Gli utenti di VMware scontenti che stavano pensando alla versione open source di XenCenter come alternativa dovranno ripensarci. A dicembre infatti il Cloud Software Group ha silenziosamente eliminato l’offerta con un aggiornamento del file README del progetto.

“Si prega di notare che a partire da dicembre 2023 questa copia del repository XenCenter è considerata archiviata”, si legge nel README di GitHub del 14 dicembre. “In quanto tale, non rifletterà lo stato più recente dello sviluppo di XenCenter e le richieste di pull non saranno esaminate. Se avete un feedback su XenCenter, inviatelo a feedback [at] xenserver.com”.

XenCenter è uno strumento basato su Windows per la gestione di Citrix Hypervisor e/o XenServer. Citrix ha rinunciato alla virtualizzazione generale dei server alcuni anni fa, ma ha mantenuto in vita i suoi prodotti e li ha raccomandati come il modo migliore per astrarre l’altra linea di prodotti. XenServer è spesso diventato un silo e quindi è stato possibile gestirlo con altri strumenti, tra cui vCenter di VMware.

vmware xencenter

Quando Citrix è stata acquisita e fusa nel Cloud Software Group, i suoi prodotti di virtualizzazione sono stati scorporati in un’unità aziendale denominata “XenServer” che l’anno scorso ha annunciato un aggiornamento del suo stack volto a facilitare la migrazione da VMware. È chiaro che XenServer vuole rafforzare la sua offerta e ottenere l’attenzione dei clienti VMware insoddisfatti.

Bloccare una versione open source dei propri prodotti smettendo di fornire contributi ha un certo senso commerciale per XenServer (l’azienda), in quanto significa che solo la versione più aggiornata di XenCenter (lo strumento) sarà disponibile per la vendita. Ma come notato da Vates (l’organizzazione che ha guidato il fork di XenServer in XCP-ng), un importante contributore di XenCenter ha staccato la spina, privando l’organizzazione XenServer di input e di una possibile fonte di innovazione.

Vates, per quanto possa valere, ha preparato una nuova versione della propria Xen Orchestra, l’ha abbinata a XCP-ng, l’ha chiamata “Vates Virtualization Management Stack” e l’ha proposta come opzione per coloro che vogliono abbandonare VMware, in parte perché ha aumentato di 20 volte la velocità delle migrazioni VMware. Vates ha rivelato che oltre il 95% dei suoi nuovi clienti sono utenti VMware.