Uno degli ultimi interventi è stato effettuato a Biella nell’incontro promosso dalla Società Italiana di Chirurgia Colo-Rettale che ha organizzato un corso che prevedeva anche durante la seconda giornata di lavori uno spazio dedicato al live surgery.

Sono stati trasmessi interventi chirurgici in diretta, come un’operazione particolarmente complessa di resezione del retto per neoplasia per via totalmente mininvasiva laparoscopica.

Qualche mese prima, al Policlinico di Palermo, un bambino di sette mesi è stato operato per una patologia malformativa chiamata ostruzione del giunto pielo-ureterale.

L’operazione eseguita da Marcello Cimador, Direttore della Chirurgia Pediatrica del Policlinico “Paolo Giaccone” è stata seguita in diretta streaming durante la prima giornata del Pediatric Live Surgery Project.

Un evento che ha visto un collegamento in contemporanea di cinque sale operatorie italiane impegnate in parallelo a eseguire lo stesso intervento con tecniche diverse.

Insieme con Palermo sono state coinvolte anche Bologna, Genova, Napoli e Siena per mostrare tutte le possibilità di approccio che oggi un chirurgo urologo pediatrico ha a disposizione.

Gli interventi sono stati eseguiti nelle varie sedi con diverse modalità: in robotica, in laparoscopia, in chirurgia video-assistita e in chirurgia open.

Tecnologie 3D e 4K

I medici oculisti che qualche mese fa hanno partecipato 100° congresso della Società Oftalmologica Italiana (SOI) hanno infatti potuto assistere in diretta anche all’intervento della cataratta, l’operazione più eseguita al mondo.

Durante il 32esimo Congresso Internazionale di Chirurgia dell’Apparato Digerente è stato trasmesso in diretta dall’ospedale Santa Maria di Terni, un’operazione per un cancro dello stomaco eseguita dall’equipe diretta da Amilcare Parisi, Direttore di Chirurgia Digestiva e d’Urgenza.

Le sale operatorie dell’azienda ospedaliera di Terni dispongono dell’innovativa tecnologia laparoscopica 3D e 4K oltre a schermi ad alta definizione 2D, un sistema audio-video integrato di ultima generazione e il sistema di chirurgia robotica Da Vinci XI.

Sempre durante il congresso si è andati oltre con l’utilizzo della rete 5G per il primo teleconsulto immersivo 4K di chirurgia a distanza.

A Milano, la diretta è stata trasmessa dalla sala operatoria dell’Ospedale San Paolo, unico protagonista italiano del Worldwide Live Robotic Surgery 24-hour Event, evento internazionale che ha coinvolto chirurghi provenienti da tutti i continenti che si sono susseguiti in una vera e propria maratona di 24 ore di chirurgia mini invasiva robotica.

Alla console del robot a quattro bracci, il neo Direttore della struttura di Urologia, Bernardo Rocco, professore ordinario dell’Università degli Studi di Milano.

Per l’occasione, Rocco ha eseguito un intervento di prostatectomia radicale robotica con tecnica nerve sparing: l’intervento consiste nell’asportazione della prostata con risparmio delle strutture neuro-vascolari deputate all’erezione.

Inforcato il visore Giorgio Palazzini, uno dei massimi esperti di tecnologie applicate alla chirurgia, è stato teletrasportato all’interno di una delle sale operatorie dell’ospedale Santa Maria di Terni dove ha interagito in tempo reale per un intervento laparoscopico di gastrectomia con le equipe chirurgiche coordinate da Chang-Ming Huang dell’Università Fujian Medical di Fuzhon e da Amilcare Parisi Direttore della Chirurgia Digestiva dell’Ospedale di Terni.

All’intervento hanno assistito in modalità live multi-streaming oltre 30mila specialisti e chirurghi di tutto il mondo e da più di 2.500 medici, chirurghi e addetti al settore presenti presso l’auditorium Massimo di Roma.

La realtà virtuale

La trasmissione delle operazioni chirurgiche non è certo una novità, ma l’avanzare della tecnologia ha permesso di sviluppare questo tipo di soluzioni che hanno significativi vantaggi nel campo della formazione ma anche nella collaborazione fra ospedali con la possibilità di consultare esperti a distanza per particolari tipologie di interventi.

Un aspetto, quello della formazione, arricchito anche da tecnologie come la realtà virtuale che simula un ambiente. La Women Medical University di Tokyo ha recentemente ha fatto da pioniere con una società di streaming per trasmettere in diretta un intervento chirurgico in virtual reality.

Gli studenti hanno indossato un visore e guardare in uno qualsiasi dei campi registrati dalla telecamera a 360° situata nella sala operatoria. In questo modo erano completamente immersi nella sala operatoria. La capacità di trasmettere in diretta la chirurgia può aiutare i tirocinanti a imparare in tempo reale determinate tecniche chirurgiche, con una visione in prima persona senza precedenti, come scrivono gli autori dello studio The Use of Live Streaming Technologies in Surgery”.

Questo approccio combina l’osservazione del teatro, la discussione di gruppo e la lezione didattica. Gli studenti possono vedere le strutture anatomiche e interagire con gli istruttori mentre cercano di comprendere l’anatomia. Inoltre, possono osservare e comprendere la tecnica operativa, vedono l’approccio attraverso gli occhi del chirurgo con la possibilità di chiedere chiarimenti agli istruttori.

Uno studio condotto su studenti che hanno partecipato allo streaming dal vivo su sessioni di dissezione, ha dimostrato che i partecipanti regolari avevano punteggi significativamente più alti nei test di anatomia clinica.

L’utilizzo dello streaming piace anche ai chirurghi. Intervistati per un sondaggio 32 chirurghi che guardavano un intervento in diretta streaming hanno dichiarato che per il 96% l’intervento è stato un’esperienza visiva eccellente, il 92% ha riferito di sentirsi a proprio agio nell’eseguire l’intervento dopo aver visto la procedura, e il 100% voleva partecipare di nuovo a un altro evento chirurgico in live streaming.

La cosa più importante, sottolinea lo studio, è che la chirurgia in live streaming non ha un effetto negativo sui risultati dei pazienti. L’importate però è che vengano seguite una serie di linee guida come la richiesta di consenso per trasmettere l’operazione.

“I pazienti dovrebbero avere la capacità di prendere questa decisione e se il paziente non è in grado lo streaming dovrebbe essere rimandato”.

Il consenso dovrebbe essere indicato in anticipo e includere il tipo di streaming, le piattaforme utilizzate, la protezione di queste informazioni come parte della della cartella clinica e la documentazione che il paziente è autorizzato a visualizzare in seguito.

Se il paziente acconsente alla registrazione, tutte le informazioni di identificazione come viso, tatuaggi, voglie e informazioni demografiche devono comunque essere censurate. E se il decide invece di acconsentire alla visualizzazione di queste informazioni si dovrebbe aggiungere una disposizione supplementare sul documento di consenso.

Se possibile, tutte le registrazioni/streaming dovrebbero essere fatte attraverso software conforme all’Hipaa (Health Insurance Portability and Accountability Act) una legge federale degli Stati Uniti che definisce i requisiti per il trattamento dei dati sanitari protetti dei privati, per assicurare ulteriormente la protezione delle informazioni del paziente.

Il paziente ha ovviamente il diritto di rifiutare la registrazione e il suo rifiuto non influenzerà la qualità delle cure.

Deve essere informato che se l’intervento viene utilizzato online le sue immagini possono essere scaricate da altri. Se poi chiede che il suo video venga cancellato bisognerà rimuoverlo dal sito. Infine, in caso di evento avverso, l’ospedale può utilizzare il video per sapere cosa è successo e il paziente potrà comunque consultare il video.