L’ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma è la prima cardiologia del Lazio a utilizzare la tecnologia tridimensionale per un intervento più mirato sulla fibrillazione atriale, aritmia che colpisce nella sola regione circa un milione di persone e in generale nei paesi occidentali oltre il 5% della popolazione.

La tecnologia EnSite X Ep System, dell’americana Abbott, permette di realizzare un modello anatomico tridimensionale del cuore. Consente la visualizzazione in tempo reale dell’attività elettrica e l’utilizzo di una nuova modalità di lettura del segnale cardiaco, il Mappaggio Omnipolare, per riprodurre con esattezza l’attività elettrica del paziente senza che questa informazione sia impattata da fattori esterni.

Come spiega Pietro Rossi, responsabile della Unità di Aritmologia del Fatebenefratelli: “La cardiologia dell’Ospedale all’Isola Tiberina è fra i primi centri in Italia e tra i pochi in Europa ad aver seguito la fase di lancio e le prime esperienze di utilizzo di questo nuovo sistema di mappaggio virtuale che si contraddistingue soprattutto per l’elevata accuratezza negli interventi di ablazione delle aritmie complesse, come ad esempio la fibrillazione atriale e la tachicardia ventricolare. Si tratta in sostanza di una ricostruzione computerizzata dell’anatomia del cuore in grado di creare in modo veloce e preciso mappe ad altissima densità che consentono di individuare percorsi di cura personalizzati per i pazienti”.

Il trattamento delle aritmie

L’EnSite X, in combinazione con cateteri mappanti ad alta densità, consente inoltre di ottenere informazioni finora non disponibili su un sistema di mappaggio 3D: tramite questa tecnologia, infatti, l’elettrofisiologo può conoscere la velocità di conduzione all’interno della camera cardiaca del paziente e sapere con esattezza la direzione di attivazione elettrica. Si tratta di informazioni cruciali per conoscere con precisione le aree più critiche da trattare nelle aritmie complesse.

“Grazie a questa tecnologia oggi possiamo visualizzare una mappa tridimensionale ad alta risoluzione del cuore e avere informazioni in tempo reale sulle aree responsabili dell’aritmia, migliorando la qualità e riducendo la durata delle procedure di ablazione con un tasso di successo più elevato a beneficio dei pazienti” conclude Bianchi.

Il trattamento delle aritmie cardiache è in costante crescita negli ultimi anni. In Italia, ogni anno, vengono eseguiti circa 20.000 interventi di ablazione. Nel 2020 nella Regione Lazio sono state eseguite circa 1.500 procedure di Mappaggio Elettroanatomico di cui 500 ablazioni di Fibrillazione Atriale. Disporre di una tecnologia precisa e all’avanguardia è fondamentale per ottenere risultati solidi e riproducibili.

Altro ospedale che utilizza la medesima tecnologia è l’Arnas Civico di Palermo, il primo in Sicilia che già nel novembre dello scorso anno ha iniziato a utilizzare la tecnologia. In Sicilia ogni anno vengono eseguiti quasi un migliaio di interventi.

All’ospedale Mazzoni di Ascoli, invece, è stato avviato da circa un anno Vivo Study una ricerca scientifica europea per i pazienti che soffrono di extrasistoli ventricolari. Obiettivo della ricerca è di utilizzare un sistema non invasivo che combinale immagini di una Tac o di una risonanza magnetica cardiaca con i segnali provenienti da un elettrocardiogramma standard che genera un modello 3D del cuore che mostra il punto di partenza degli extrasistoli.