Iniezione di tecnologia per l’ospedale di Vaio a Fidenza in provincia di Parma. Grazie anche al significativo contributo di Fondazione Cariparma, che ha donato 600.000 euro, la struttura si è dotata di una piattaforma robotica in grado di supportare il chirurgo nella realizzazione di protesi di ginocchio e anca.

La nuova tecnologia installata con il robot ortopedico – ha aggiunto Galeazzo Concari, direttore Unità operativa di Ortopedia Ospedale di Vaio – offre molti vantaggi per il paziente: la possibilità di personalizzare l’intervento assicura risultati ottimali in efficacia e riduzione dei tempi anche post operatori”.

La piattaforma è installata in una sala operatoria dell’ospedale di Vaio, e sarà a disposizione delle équipe della Ortopedia e Traumatologia dei due ospedali dell’Ausl (Vaio e Borgotaro), ma nell’ambito della integrazione tra le Aziende sanitarie pubbliche di Parma, saranno definiti protocolli condivisi per l’utilizzo di questa strumentazione anche da parte dei medici dell’ospedale Maggiore di Parma.

A breve, entro i prossimi giorni, la macchina inizierà a effettuare i primi interventi di chirurgia protesica di anca e ginocchio e nei prossimi mesi il robot potrà essere impiegato anche per interventi di altri segmenti e per la traumatologia.

La selezione con la Tac

I pazienti candidati all’intervento con il robot ortopedico sono selezionati dalle équipe della Ortopedia e Traumatologia con i colleghi anestesisti. Il direttore della Radiologia ha costituito un gruppo dedicato all’esecuzione della Tac pre-operatoria, momento fondamentale per la preparazione e programmazione dell’intervento.

La corretta esecuzione della Tac è infatti la condizione necessaria e indispensabile per poter eseguire l’intervento assistito dalla tecnologia robotica. Indispensabile, infine, la collaborazione con i fisioterapisti impegnati, con il sistema di fast track (programma di gestione e di cura intensivo che prevede un impegno multidisciplinare al fine di ottenere risultati rapidi e soddisfacenti) al completo recupero del paziente.

Le immagini della Tac servono per riprodurre a computer un modello tridimensionale dell’area da operare che replica fedelmente quella del paziente. Il chirurgo può così conoscere l’anatomia dell’articolazione e intervenire poi con la piattaforma composta da tre elementi: il braccio robotico, il modulo guida e il modulo camera, interconnessi tra loro in grado di trasmettere informazioni.

Durante l’operazione, il braccio robotico è guidato dal chirurgo nell’ambito dei parametri programmati. La precisione della macchina unita alla competenza del chirurgo consente il minor sacrificio osseo, quindi il miglior e più veloce recupero per il paziente.

Con l’impiego della piattaforma robotica, l’intervento chirurgico avviene con la tecnica mini-invasiva, risulta quindi meno doloroso, riduce la degenza e favorisce un più rapido inizio della fisioterapia. La maggior precisione del taglio, garantita dal sistema robotico, consente una minor invasività sull’osso, la riduzione del sanguinamento, una minor invasività dei tessuti molli facilitando il recupero post-operatorio e diminuendo la percezione del dolore. Nella maggior parte dei casi, il paziente può riprendere a camminare nelle prime 24 ore, mentre il ritorno al lavoro e alla vita di relazione si verificano entro poche settimane.