L’individuazione dei tumori della pelle tramite intelligenza artificiale (AI) è in rapido miglioramento, come dimostra una nuova ricerca su un software che ha raggiunto un tasso di individuazione del 100% per il melanoma.

Lo studio, presentato al Congresso 2023 dell’Accademia europea di Dermatologia e Venereologia (Eadv), ha analizzato 22.356 pazienti con sospetti tumori della pelle in un periodo di 2,5 anni. Oltre a una sensibilità del 100% (59 su 59 casi identificati) per il rilevamento del melanoma – la forma più grave di cancro della pelle – l’ultima versione del software ha individuato correttamente il 99,5% (189/190) di tutti i tumori della pelle e il 92,5% (541/585) delle lesioni precancerose.

Miglioramenti rapidi

La terza versione del software Ai segna un miglioramento significativo rispetto al primo modello, testato nel 2021, che aveva individuato l’85,9% (195/227) dei melanomi, l’83,8% (903/1078) di tutti i tumori della pelle e il 54,1% (496/917) delle lesioni precancerose.

Secondo l’autore principale dello studio, Kashini Andrew, specializzando presso la University Hospitals Birmingham Nhs Foundation Trust: “Questo studio ha dimostrato come l’Ia stia rapidamente migliorando e imparando, con un’elevata accuratezza direttamente attribuibile ai miglioramenti nelle tecniche di addestramento dell’intelligenza artificiale e alla qualità dei dati utilizzati per addestrarla. L’ultima versione del software ha permesso di risparmiare oltre mille consultazioni faccia a faccia nell’ambito dell’assistenza secondaria tra aprile 2022 e gennaio 2023, liberando più tempo per i pazienti che necessitano di cure urgenti“.

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Sebbene i dati siano incredibilmente incoraggianti, il team di ricerca fa notare non pensa di mandare in pensione il dermatologo. L’Ia infatti non dovrebbe essere utilizzata come strumento di rilevamento autonomo senza il supporto di uno specialista umano. Tra i casi di carcinoma basocellulare, ne è stato perso uno su 190, che è stato poi identificato in una seconda lettura da parte di una “rete di sicurezza” dermatologica. Questo dimostra ulteriormente la necessità di un’adeguata supervisione clinica dell’Ia.

Anche il coautore, Irshad Zaki, consulente dermatologo presso la University Hospitals Birmingham, ha voluto sottolineare che “l‘Ia non dovrebbe essere utilizzata come strumento indipendente per la diagnosi dei tumori della pelle, perché non sostituisce i dermatologi“.

Il ruolo dell’Ia in dermatologia e il percorso più appropriato sono oggetto di dibattito“, afferma Andrew. “Ulteriori ricerche, con un’adeguata supervisione clinica, potrebbero consentire l’impiego dell’IA come strumento di triage. Tuttavia, qualsiasi percorso deve dimostrare l’efficacia e l’intelligenza artificiale non è attualmente uno strumento autonomo in dermatologia. I nostri dati dimostrano la grande promessa dell’Ia nella futura fornitura di assistenza sanitaria“.