La Fondazione IRCCS G.B. Bietti –  l’unico Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico dedicato all’Oftalmologia in Italia – ha completato il percorso di convenzione regionale e inaugurato tre sale operatorie che permetteranno di moltiplicare il numero di interventi e la possibilità di cure iper-specialistiche della vista. L’apertura del nuovo blocco chirurgico corona la ristrutturazione dei cinque piani dell’ospedale britannico a Roma nel quale tutte le attività della Fondazione – laboratori e linee di ricerca, ambulatori e chirurgia – sono, ora, riunite sotto un unico tetto. “La funzione di un IRCCS – spiega il Presidente Mario Stirpe – è di avvicinare l’attività di ricerca all’assistenza clinica e alla pratica chirurgica, mettendo a disposizione del Servizio Sanitario e delle persone le migliori cure possibili, frutto di un’attività scientifica di altissimo livello, riconosciuta nel mondo e con forti partnership internazionali”.

Tra le novità del 2023 un nuovo ambito di ricerca nel campo della meccanica chirurgica, con un laboratorio specializzato nello sviluppo, test e prototipazione di strumenti, robot e device high tech che permetteranno di intervenire con sempre maggiore efficacia e minore invasività sulle strutture anatomiche dell’occhio. Tommaso Rossi, neo Direttore dell’Unità Complessa di Oftalmologia, porterà in questo nuovo ambito di ricerca la lunga esperienza maturata in Italia e negli Stati Uniti collaborando con aziende internazionali di primo piano nell’ambito del MedTech e dell’ingegneria medica.

Il progetto Velux

Sempre la Fondazione Bietti è impegnata in un progetto internazionale che vede la partecipazione anche del Centro Oculistico Italiano di Brescia e dell’Università di Modena e Reggio Emilia per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale contro il glaucoma. L’obiettivo è identificare il prima possibile la malattia e intervenire per rallentarne la progressione e i conseguenti danni che possono arrivare anche alla cecità. Il progetto, finanziato dalla Fondazione svizzera Velux Stiftung,  punta alla realizzazione di un sistema automatico contactless per lo screening e la diagnosi precoce della forma di glaucoma ad angolo chiuso.

Attraverso il progetto Velux: Naca Estimator, i ricercatori sono al lavoro per creare un algoritmo che possa consentire un giorno anche di fare lo screening ambulatoriale e il monitoraggio da remoto. Sono le applicazioni dell’Intelligenza artificiale in oftalmologia che iniziano a dare i primi risultati grazie al deep learning le cui potenzialità in ambito medico, a oggi, sono state applicate alla valutazione dei tumori, al rilevamento della fibrillazione atriale e ai tempi di insorgenza dell’ictus. In oftalmologia I.A e DL si sono rivelati utili nella diagnosi della retinopatia diabetica, della degenerazione maculare legata all’età e della retinopatia del prematuro, fino alla valutazione del glaucoma, una malattia che secondo l’OMS colpisce nel mondo circa ottanta milioni di persone, con 35 milioni che hanno perso la vista del tutto o in parte. Solo in Italia i glaucomatosi sono circa un milione, ma una persona su due non sa di esserne affetta.