Chirurgia automatica: il robot rimuove la cistifellea a un maiale senza intervento umano

Una nuova frontiera della medicina si sta avvicinando rapidamente: la chirurgia completamente autonoma. Un team di ricercatori guidati dalla Johns Hopkins University ha annunciato un importante traguardo nella robotica chirurgica, dopo aver effettuato con successo otto interventi di rimozione della colecisti su organi di maiale senza alcun intervento umano. I robot, addestrati con l’intelligenza artificiale attraverso video di operazioni eseguite da chirurghi su organi animali, hanno completato l’intera procedura con il 100% di successo.
Il risultato, pubblicato sulla rivista Science Robotics, rappresenta secondo gli autori un “punto di svolta verso l’introduzione clinica di sistemi chirurgici autonomi”. La tecnologia alla base di questi robot è simile a quella che anima strumenti di IA generativa come ChatGPT o Google Gemini, basata su reti neurali artificiali capaci di apprendere comportamenti complessi.
Durante i test, i robot hanno dimostrato notevoli capacità decisionali. Hanno infatti chiesto strumenti specifici, corretto il proprio percorso in media sei volte per intervento e si sono adattati alle differenze anatomiche senza guida esterna. Sebbene siano risultati leggermente più lenti dei chirurghi umani, i robot hanno eseguito movimenti più fluidi e con percorsi più brevi, segno di una precisione potenzialmente superiore.
Il professor Axel Krieger, tra i principali responsabili del progetto, ha sottolineato come per la prima volta si sia andati oltre semplici attività chirurgiche isolate, arrivando a un’operazione completa e complessa su tessuti molli: “Siamo riusciti a eseguire l’intera procedura di rimozione della colecisti, con tagli e applicazione di clip, senza alcuna assistenza umana. È un risultato davvero storico.”
Anche esperti britannici hanno accolto con entusiasmo i risultati. John McGrath, presidente del comitato per la robotica del NHS (il sistema sanitario pubblico inglese), ha definito l’esperimento “impressionante e innovativo” e ha affermato che “ci avvicina sempre di più a un mondo chirurgico autonomo”. Secondo McGrath, in futuro sarà possibile immaginare un unico chirurgo umano in grado di supervisionare più interventi simultanei effettuati da robot autonomi, in particolare per operazioni relativamente semplici come le ernie o le colecistectomie.
Attualmente, nel Regno Unito, tutte le circa 70.000 operazioni chirurgiche robotiche annuali sono ancora completamente controllate da esseri umani, a eccezione di alcuni interventi ortopedici (come protesi di anca o ginocchio) dove è impiegata una forma di autonomia limitata. Il governo britannico ha annunciato che l’espansione della chirurgia robotica sarà uno dei pilastri della riforma sanitaria decennale dell’NHS, con l’obiettivo che il 90% delle operazioni mininvasive sia eseguito con supporto robotico entro il 2035, rispetto al 20% attuale.
Tuttavia, gli esperti avvertono che la strada verso l’impiego clinico di robot completamente autonomi è ancora lunga. Nel caso in questione, i test su organi di maiale non replicano infatti le variabili critiche di un corpo umano vivo, come il respiro del paziente, il sangue nell’area chirurgica, eventuali complicazioni o la presenza di fumo e liquidi che ostacolano la visibilità.
Nuha Yassin, responsabile della robotica chirurgica presso il Royal College of Surgeons of England, ha dichiarato che la prossima fase dovrà essere“un’esplorazione cauta e approfondita delle sfumature di questo campo in rapida evoluzione, in modo da valutare come tradurre questi risultati in un primo test umano in totale sicurezza”. Yassin ha ribadito la necessità di mantenere formazione, educazione e sicurezza del paziente al centro dello sviluppo.