Multiplayer.it, HDMotori.it, Bigodino.it, iFood.it, legaNerd.com, Movieplayer.it, Dissapore.com, HdBlog.it. NetAddiction è una media company italiana che da 19 anni produce contenuti per il web, nonché un distributore esclusivo in Italia di prodotti per l’intrattenimento, un’agenzia creativa e una concessionaria pubblicitaria. NetAddiction raggiunge mediamente ogni mese un’audience di circa 22 milioni di utenti unici, con oltre 62 milioni di pagine viste e 9 milioni di utenti attraverso le community Facebook.

È una bella sfida per chi deve gestire i sistemi informatici che consentono di erogare al pubblico una massa di contenuti così ampia e diversificata. “La parte più sfidante sono i picchi che si registrano negli accessi a determinati siti o servizi” spiega Daniele Minciaroni, responsabile dei sistemi informativi di NetAddiction. “Da diversi anni, per esempio, Multiplayer.it è Internet media partner per l’Italia delle principali fiere internazionali dedicate al mondo del digital entertainment, da Los Angeles a Colonia e Tokyo. In occasione di quelle manifestazioni gli accessi al sito possono anche triplicare, e noi dobbiamo essere pronti”.

Essere pronti significa avere la connettività e i server, ordinarli, avviare il leasing, approvvigionarli, configurarli, farli funzionare con le necessarie applicazioni: possono volerci settimane. E poi? Passato il picco e ritornati a una situazione normale, non resta che spegnere le macchine che non servono più. Nel tempo NetAddiction ha trovato diverse soluzioni sistemistiche per avere sempre a disposizione le necessarie risorse elaborative, in housing, in hosting, in co-location.

La svolta si è verificata con la virtualizzazione e con il ricorso ai servizi cloud di OVH per la componente di hosting, in modalità IaaS. “Nel 2015 abbiamo dismesso i dati in co-location e abbiamo migrato tutti i server e servizi su piattaforma VMware vSphere”, ricorda Minciaroni. Altre piattaforme di virtualizzazione sono state prese in considerazione da NetAddiction, ma presentavano una gestione più macchinosa. Per quanto riguarda invece l’offerta cloud, NetAddiction ha trovato in OVH un partner in grado di salvaguardare la complessità applicativa e architetturale di una realtà composita nata agli inizi degli anni 2000. “Dopo aver provato la virtualizzazione di VMware e il cloud di OVH, abbiamo capito che per noi è impossibile tornare indietro”.

VMware HCE Hybrid Cloud Extensions

L’architettura dei servizi virtualizzati di NetAddiction è molto simile a quella dei corrispondenti server fisici, con la differenza che è possibile scegliere per ogni server le risorse da allocare. Quando un sito passa da poche centinaia di migliaia di utenti a diversi milioni in pochi giorni, basta allocare più risorse o aumentare il numero delle macchine virtuali, mentre se la domanda diminuisce basta regolare i sistemi opportunamente, senza alcuno spreco di risorse.

Oggi NetAddiction ha completato una nuova migrazione, sostituendo i precedenti server con nuove macchine basate su processori Intel, più moderni e performanti. Si è trattato di trasferire sistemi, servizi e applicazioni di circa 180 macchine: un lavoro imponente completato in poche settimane dal team di NetAddiction in collaborazione con OVH.

La migrazione è stata l’occasione per predisporre i sistemi all’aggiornamento di release della piattaforma di virtualizzazione VMware vSphere, che passerà dalla versione 6.0 alla 6.5. “Dei tre attori tecnici che hanno partecipato alla migrazione, ovvero l’hardware, la piattaforma di virtualizzazione e il sistema di backup e restore, VMware è la componente che si è comportata meglio, non ha mai dato problemi e ha sempre funzionato perfettamente”, commenta Minciaroni.

NetAddiction sta inoltre testando dei sistemi di orchestration VMware per effettuare il provisioning dei server da script. “In futuro vorremmo approfondire l’uso dei tool di orchestration in modo da poter rendere i nostri sviluppatori autonomi nella creazione di macchine virtuali in relazione alle attività di testing e deployment delle applicazioni”. La migrazione dell’hardware è un ulteriore tassello nel percorso di sviluppo di questa giovane azienda, in quanto consente di aumentare le prestazioni dei sistemi a amplia il bacino delle macchine virtuali da cui è possibile attingere in caso si presenti la necessità di dover far fronte a eventuali picchi di traffico. È un’operazione con cui NetAddiction ha posto le basi per la propria crescita futura nel segno del Software-Defined Data Center.