Il primo intervento italiano è stato realizzato da Eliana Cristofari, Responsabile dell’audio-vestibologia di ASST Sette Laghi, e dalla sua équipe accompagnata in questa impresa da Yann Nguyen, dell’Università Sorbona di Parigi e uno degli sviluppatori e maggiori utilizzatori del robot. Altrettanto felice AGUAV, l’Associazione di Pazienti dell’Audio-vestibologia Varesina, che ha messo a disposizione la tecnologia robotica finanziandone il noleggio per sei mesi.

Chirurgia mininvasiva

Interventi chirurgici nell’orecchio interno, come il posizionamento di impianti cocleari, richiedono l’utilizzo di strumenti miniaturizzati e la massima precisione nel posizionamento e nella movimentazione. – spiega Cristofari – Robotizzare le fasi più critiche di questa operazione consente di aumentare il livello generale delle prestazioni chirurgiche e consentire ai giovani chirurghi di abbreviare la loro curva di apprendimento e raggiungere rapidamente risultati che si avvicinano a quelli dei colleghi esperti. La robotizzazione delle procedure, inoltre, le rende più precise e consente una chirurgia mininvasiva che, garantendo la conservazione delle strutture fini, lascia aperte le possibilità per applicare in futuro ulteriori nuove tecnologie“.

Il robot per la chirurgia otologica consiste in un’architettura meccanica basata sul concetto di punto di rotazione. In termini semplici, è un braccio controllato dal chirurgo, progettato appositamente per la chirurgia otologica e quindi per intervenire su distretti piccolissimi come il vestibolo di un bambino. Consente sette gradi di libertà (tre rotazioni, tre traslazioni, un movimento distale) che amplificano e superano le capacità di movimento del braccio umano, garantendo la massima precisione e raffinatezza del gesto tecnico.

Il supporto di Aguav

Grazie ad Aguav – ha ribadito il Direttore Generale di ASST Sette Laghi, Gianni Bonelli Il loro gesto a supporto della nostra audio-vestibologia non è solo il riconoscimento della straordinaria competenza della nostra équipe, rispetto alla quale parlare di eccellenza è del tutto meritato, ma è anche una grande responsabilità per noi: dobbiamo ora impegnarci per garantire continuità a questo gesto. Il robot otologico deve entrare a far parte stabilmente della dotazione tecnologica delle sale operatorie dell’Ospedale Del Ponte: i nostri professionisti se lo meritano, e i nostri piccoli pazienti anche“.