La Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze ha arricchito la propria dotazione con un esoscopio di ultima generazione dedicato agli interventi di chirurgia cerebrale, oncologici e neurovascolari.

L’esoscopio “è un sistema innovativo di visione 3D delle immagini chirurgiche – spiega Alessandro Della Puppa, Direttore della Neurochirurgia AOUC – che sostituisce l’utilizzo del microscopio intra-operatorio tradizionale. Il sistema utilizza una telecamera ad altissima definizione, posta a pochi centimetri dal paziente, che trasmette le immagini digitalizzate del campo operatorio, ingrandite su schermi ad alta risoluzione, fornendo la magnificazione dei dettagli intra-operatori, con qualità superiore a quella del microscopio tradizionale”.

La visione sul display 3D

In questo modo il chirurgo non è più costretto a operare guardando dentro un microscopio, con evidenti limitazioni dell’interazione con l’equipe presente in sala. L’operatore è libero da costrizioni e ha di fronte schemi 3D, che permettono una visione molto simile a quella della realtà aumentata, migliorando l’apprezzamento dei dettagli e della profondità del campo operatorio.

Il nuovo esoscopio – conclude Della Puppa – permette di aggiungere ai vantaggi tecnici anche la possibilità di utilizzare più schermi contemporaneamente, in modo da facilitare il lavoro di equipe e la formazione nell’ambito delle attività didattiche del Careggi”. I vantaggi del sistema sono evidenti e sono stati apprezzati anche al Niguarda di Milano quando qualche mese fa a una ragazza di 24 anni è stato diagnosticato un aneurisma cerebrale “gigante” con un rischio di rottura altissimo con il concreto e imminente pericolo di morte. Il caso era complicato dalla difficoltà di intervenire chirurgicamente. I casi di aneurisma della carotide vengono frequentemente, infatti, trattati con la chiusura endovascolare dell’arteria, procedura possibile grazie al compenso che può essere fornito dagli altri vasi cerebrali. Questa strada però non era percorribile perché nel test preliminare di chiusura vascolare ANNA, questo il nome di fantasia, era diventata temporaneamente paralizzata sul lato sinistro del corpo.

L’intervento dell’équipe della Neurochirurgia dell’Ospedale Niguarda, durato sette ore, ha chiuso temporaneamente la carotide, escluso l’aneurisma e ricostruito il corretto flusso nei vasi cerebrali. Come ha spiegato Davide Boeris, neurochirurgo del team, “Per escludere l’aneurisma dal circolo abbiamo provveduto all’applicazione di alcune clip avvalendoci dell’esoscopio chirurgico: una telecamera collegata a uno schermo ad alta risoluzione 4K e in 3D che permette una più alta definizione rispetto al tradizionale microscopio chirurgico”. Questo tipo di tecnologia viene utilizzata dal Neuro Center di Niguarda da circa due anni: l’esoscopio permette di visualizzare un campo operatorio di 1 cm su un monitor di 55 pollici senza perdita di risoluzione. In questo modo i neurochirurghi operano in piedi guardando lo schermo davanti a loro senza bisogno di essere chinati sui binoculari del microscopio. All’ingrandimento si associa inoltre una maggiore profondità di campo grazie alla visione tridimensionale ottenuta tramite speciali occhiali visori che permettono alle immagini di proiettarsi fuori dallo schermo.