Colmare, con l’ausilio di tecnologie e percorsi multidisciplinari e innovativi, il divario esistente nell’assistenza sanitaria dei pazienti fragili e cronici all’interno di specifici territori caratterizzati da patologie orfane di terapie specifiche. È questo l’obiettivo principale che il progetto si prefigge di raggiungere nei prossimi quattro anni grazie alla partnership con nove Università, enti di ricerca e di assistenza sanitaria pubblici e privati e a un investimento complessivo di oltre 123 milioni di euro, finanziato dal PNRR.

L’investimento andrà a finanziare attività di ricerca e di trasferimento tecnologico e di conoscenze, in ambito sanitario e assistenziale. In tutto verranno coinvolti, intorno a 28 progetti, oltre duecento ricercatori appartenenti a dieci tra Università ed Enti di ricerca, otto tra Strutture Sanitarie, sociosanitarie e di ricerca medica e cinque tra imprese ed enti privati. È previsto un reclutamento di ottanta tra ricercatori e tecnologi e di 65 dottori di ricerca.

Le attività progettuali saranno coordinate, gestite e monitorate dalla Fondazione Anthem, con sede a Milano che opererà in profonda sinergia con l’ecosistema economico e industriale, le amministrazioni locali e la società civile in ambito di innovazione sanitaria e assistenziale sia a livello locale sia a livello nazionale. Gli ambiti di intervento del progetto sono quattro, ognuno coordinato da un ateneo: tecnologie e gestione di dati per la diagnostica e la cura (Università di Bergamo); ambienti smart e sensori innovativi per la medicina di prossimità (Università di Milano-Bicocca); ricerca di fattori di rischio e strumenti per il monitoraggio dei pazienti cronici (Politecnico di Milano); soluzioni terapeutiche innovative per patologie orfane (Università di Catania).

Il progetto agirà su contesti territoriali e sistemi sanitari specifici e rappresentativi della diversità del Paese in termini di organizzazione, tecnologia, densità di popolazione, presenza di ospedali e di strutture di prossimità, facilità di accesso, efficienza diagnostica e terapeutica, uso delle tecnologie digitali. Saranno coinvolte cinque regioni (Lombardia, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), le comunità montane, come la Val Seriana e la Val Brembana in provincia di Bergamo, e le comunità metropolitane e distrettuali (Milano, Monza e Brianza, Napoli, Taranto, Bari, Lecce).

“Anthem è un’ambiziosa iniziativa a livello nazionale che, con un approccio multidisciplinare, punta a innovare la medicina personalizzata e a ridurre il gap nell’assistenza sanitaria di determinate patologie attraverso soluzioni di tecnologia avanzata – ha detto Giovanna Iannantuoni, Rettrice dell’Università di Milano-BicoccaCon i fondi garantiti dal PNRR e grazie alla partnership di 23 soggetti pubblici e privati, il progetto diventa un’opportunità per costruire sinergie e filiere in ambito di innovazione sanitaria e assistenziale e un’occasione di contatto con attori istituzionali e industriali all’avanguardia”.

“L’iniziativa Anthem unisce in una logica multi progetto competenze disciplinari diverseha affermato Stefano Paleari, Presidente di Fondazione Anthemdi medicina, fisica, ingegneria, economia e management con l’unico obiettivo di sviluppare soluzioni tecnologiche che giungano a migliorare il trattamento di particolari patologie in determinate comunità di riferimento. Si tratta di innovazioni che vogliono trovare nell’orizzonte quadriennale del piano complementare al PNRR, un’applicazione volta a migliorare la cura della persona. Anthem è un’iniziativa nazionale che, nel rispetto delle identità regionali, vuole unire le eccellenze di ricerca e di impresa presenti in tutto il Paese per migliorare la vita dei cittadini. Non dimentichiamoci che in Europa, a fronte di un’aspettativa di vita ben superiore agli 80 anni, la vita in salute vale solo 64 anni. Vogliamo dare un contributo ad aumentare entrambe ma, soprattutto, a ridurre una differenza che ha costi altissimi per i soggetti interessati, le loro famiglie e la società tutta”.