Un naso elettronico per scoprire i tumori. È l’oggetto dello studio di Manuela Costantini, Medico Ricercatore dell’Urologia dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, che si è occupata dell’utilizzo del naso elettronico (e-Nose) nella diagnosi dei tumori urinari.

I risultati dello studio, pubblicati di recente sulle riviste Cancers e Biosensor Basel, riportano l’analisi mediante naso elettronico dei composti organici volatili dell’urina, denominati volatiloma, di pazienti affetti da carcinoma renale e prostatico, dimostrando che lo strumento è capace di identificare “impronte molecolari olfattive” specifiche per tipologia di tumore urologico. L’e-Nose utilizzato nello studio, ha un piccolo chip di 32 sensori elettrochimici costituiti da polimeri organici.

Non appena i sensori sono esposti al campione di urina, i polimeri interni si gonfiano, inducendo un cambiamento nella loro resistenza elettrica. L’insieme delle variazioni di ciascuno dei sensori produce una distribuzione di segnali (urine-stamp), che può essere identificata attraverso algoritmi di riconoscimento, come specifica impronta olfattiva. La metodica rappresenta un promettente test per la diagnosi precoce delle neoplasie urologiche: rapido, non invasivo, ripetibile, economico e dotato di elevata specificità e sensibilità.

Le potenzialità dello strumento

I tumori urologici sono frequenti e aggressivi. Il cancro al rene è il nono tumore più diagnosticato nel mondo. Il cancro alla prostata è il terzo nella popolazione maschile: le stime, parlano di più di quarantamila mila nuovi casi l’anno in Italia, circa un uomo su otto ha probabilità di ammalarsi nel corso della vita. Diagnosi precoce e un tempestivo intervento medico sono in grado di ridurre la mortalità di queste neoplasie.

Per lo studio abbiamo arruolato circa 500 nostri pazienti affetti da tumore alla prostata e al renespiega Manuela Costantinisottoposti a intervento chirurgico da dicembre 2019 a dicembre 2022. Il gruppo di controllo era costituito da 200 soggetti sani. I risultati si sono rivelati promettenti. Infatti per il tumore renale il livello di sensibilità del test, e cioè la capacità di individuare i veri positivi, è risultata del 71,8%, mentre il livello di specificità, e cioè la capacità di individuare i veri negativi, è stata del 89,4%; per il tumore della prostata la sensibilità del test ha raggiunto l’82,7% e la specificità l’ 88,5%.

L’e-Nose ha un enorme potenziale sottolinea Giuseppe Simone, Direttore dell’Urologia IRE– Nell’ottica della biopsia liquida, infatti, potrebbe essere usato non solo come strumento di screening per la diagnosi precoce, ma anche in campo prognostico per valutare l’efficacia del trattamento chirurgico o farmacologico, o nel predire eventuali recidive in corso di follow-up”.