Non è stata una decisione presa alla leggera ed è arrivata dopo mesi di attenta valutazione“. Così Neil Lindsay, Responsabile di Amazon Health Service, ha annunciato ai dipendenti del colosso di Jeff Bezos la chiusura di Amazon Care, il servizio di telemedicina per i dipendenti dell’azienda. Nata come alternativa di assistenza primaria e urgente per i dipendenti di Seattle, Amazon Care si è poi espansa rapidamente, con servizi di teleassistenza disponibili in tutti i cinquanta Stati e servizi di persona in almeno sette città.

Ha inoltre coinvolto una mezza dozzina di altre aziende, tra cui Hilton e Whole Foods Market, di proprietà di Amazon, diventando un tassello importante per le ambizioni di Amazon nel campo dell’assistenza sanitaria. “Sebbene i nostri iscritti abbiano apprezzato molti aspetti di Amazon Care, non era un’offerta sufficientemente completa per i grandi clienti aziendali a cui ci siamo rivolti e non avrebbe funzionato a lungo termine“, ha spiegato Lindsay.

Ancora all’inizio di quest’anno, l’Amministratore Delegato Andy Jassy, nella sua lettera agli azionisti, ha indicato l’assistenza sanitaria come una priorità e sottolineato come Amazon Care fosse un esempio di innovazione, a Febbraio erano state lanciate offerte a livello nazionale per i suoi dipendenti e per altre aziende.

Le critiche dei medici

La decisione conferma le difficoltà a muoversi in un settore particolare come quello della sanità. Se da una parte i pazienti che hanno utilizzato Amazon Care ne hanno largamente apprezzato la comodità, come suggeriscono le recensioni, dall’altra ci sono le opinioni dei medici che ci hanno lavorato e che in qualche caso hanno affermato come l’azienda a volte abbia dato priorità al gradimento dei pazienti invece che alla fornitura dei migliori standard di cura, ignorando le preoccupazioni del personale medico riguardo al suo approccio all’assistenza sanitaria.

Opinione comune degli analisti, però, è che il passo indietro di Amazon non significhi un arretramento dell’interesse di Bezos nel settore. Anzi, proprio pochi giorni fa il Wall Street Journal ha riportato che Amazon sta facendo un’offerta per il fornitore di servizi sanitari a domicilio Signify Health.

L’esperienza, spiega Ray Wang, Fondatore di Constellation Research, ha permesso ad Amazon di sviluppare innovazioni per capire quali tipologie di pazienti prediligono differenti tipi di servizi, dove finiscono i limiti della telemedicina e dove è necessario recarsi fisicamente da un medico. McCarthy di Gartner sottolinea come non ci sono prove che Amazon stia cercando di abbandonare il settore sanitario.

Al contrario, le sue recenti mosse per One Medical e Signify Health dimostrano una certa serietà nei confronti del “legittimo business dell’assistenza sanitaria” e una “maggiore intenzionalità nei loro investimenti”. “Con l’acquisizione di One Medical, Amazon sta aggiungendo al proprio portafoglio un’ampiezza e una profondità di servizi che la portano nelle comunità, conferendoli una presenza fisica con cliniche e medici“.

Amazon Care

Amazon Care

Entrando nel settore delle cure primarie, afferma Schibell di Forrester, ci si aspetta di vedere Amazon tracciare un nuovo percorso in un ambito tormentato da problemi come l’aumento dei costi e la carenza di personale. “Questo sta sconvolgendo il modello che conosciamo“, ha detto. In questo quadro si inserisce l’offerta per Signify Health, una piattaforma sanitaria che aiuta i consumatori a mantenersi in salute e a invecchiare a casa, incentrata sull’assistenza a domicilio rispetto a quella in clinica. Amazon, osserva Schibell, può abbinare Signify Health alla sua struttura portante AWS per raccogliere i dati dai suoi servizi, come la consegna delle prescrizioni mediche e per ottenere un quadro più ampio della salute complessiva di un paziente.

Se si vuole davvero entrare nel campo delle cure primarie, è necessario avere una visione olistica“, conclude l’analista. “Quindi, se non acquisiscono qualcosa come Signify Health, cercheranno un’altra azienda. E ce ne sono molte che lo stanno facendo bene“. La rivoluzione per il colosso dell’e-commerce è solo rinviata.