IEO, l’Istituto europeo di oncologia di Milano, fa da sempre rima con innovazione. Un concetto ribadito in occasione del World Cancer Day 2024 in occasione del quale IEO ha inaugurato le celebrazioni dei suoi trent’anni di attività proponendo nuovi modelli di lotta al cancro: dall’avatar sanitario per ogni paziente, alla maggiore accessibilità delle cure tramite l’e-health.

Dal 1994 ad oggi Ieo, con una dotazione di 295 posti letto, ha trattato oltre 1.120.000 pazienti. Ma, al di là dei numeri, la storia dell’Istituto è quella del migliore centro oncologico italiano (in base alla classifica mondiale di Newsweek) e insieme di un progetto culturale basato su un patto con i pazienti: “Se c’è nel mondo una cura innovativa, in Ieo è già disponibile, o presto lo sarà”.

La Clinical Data Platform

Ieo inizia il suo nuovo trentennio come Istituto per la medicina di precisione, ossia un centro in grado di offrire ad ogni paziente, considerato nella sua globalità di persona, la miglior terapia disponibile, sia essa scoperta in Ieo o in qualsiasi altro centro d’avanguardia del mondo – dichiara il direttore scientifico Roberto Orecchia. Un esempio concreto è il Laboratorio di Multiomica, che fornirà molti dei dati per la nuova Clinical data platform, un grande progetto di informatizzazione che si traduce nella creazione di un avatar sanitario”.

In sintesi, tutti i dati e le informazioni di salute che riguardano l’individuo, il suo gruppo familiare persino il suo ambiente vengono strutturati in un contenitore cloud, creando un’identità digitale formata da tutto ciò che serve – dal profilo genomico alle malattie pregresse fino alle caratteristiche psicologiche – per curare al meglio quella persona.

“Ora vogliamo estendere l’accesso a queste e altre innovazioni a un maggior numero di pazienti, senza differenze, ad esempio in base al luogo di provenienza”, continua Orecchia. “Per far questo già da qualche anno ci viene incontro il mondo digitale e web con le televisite, ma ora anche con le app per controllare da remoto gli effetti delle terapie farmacologiche dopo la dimissione, oppure quelle per gli studi clinici “destrutturati”, che includono cioè pazienti anche fisicamente molto lontani dall’Istituto

Un investimento ancora inedito, ha sottolineato l’amministratore delegato Mauro Melis, riguarda il rinnovamento globale del blocco operatorio che si estenderà in nuovo edificio adiacente a quello principale, lo Ieo 3, e sarà dotato di attrezzature all’avanguardia. Ospiterà 11 sale operatorie e consentirà a Ieo di dotarsi di una nuova sala ibrida multifunzionale predisposta per interventi con tutte le metodiche in uso in oncologia: chirurgia tradizionale, radioguidata, robotica e radiologia interventistica.