Una ricerca coordinata da Ian Jones dell’Università John Moores di Liverpool e presentata a Edimburgo al congresso della Società Europea di Cardiologia, dimostra come anche il supermercato può essere un luogo per combattere la fibrillazione atriale, la più diffusa alterazione del battito cardiaco, con più di 40 milioni di persone nel mondo affette da questa patologia che può portare allo scompenso cardiaco o all’ictus.

La fibrillazione atriale aumenta di cinque volte il rischio di ictus. Questi ictus sono spesso fatali o invalidanti. L’anticoagulazione riduce notevolmente il rischio, ma molte persone scoprono di avere la fibrillazione atriale solo dopo aver avuto un ictus. Sono quindi necessari programmi di screening per identificare le persone affette da questa patologia in modo che possano ricevere farmaci preventivi.

Particolarmente frequente nelle persone con più di 60 anni e con un’incidenza in crescita costante con l’aumentare dell’età, è un disturbo che deve essere riconosciuto in fretta. Per questo motivo si cercano strategie di screening efficienti e a basso costo.

Una di queste potrebbe essere il carrello del supermercato che, grazie a particolari sensori presenti sul manico, è in grado di registrare il tracciato dell’elettrocardiogramma, disegnare i tipici segni dell’aritmia e individuare chi presenta battiti anomali.

Se è rosso altro controllo

Agli acquirenti è stato chiesto di utilizzare un carrello modificato e di tenere il manubrio per almeno sessanta secondi. Se il sensore non rilevava un battito cardiaco irregolare, si illuminava di verde. Questi partecipanti sono stati sottoposti a un controllo manuale del polso da parte di un ricercatore per confermare l’assenza di fibrillazione atriale. Se fosse stato rilevato un battito irregolare, il sensore si sarebbe illuminato di rosso.

Il farmacista del negozio ha poi effettuato un controllo manuale del polso e un’altra lettura del sensore. “Questo studio mostra il potenziale di portare i controlli sanitari alle masse senza interrompere la routine quotidiana“, ha dichiarato l’autore dello studio, il Professor Ian Jones della Liverpool John Moores University, Regno Unito.

Nel corso di due mesi, abbiamo identificato 39 pazienti che non sapevano di avere la fibrillazione atriale. Si tratta di 39 persone a maggior rischio di ictus che hanno ricevuto una visita dal cardiologo“.

I risultati nel dettaglio dicono che un totale di 2.155 adulti ha utilizzato un carrello della spesa. I dati ECG erano disponibili per 220 partecipanti che presentavano una luce rossa sul sensore e/o un polso irregolare, suggerendo una fibrillazione atriale.

Dopo l’esame dell’EGC da parte del cardiologo dello studio, 115 partecipanti non presentavano alcuna evidenza di fibrillazione atriale, 46 registrazioni non erano chiare e la fibrillazione atriale è stata diagnosticata in 59 partecipanti. L’età media dei 59 partecipanti con fibrillazione atriale era di 74 anni e il 43% erano donne. Di questi, 20 sapevano già di avere la fibrillazione atriale e 39 non erano stati diagnosticati in precedenza.

Secondo Jones “quasi due terzi degli acquirenti che abbiamo contattato erano felici di utilizzare un carrello e la stragrande maggioranza di coloro che hanno rifiutato aveva fretta piuttosto che diffidare del monitoraggio“.

Il sistema offre margini di miglioramento soprattutto per quanto riguarda la posizione delle mani da indicare meglio sul carrello per ridurre il rischio di errori di rilevazione.