Il Dipartimento di Cardiologia Perioperatoria e Imaging Cardiovascolare del Centro Cardiologico Monzino è tra i primi al mondo a dotarsi di una piattaforma informatica innovativa, che permette di utilizzare la realtà aumentata nella diagnostica cardiovascolare. Grazie alla nuova tecnologia, è possibile non solo fare diagnosi accurate, ma anche simulare qualsiasi intervento prima di effettuarlo, ottenendo una cura sartoriale paziente per paziente.

La nuova tecnologia di imaging permette di esportare le immagini cardiache bi e tridimensionali, ottenute con l’ecocardiografia, la Tac e la risonanza magnetica cardiaca, in un mondo virtuale, che permette di ottenere la visualizzazione olografica del cuore e interagire con le sue singole parti (es. valvole, camere cardiache), navigando al loro interno per uno studio profondamente accurato dell’anatomia cardiaca di ogni singolo paziente. Gli specialisti, attraverso un visore stereoscopico, possono immergersi nella realtà virtuale e interagire con il modello tridimensionale attraverso il movimento della testa e delle mani.

I vantaggi

La realtà virtuale è uno strumento straordinario perché, fornendo la proiezione di un dato tridimensionale in un ambiente virtuale, offre la percezione della profondità reale consentendo al tempo stesso di visualizzare immagini 3D in movimento, navigare all’interno delle strutture e simulare procedure – spiega Gloria Tamborini, Responsabile dell’Unità Operativa di Ecocardiografia -. Questa tecnologia, finalmente applicata anche in ambito sanitario, permette la reale visualizzazione e la manipolazione tridimensionale dell’immagine anatomica, con innumerevoli vantaggi dal punto di vista clinico. I nuovi software di virtual reality permettono infatti di migliorare l’analisi dell’anatomia cardiaca, un aspetto importantissimo, in particolare nelle patologie valvolari, congenite, vascolari aortiche e nelle masse cardiache. La nuova tecnologia inoltre, attraverso simulazioni procedurali sul modello virtuale olografico, consente di studiare e ottimizzare nel singolo paziente il progetto operatorio: una possibilità fondamentale sia nella tradizionale chirurgia cardiovascolare, sia nella cardiologia intervenzionale. Infine, la possibilità di proiezione a distanza del modello cardiaco realizzato attraverso la realtà virtuale consente l’interscambio delle immagini rendendo possibile il confronto tra più operatori, anche a distanza”.

La realtà aumentata è un passo nella cardiologia del futuro, che richiede l’integrazione fra competenze e figure professionali. La tecnologia cancella i confini fra le specializzazioni e dunque il modello classico basato sulla rigida suddivisione delle competenze è destinato a sparire. Per esempio i nuovi software, come quello installato al Monzino, prevedono l’interazione fra radiologi, cardiologi interventisti, cardiochirurghi, elettrofisiologi e cardiologi clinici, che devono avere un linguaggio e una cultura comune.