Arrivare, per quanto possibile, in forma a un intervento chirurgico è importante per avere risultati migliori e recuperare in fretta. Per questo è stata sviluppata iColon, la prima applicazione italiana che accompagna i pazienti prima e dopo un intervento chirurgico al colon retto, oncologico e non.

L’app è stata realizzata dalla chirurgia generale dell’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella, dove si eseguono in media ogni anno 500 interventi sul colon retto, di cui 250 su pazienti oncologici.

La riduzione delle complicanze

Il suo utilizzo è partito nel maggio 2020 e da allora è stata utilizzata da circa trecento pazienti consentendo una migliore gestione delle possibili complicanze post-chirurgiche e una diminuzione dei giorni di ricovero, passati da sei a quattro.

La app consente di mantenere un filo diretto molto stretto con l’equipe chirurgica, riduce le paure e, in tempi di pandemia, consente di monitorare i pazienti da remoto ma allo stesso tempo limitare allo stretto necessario gli accessi in ospedale.

Il protocollo di studio relativo all’utilizzo della app iColon, pubblicato di recente sul British Medical Journal, è stato sviluppato nell’ambito del protocollo Eras (Enhanced recovery after surgery), un approccio integrato e multidisciplinare.

Molte complicanze della chirurgia del colon-retto insorgono anche a causa delle condizioni pre-operatorie non ottimali del paziente, dell’immobilità o della lunga permanenza in ospedale, tutti elementi che l’adozione del protocollo Eras ha l’obiettivo di ridurre – spiega Giacomo Ruffo, Direttore della Chirurgia Generale dell’Irccs Negrar e autore dello studio. Come diciamo ai nostri pazienti, l’intervento deve essere visto come una gara: arrivare in buone condizioni in sala operatoria dà maggiori garanzie di tagliare il traguardo con successo e ridurre il trauma legato all’intervento. L’app iColon è come un piano giornaliero di allenamento nella fase preoperatoria condiviso con il proprio preparatore, in questo caso il chirurgo“.

L’Ia per i pazienti con Bpco

L’app iColon, che viene scaricata dai pazienti all’accesso in ospedale per il pre-ricovero, è organizzata in tre fasi: quella preoperatoria, il ricovero e il rientro a domicilio – spiega Elisa Bertocchi, co-autrice dello studio e Chirurgo Generale presso il reparto di Chirurgia Generale dell’Irccs Negrar -. A ognuna corrisponde un diario giornaliero che il paziente è invitato a compilare inviando un feedback che i medici possono seguire su una piattaforma digitale dedicata“.

L’utilizzo delle applicazioni può essere però applicato anche ad altre situazioni. L’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – Italian Thoracic Society insieme a Bpcomedia, spin-off dell’Università Campus Bio-Medico di Roma ha lanciato infatti una piattaforma basata su un algoritmo di intelligenza artificiale per seguire a distanza i pazienti con Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva).

Un sistema di telemedicina che consente di monitorare la malattia e correggere la terapia da remoto. Il kit per il monitoraggio da remoto è composto da una scheda per l’attivazione, un pulsiossimetro collegato allo smartphone e un’app.

Attraverso l’interfaccia, i medici possono monitorare le misurazioni effettuate dal paziente. Bastano tre misurazioni al giorno e, assicurano gli ideatori, il sistema funziona, con un livello di sensibilità del 92,9%, una specificità del 99,3% (cioè la capacità di evitare i falsi allarmi) e un’accuratezza del 98,4% (secondo i valori dichiarati).

La Bpco è una patologia respiratoria caratterizzata da tosse, affanno, senso di oppressione al petto, catarro, stanchezza e difficoltà respiratorie, causa ogni anno di più di tre milioni di morti nel mondo.

La malattia è cronica e tende a progredire con il tempo. Gli eventi più temuti sono le riacutizzazioni dei sintomi, che possono richiedere assistenza e anche mettere a rischio la vita del paziente, come ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Prevederle e intervenire per tempo, evitando il peggioramento dei sintomi, aiuterebbe quindi sia il paziente sia il sistema sanitario.