nel medio periodo, una crescente familiarità della comunità coinvolta (medici e pazienti psoriasici) con una modalità di gestione della malattia potenziata dai servizi di salute digitale in quanto strumenti in grado di favorire l’orientamento allo screening, complementare la visita in presenza con un supporto continuo e personalizzato abilitante un maggiore empowerment del paziente, favorendo il cambio di abitudini comportamentali, l’aderenza terapeutica, e permettendo quindi interventi più tempestivi, accurati e personalizzati;
  • nel lungo periodo, un abbattimento dei costi a carico della collettività grazie alla riduzione di accessi impropri al SSN, spesso dovuti anche a malattie correlate alla psoriasi (comorbidità). La psoriasi, in quanto malattia multifattoriale, è spesso accompagnata dalla presenza contemporanea di altre patologie, e segnatamente: una nel 33% dei pazienti psoriasici, due nel 19%, tre nell’8%.

Valeria Corazza, Presidente APIAFCO (Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza), ha tracciato una linea di continuità tra la nascita dell’associazione e l’attuale ruolo di soggetto promotore del progetto: “È dal 2017, anno di fondazione dell’associazione, che penso alla possibilità di realizzare un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) digitale di indirizzo nazionale. Il Digital Care Program corrisponde esattamente a questa descrizione, ma con ulteriore plus rispetto alla caratteristica di poter essere adottato ovunque sul territorio nazionale: l’aderenza ai parametri della telemedicina, la modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria tramite il ricorso a tecnologie innovative che oggi trova “sponda” e fondi (12 miliardi di euro) nel PNRR, ma della quale se ne parla già da tempo: le prime Linee di indirizzo nazionali sulla Telemedicina sono state approvate dall’Assemblea Generale del Consiglio Superiore di Sanità il 10 luglio 2012, e ancora prima – nel 2008 – in ambito europeo. E’ quindi arrivato il momento – prosegue la presidente di Apiafco – che anche la sanità, al pari di altri settori come l’industria e i servizi, entri in tempi brevi nell’era della trasformazione digitale,  pena l’inadeguatezza del “buon sistema” di welfare italiano: problemi annosi e complessi quali le lunghe liste di attesa, l’assistenza domiciliare e la presa in carico dei pazienti lungo il percorso di cura e patologia non possono essere risolti con una sanità ancorata a modelli novecenteschi”.