Un decisivo perfezionamento dell’attività chirurgica in Oculistica si è registrato con i primi interventi realizzati grazie al nuovo microscopio oftalmico in 3D”. Così il direttore generale dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza, Giuseppe Spera, commenta gli ultimi aggiornamenti del parco tecnologico aziendale.

Si tratta – aggiunge Spera – di una implementazione che va ad innalzare ulteriormente la già eccellente qualità delle prestazioni erogate dal reparto di Oculistica. Da pochi giorni, infatti, l’oculistica dell’Aor può vantare di un nuovo microscopio 3D in uso soltanto in sei strutture pubbliche italiane. Questa direzione strategica – conclude – ha fortemente creduto nell’implementazione di una chirurgia robotizzata ed altamente tecnologica, garantita per l’Oculistica anche dalle recenti acquisizioni della colonna endoscopica delle vie lacrimali e del femtolaser, apparecchiature all’avanguardia anche per i trapianti nella disponibilità, anche queste, di pochissime strutture pubbliche a livello nazionale”.

Putignano e Taranto

Il nuovo microscopio digitale di cui si è dotato il San Carlo visualizza una immagine 3D su un monitor ad altissima risoluzione – spiega il direttore del reparto di oculistica, Domenico Lacerenza – e rappresenta una evoluzione nel contesto della robotizzazione della chirurgia in oftalmologia che consente di effettuare, con maggiore precisione, gli interventi di sostituzione del cristallino ed è fondamentale anche nella implementazione delle procedure chirurgiche della retina”.

L’utilizzo del microscopio 3D si sta diffondendo negli ospedali come è successo all’Oculistica dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Putignano (Ba) che si è dotato di questa strumentazione che permette per esempio di effettuare trapianti di cornea molto più veloci grazie alle immagini trasportate su uno schermo da 50 pollici.

Analoga la situazione del SS. Annunziata di Taranto dove, presso la struttura complessa di Neurochirurgia, viene utlizzato l’esoscopio, un sistema di visione in 3D che, grazie ad appositi occhiali polarizzati, permette al chirurgo di visualizzare i dettagli del campo operatorio su un monitor 4K senza perdita di risoluzione. Lo strumento permette di ingrandire un campo operatorio di un cm in alta definizione su un monitor fino a 55 pollici, circa 125 centimetri.