In Italia sono 137 e in Campania otto con l’arrivo della nuova installazione presso il Presidio Ospedaliero “G. Rummo” di Benevento. Stiamo parlando del da Vinci Xi, la piattaforma più evoluta per la chirurgia robotica mininvasiva, distribuita in Italia da ab medica.

Presentata presso il padiglione S. Pio, la nuova installazione andrà a potenziare l’équipe dell’Unità operativa di Urologia, diretta dal Luigi Salzano, e il team di Chirurgia generale e di Oncologia, diretti da Mario Annecchiarico, tra i massimi esperti di chirurgia robotica oncologica che si è trasferito da pochi mesi presso la struttura. L’obiettivo però è di ampliare presto l’utilizzo del sistema robotico anche al team di ginecologia.

Quattro bracci robotici

Le possibilità offerte dall’utilizzo di da Vinci Xi sono importanti: a partire dalla visione 3D con ingrandimento fino a dieci volte che consente, senza l’ausilio di occhiali o altre apparecchiature, una visione più ampia, completa e dettagliata del campo operatorio rispetto alla chirurgia laparoscopica tradizionale.

I quattro bracci robotici, inoltre, offrono ampia libertà di movimento e una rotazione di circa 540°, che aumenta la precisione del movimento chirurgico e consente di accedere ad anatomie difficoltose, senza rischio di tremore fisiologico. Il sistema è dotato di laser per ottimizzare il posizionamento dei quattro bracci robotici e raggiungere un livello superiore di precisione dell’intervento e riduzione dei tempi operatori.

Con da Vinci Xi possono essere eseguiti anche gli interventi più complessi agendo su organi posizionati in diversi quadranti anatomici, senza la necessità di prevedere spostamenti del paziente o del robot. Anche per il paziente il vantaggio è evidente, in termini di riduzione dei tempi di ospedalizzazione, che in molti casi vengono addirittura dimezzati, e di ripresa più rapida delle normali attività.

La console, cuore del sistema

La piattaforma è costituita da tre componenti principali: la console chirurgica, il carrello paziente e il carrello visione. La prima è il centro di controllo del sistema. Tramite la console, posizionata esternamente al campo sterile, il chirurgo controlla l’endoscopio 3D e gli strumenti EndoWrist per mezzo di due manipolatori (master) e di pedali.

Nel visore stereo, le punte degli strumenti si allineano con le mani del chirurgo che impugnano i manipolatori. In questo modo è possibile simulare il naturale allineamento di occhi, mani e strumenti tipico della chirurgia a cielo aperto, pur utilizzando una procedura minimamente invasiva.

L’operatore alla console ha anche la possibilità di passare dalla vista a schermo intero a una modalità a più immagini (visualizzazione TilePro), che mostra l’immagine 3d del campo operatorio insieme ad altre due immagini (ecografo, Ecg..) fornite da ingressi ausiliari.

Il carrello paziente è il componente operativo del sistema e si compone di quattro braccia dedicate al supporto di strumenti e endoscopio, mentre il carrello visione contiene l’unità centrale di elaborazione e processamento dell’immagine.

Grazie a da Vinci Xi l’equipe dell’Unità operativa complessa di Chirurgia Epato-bilio-pancreatica, mininvasiva e robotica, diretta da Roberto Troisi è riuscita a portare a termine in febbraio un raro intervento al pancreas su un paziente di 59 anni. La diagnosi era di pancreatite cronica e l’intervento ha previsto l’utilizzo di una porzione d’intestino per drenare direttamente i succhi pancreatici e biliari che permettono l’assorbimento dei nutrienti (operazione di Frey).

Tutto questo integralmente con l’ausilio del robot Da Vinci Xi, un approccio che massimizza i benefici di un trattamento mininvasivo per definizione.