Dompé Farmaceutici è la prima azienda privata a siglare un accordo per l’utilizzo delle risorse di calcolo del supercomputer Leonardo, il quarto più potente al mondo, presso il Tecnopolo di Bologna e gestito dal Consorzio Cineca. L’azienda milanese, già utilizzatrice del predecessore, Marconi100 (oggi 24imo nel mondo), utilizzerà la potenza della nuova macchina per accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci e la risposta precoce alle pandemie attraverso la sua piattaforma proprietaria Exscalate . A Exscalate sono già state assegnate un milione di ore di calcolo che lo collocano come lo strumento più avanzato a livello globale per il supporto della chimica computazionale in ambito biofarmaceutico.

La collaborazione con le startup

L’accordo apre la strada alla realizzazione da parte di Cineca di un nuovo datacenter Tier 1 a Napoli dove Dompé ha localizzato la sede del centro di sviluppo di Exscalate. Il nuovo centro fa parte delle strategie nazionali di sviluppo del supercalcolo nell’ambito del progetto del Centro Nazionale High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing.

Dompè supercomputer

La piattaforma Exscalate è al centro della strategia di ricerca di Dompé sia per iniziative internazionali sia per progetti industriali. Exscalate4Cov, che ha visto Dompé capofila di un progetto di risposta rapida al Covid-19 con 33 partner di sette Paesi europei, ha individuato una molecola per il trattamento dei casi lievi e moderati della malattia ed è una delle esperienze indicate come modello di collaborazione pubblico-privato nel digitale dalla presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen. A livello industriale, Exscalate ha recentemente permesso alla start up statunitense Aramis Biosciences di arrivare alla sperimentazione clinica nell’uomo in appena 14 mesi. La piattaforma è anche utilizzata dalla startup britannica Engitix nella ricerca sui tumori solidi.

Nei laboratori Dompé di Napoli, il team di Exscalate guidato da Andrea R. Beccari sfrutterà la potenza di Leonardo per ridurre di centinaia di volte i tempi di analisi di grandi librerie di molecole, consentendo risposte più rapide ed efficaci a futuri rischi pandemici e tagliare di mille volte (da micro a millisecondi) i tempi delle simulazioni di come una molecola interagisce con un tessuto biologico. Ma soprattutto, l’uso di Leonardo apre la strada alla creazione rapida di milioni di molecole sintetiche che, completamente digitali, possono essere testate al computer anche prima di essere prodotte in laboratorio, tagliando tempi e costi di sviluppo dei nuovi farmaci.

Le caratteristiche raggiunte dalla piattaforma EXaSCale smArt pLatform Against paThogEns rappresentano un nuovo record in questo campo: una libreria chimica di 500 miliardi di molecole, fino a trenta bersagli biologici valutati contemporaneamente, con una capacità di elaborazione di oltre tre milioni di molecole al secondo e un costo di screening per un miliardo di molecole pari a quattromila euro.