Il nuovo Accordo Quadro ha un valore di 145 milioni destinati all’acquisizione di oltre duemila ecotomografi destinati alle strutture sanitarie pubbliche. Di questi 928 apparecchiature sono finanziati con i fondi del Pnrr. L’iniziativa si inserisce nella Missione 6 (Salute) – componente 2 “Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale” “Investimento 1.1 – Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero”. Faranno seguito altre iniziative relative alla diagnostica per immagini.

Ciascuno dei quattro lotti della gara – suddivisi in base alla tipologia di apparecchiatura – è articolato in due sub-lotti, di cui uno dedicato alla sostituzione del parco macchine obsoleto tramite i fondi del PNRR a seguito della raccolta dei fabbisogni effettuata dal Ministero della Salute con Regioni e Province autonome:

  • Lotto 1 – Ecotomografi Multidisciplinari
  • Lotto 2 – Ecotomografi Cardiologici 3D
  • Lotto 3 – Ecotomografi Cardiologici
  • Lotto 4 – Ecotomografi Ginecologici

Per gli ecotomografi oggetto di gara si richiedono caratteristiche tecniche di ultima generazione in grado di eseguire esami diagnostici di elevata accuratezza.

Parco macchine obsoleto

L’Accordo Quadro con più aggiudicatari ha una durata di 12 mesi durante i quali le strutture sanitarie potranno stipulare appalti specifici, e garantisce ampia possibilità di scelta degli ecotomografi attraverso il “criterio della priorità” in base alla graduatoria di merito o il “criterio della scelta tecnica” che consentirà di ordinare da qualsiasi aggiudicatario in presenza di ragioni tecniche o cliniche (es. tempi di consegna, specifici accessori per la diagnosi clinica, etc.).

La gara prevede la valutazione delle apparecchiature attraverso verifica tecnica sull’ecotomografo e analisi delle bioimmagini, secondo i protocolli specifici redatti in collaborazione con la Società Italiana di Ultrasuonologia in Medicina e Biologia (Siumb), la Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica (Sirm) e la Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica (Sieog).

La Sanità pubblica ha bisogno di svecchiare il proprio parco macchine. Secondo una ricerca di Kaspersky infatti l’89% delle organizzazioni sanitarie utilizza dispositivi medici con un sistema operativo legacy principalmente a causa di problemi di compatibilità, costi elevati degli aggiornamenti o per la mancanza di conoscenze interne su come eseguire gli aggiornamenti.

Solo l’11% dispone di software aggiornati. Sempre in Italia il 50% degli intervistati ha dichiarato che la sua organizzazione ha già sperimentato incidenti che hanno causato una fuga di dati, il 40% un attacco DDoS mentre il 30% un attacco ransomware.

Anche Confindustria ha fornito nei mesi scorsi un panorama non molto rassicurante del settore. Secondo i dati degli industriali negli ospedali del Nord Nel Nord Italia, a fronte di un periodo di adeguatezza di 5 anni, il 69% dei mammografi convenzionali ha superato i 10 anni di età, il 73% delle Pet ha più di 5 anni e il 52% delle Risonanze Magnetiche da 1,5T.

Nel Sud e nelle Isole, a fronte di un periodo di adeguatezza di sei anni, il 63% delle Tc-Pet ne ha almeno cinque, il 73% dei mammografi convenzionali ha superato i dieci anni di età e il 18% delle Risonanze magnetiche presenti nelle strutture sanitarie è con campo magnetico inferiore a 1,0 T.

In totale si parla di circa 18mila apparecchiature obsolete per la diagnostica per immagini.