Grazie all’innovazione la produttività aumenta. È il caso dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma che in due mesi ha effettuato decine di interventi di chirurgia robotica in ambito ginecologico. L’accelerazione si è avuta con l’introduzione del robot da Vinci, manovrato dal chirurgo seduto in una postazione lontana dal campo operatorio e dotata di monitor e comandi per muovere i bracci. Il robot permette di realizzare interventi di altissima precisione che risparmiano i tessuti e consentono alle pazienti recuperi rapidissimi.

Tra le principali patologie ginecologiche che possono essere trattate con la chirurgia robotica ci sono quelle oncologiche, l’endometriosi di grado profondo e la riparazione di tessuti del pavimento pelvico che hanno subito un prolasso.

Fabrizio Signore, Primario della UOC di Ostetricia e Ginecologia, ha spiegato all’agenzia DIRE i progressi degli ultimi mesi. “Siamo partiti con questa attività alla fine del 2022: dallo scorso novembre a oggi abbiamo già effettuato circa cinquanta procedure chirurgiche. Diciamo che il bilancio è ottimo e lo vediamo soprattutto anche dagli effetti sulle nostre pazienti“. La formazione robotica di Signore è iniziata diversi anni fa quando ricopriva il ruolo di Direttore della Ginecologia dell’ospedale di Grosseto, dove c’è la Scuola Internazionale di Robotica fondata dal professor Pier Cristoforo Giulianotti e dov’è membro della faculty.

Chirurgia mininvasiva

Sant'Eugenio robot

La specializzazione in questo tipo di chirurgia si spiega anche con gli innegabili vantaggi. “La chirurgia robotica rientra nel campo della chirurgia mininvasiva e i vantaggi sono quelli di avere un pronto recupero da parte delle pazienti, un gesto chirurgico molto più accurato da parte di chi opera e quindi di risparmiare dei punti molto importanti per una rapida ripresa e un ottimo follow-up delle pazienti”. 

La patologia principale della quale si occupa è quella oncologica che riguarda l’utero, sia per il carcinoma dell’endometrio sia per quello della cervice. “Oltre a queste patologie, hanno indicazione al trattamento robotico soprattutto l’endometriosi di grado profondo (cioè di quarto grado), dove abbiamo un’infiltrazione dei tessuti retroperitoneali, e anche la patologia del pavimento pelvico con la riparazione dei prolassi e l’immissione di protesi per riparare questi difetti molto comuni nella popolazione femminile, soprattutto nella fase post menopausale“.

I benefici si vedono anche in campo post operatorio. “Il recupero è veramente eccezionale, perché il vantaggio rispetto alla chirurgia tradizionale, ma soprattutto rispetto alla laparoscopia, è poter lavorare con bassissime pressioni grazie ad un sistema di cui è dotato il Robot Da Vinci, cioè l’Airseal, che permette un ricircolo del gas all’interno dell’addome e quindi di poter lavorare a una tensione molto bassa sulla parete addominale riducendo così gli effetti del dolore e del fastidio nel post operatorio. Tutte le nostre pazienti, il giorno successivo, riescono tranquillamente a tornare a casa“.