Health at a Glance 2021 è il rapporto Ocse che racconta la situazione sanitaria nei Paesi UE. Come è ovvio che sia, si concentra molto sul Covid-19, ma dedica attenzione anche alla Sanità Digitale, fornendo qualche dato. Molti Paesi che fanno parte dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico stanno infatti implementando le cartelle cliniche elettroniche (EMR).

Nel 2021, in media il 93% delle pratiche di assistenza primaria utilizza gli EMR in ventiquattro paesi, mentre in quindici tutti gli studi di assistenza primaria le utilizzano. Sedici paesi offrono la possibilità ai pazienti di accedere a un portale Internet dove possono visualizzare le informazioni della loro EMR e in undici Stati la maggior parte dei pazienti può interagire con il record (ad esempio modificando informazioni, aggiungendo ulteriori dati da dispositivi/app o riportando risultati, esperienze e incidenti clinici).

Circa metà dei Paesi UE, collega i pazienti con i loro fornitori di assistenza sanitaria tramite un portale che facilita le teleconsultazioni, videoconferenze e messaggi di posta elettronica o di testo.

Sette Paesi utilizzano il portale per sondare i pazienti sulle loro esperienze e controllarne i risultati. Internet è una fonte di informazioni anche in materia sanitaria, in media in trenta paesi nel 2020, il 59% di persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni hanno usato Internet per cercare informazioni sulla salute rispetto al 36% nel 2010. In Italia il dato è del 46% uno dei più bassi.

Aumentano i consulti a distanza

La pandemia ha poi dato una spinta alle comunicazioni a distanza. Da quando il Covid-19 ha iniziato a diffondersi, la percentuale di adulti che hanno riferito di aver avuto un consulto medico online o per telefono è aumentata velocemente: a metà del 2020, quasi un adulto su tre aveva usato una consultazione a distanza, una proporzione che è salita a quasi uno su due all’inizio del 2021.

Per quanto riguarda l’Italia la percentuale di studi medici di assistenza primaria che utilizzano cartelle cliniche elettroniche è del 90% contro una media Ocse del 93% e la quota di adulti che ha ricevuto un consulto medico online o al telefono è di 30 contro una media di 45 e il vertice spagnolo di 72.

I dati italiani

La scheda sull’Italia mette poi in evidenza la caduta dell’aspettativa di vita scesa da 83,6 del 2019 agli attuali 82,4. 1,2 anni superiori alla media Ocse di 0,6. La causa è ovvia e si traduce in 4,8 milioni di persone colpite dal Covid con circa 132mila morti al 1° novembre. Inoltre la mortalità relativa a tutte le cause nel 2020 e nei primi sei mesi del 2021 è aumentata del 12,9% rispetto alla media del periodo 2015-19.

La pandemia è la causa dell’aumento dell’incidenza della spesa sanitaria sul PIL salita bruscamente, dall’8,7% del 2019 al 9,7% nel 2020 (rispetto a una media di 0,9 punti percentuali di aumento nella area Ocse).

E oltre a un aumento delle depressioni del 17,3% rispetto all’anno precedente, ci sono anche i ritardi nelle cure con un calo del 38% degli screening per il cancro al seno.