È la metodologia messa a punto dai ricercatori dell’Abramson Cancer Center dell’Università della Pennsylvania, che hanno pubblicato uno studio su Nature Communications. La metodologia NIR-nCLE permette di riprodurre rapidamente immagini che consentono di evidenziare tumore e tessuto normale anche da parte di persone non esperte.

La tecnologia infatti ha la risoluzione necessaria per identificare una singola cellula tumorale tra le cellule di fibroblasti normali quando sono coltivate in un rapporto di 1:1000 e può rilevare cellule tumorali in tumori umani di diametro inferiore a 2 cm. Lo studio proof-of-concept analizza i noduli polmonari come caso di prova, ma i risultati possono essere generalizzabili ad altre neoplasie.

Biopsia e analisi istopatologica

L’uso diffuso della tomografia computerizzata nella pratica medica e come parte delle linee guida per lo screening del cancro ha reso comune il rilevamento di noduli in tutto il corpo che sono radiograficamente sospetti di malignità. I percorsi di cura per questi noduli spesso prevedono la biopsia del tessuto per escludere la malignità.

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L’attuale tecnologia medica però non fornisce informazioni diagnostiche in tempo reale durante la biopsia, ma richiede un’analisi istopatologica che può richiedere diversi giorni per essere completata. In particolare, per i noduli piccoli, di difficile accesso o sub-solidi, la resa diagnostica delle biopsie è bassa, con conseguente ansia del paziente e aumento dei costi sanitari dovuti a procedure aggiuntive e alla sorveglianza radiografica.

A causa di questa crescente sfida clinica, sono state proposte diverse tecniche per ottenere il rilevamento ottico in tempo reale del cancro a livello cellulare e migliorare così l’accuratezza diagnostica della diagnosi e della stadiazione basata sulla biopsia per i piccoli noduli. Le tecnologie esistenti nei test preclinici – tra cui la spettroscopia Raman, l’endomicroscopia ottica a contrasto inverso e la microscopia di imaging a fluorescenza – richiedono tempi di analisi non favorevoli a un processo decisionale intraprocedurale in tempo reale, non possono essere interpretate in modo affidabile da persone non esperte o non offrono una risoluzione a livello cellulare.

L’unione di due tecnologie

Per questo è importante lo studio dell’Abramson Cancer Center che permette di integrare due tecnologie per ottenere la rilevazione in tempo reale del cancro a livello di singola cellula durante la biopsia. Il metodo definito endomicroscopia laser confocale prevede l’utilizzo della CLE basata su fibre, un adattamento della tecnologia di microendoscopia convenzionale in cui un laser a bassa potenza illumina un’area di interesse e trasmette la luce riflessa dal tessuto attraverso un fascio di fibre ottiche flessibili per generare immagini tissutali ad alta risoluzione.

Sia la CLE basata su sonda (pCLE) che quella basata su ago (nCLE) consentono l’imaging in autofluorescenza e l’imaging a contrasto inverso dei tessuti dopo la somministrazione sistemica di fluoresceina. Il risultato consente di rilevare rapidamente e in modo sensibile le cellule tumorali durante le procedure bioptiche, con un’elevata accuratezza diagnostica rispetto all’analisi istopatologica formale.