Nature ha pubblicato il più grande e completo atlante delle cellule della mammella. Lo studio è basato sull’analisi di oltre settecentomila cellule di 126 donne e offre un quadro dettagliato del tessuto mammario sano, evidenziando le differenze dovute all’etnia, al peso corporeo, all’età, alla gravidanza e alla menopausa. Un lavoro fondamentale per studiare le malattie che colpiscono il seno inclusi i tumori frutto del lavoro dell’MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas con l’Università della California a Irvine e il Baylor College of Medicine di Houston.

Obiettivo: le cellule di tutto il corpo umano

Il progetto Human Breast Cell Atlas fa parte del più ampio consorzio Human Cell Atlas, supportato dalla Chan Zuckerberg Initiative, che intende mappare le cellule di tutto il corpo umano. L’atlante ha permesso di identificare 12 tipologie principali di cellule, inclusi tre tipi di cellule epiteliali, cellule linfatiche e vascolari, linfociti B e T, cellule mieloidi, adipociti e fibroblasti. A sorpresa, si è scoperto che nel tessuto mammario sano addirittura il 17% delle cellule è di tipo immunitario. I ricercatori hanno trovato anche una quantità di cellule perivascolari inaspettatamente alta (7,4%), inclusi i periciti (cellule con funzione contrattile che regolano il flusso di sangue dai capillari ai tessuti) e le cellule della muscolatura liscia dei vasi (che regolano la contrazione delle arterie).

Per questo studio i ricercatori hanno raccolto e analizzato 220 campioni di tessuto mammario di 132 persone sottoposte a riduzione del seno o a mastectomia. Le donne erano per il 46% caucasiche, per il 41% afroamericane, per il 7% ispaniche e per il 6% di origine sconosciuta. I campioni sono stati raccolti dal MD Anderson, dalla UC Irvine, dal Dan L Duncan Comprehensive Cancer Centre del Baylor St. Luke’s Medical Centre e dall’Harris Health System.

La mappatura spaziale identifica quattro regioni cellulari primarie e sorprende le popolazioni di cellule immunitarie. I ricercatori hanno utilizzato le tecniche di mappatura spaziale per generare una mappa delle cellule all’interno dell’ambiente tissutale e indagare il contenuto di RNA e proteine dei campioni per scoprire come e dove risiedono i diversi tipi di cellule. Queste tecniche hanno determinato la composizione dei tipi cellulari noti e dei nuovi stati cellulari nelle quattro principali regioni del seno attualmente conosciute, tra cui le aree lobulari di produzione del latte, le aree duttali che trasportano il latte, il tessuto connettivo composto da fibroblasti e le aree adipose composte principalmente da tessuto grasso. Secondo le metodologie di mappatura spaziale, le cellule immunitarie che comprendono cellule T mieloidi, natural killer (NK) e cellule B comprendono il 16,7% di tutte le cellule osservate nel tessuto mammario normale. La comprensione della complessità di queste diverse cellule immunitarie potrebbe aiutare a sviluppare immunoterapie più efficaci per particolari sottotipi di cancro al seno e a chiarire la loro funzione nell’evoluzione della malattia.