Si chiama radiomica, ed è il termine che indica l’impiego anche dell’intelligenza artificiale per elaborare la quantità enorme di dati prodotti dalle tecnologie di diagnostica (TAC e Risonanza Magnetica) che vanno oltre alle classiche immagini, al fine di ricavare informazioni quantitative in grado di predire se un tumore possa rispondere o meno a una determinata terapia. Per il paziente significa accedere da subito al trattamento più indicato, chirurgia, chemioterapia o radioterapia.

Una rivoluzione in campo diagnostico, di cui si è parlato nel corso del “Congresso Internazionale di Chirurgia Oncologica del Retto” che si è tenuto alla Biblioteca Capitolare di Verona, organizzato dalla Chirurgia generale dell’IRCSS di Negrar, diretta da Giacomo Ruffo.

Il tumore del retto, che colpisce l’ultimo tratto dell’apparato digerente e gastrointestinale, è una delle neoplasie più diffuse in Occidente. In Italia nel 2022 si sono registrare circa 14mila nuove diagnosi e la percentuale di sopravvivenza dopo cinque anni è di oltre il 60%. Un dato raggiunto grazie all’estensione dei programmi di screening, all’evolversi delle tecniche chirurgiche, unitamente all’aumento delle conoscenze sulle caratteristiche molecolari e genetiche dei tumori e all’applicazione di nuove terapie mediche e radioterapiche.

Da sempre il mondo della chirurgia del retto è un campo di innovazione tecnologica per merito della quale oggi possiamo parlare di tailored surgery, di chirurgia su misuraspiega il Dottor RuffoDisponiamo cioè di metodiche chirurgiche differenti adatte per ogni stadio e localizzazione di malattia.  Dall’asportazione trans-rettale dei tumori allo stadio più precoce alla rimozione del retto e dei linfonodi circostanti, tramite laparoscopia e robotica, nel caso di malattia più estesa e a rischio di recidiva. Anche per le neoplasie localmente più avanzate, la chirurgia trova comunque indicazione come cura, e non solo con finalità palliativa”.

Oggi la chirurgia si trova di fronte alle nuove sfide dell’ultima frontiera tecnologica, in primis l’intelligenza artificiale, ma non solo. “Il chirurgo alla tecnologia ha sempre chiesto di fornirgli strumenti per aumentare ulteriormente l’efficacia del suo operato. – precisa Ruffo – L’evoluzione tecnologica attuale rappresenta un’enorme opportunità, non solo nell’ambito diagnostico con la radiomica e la genomica, ma anche a supporto dell’analisi sui rischi e benefici di un intervento o di una