Dal core all’edge al cloud: la roadmap DataCore fra AI-ready file system e cyber-resilienza

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DataCore ha di recente incontrato la stampa dopo un periodo di grande trasformazione e crescita, guidata anche da acquisizioni importanti che hanno permesso di estendere la propria piattaforma dati su diverse architetture e tecnologie. Con la recente acquisizione di Arcastream, al supporto per storage a blocchi per abienti SAN e iperconvergenti e a quello per gli oggetti, si aggiunge infatti anche il file storage parallelo ad alte prestazioni.
Solidità e prospettive sembrano confermate dai dati: “DataCore è profittevole da quindici anni di fila e oggi il suo fatturato arriva quasi interamente da modelli in abbonamento, i cui ricavi crescono del 15 percento all’anno”, afferma Rémi Bargoing, Country Manager Italia di DataCore Software.
In Europa, l’azienda conta più di 5.000 clienti attivi, con 320 aggiunti soltanto nell’ultimo anno fiscale. Clienti che restano fedeli: la retention lorda è del 93%, un dato che non dipende da un lock-in tecnologico, precisa Roberto Zaninello, Senior Solution Architect: “Le nostre tecnologie sono rimpiazzabili facilmente. I clienti possono fare replica su object storage di terze parti, senza egress fee e sostituire la piattaforma. I clienti rimangono perché sono soddisfatti”.
Sul mercato italiano il quadro è altrettanto vivace: fra pubblico e privato si contano più di 800 clienti, serviti da tre distributori (Computer Gross, V-Valley e Redi), 140 rivenditori certificati – dei quali circa la metà genera ordini ogni trimestre – e 250 professionisti con badge DataCore sparsi “su tutto il territorio, da Bolzano a Ragusa” precisa Bargoing.
La soluzione all’esplosione dei dati, ma non del budget
Bargoing e Zaninello hanno insistito sul divario crescente fra volumi di dati e budget IT: nelle loro slide, la curva della capacità installata quintuplica fra il 2020 e il 2025, mentre la spesa infrastrutturale sale molto più lentamente. In questo contesto, il sondaggio su oltre cinquecento responsabili IT colloca ai primi posti delle priorità la gestione semplificata, la riduzione dei costi, le prestazioni e la garanzia di un futuro senza lock-in.
La risposta di DataCore è la strategia DataCore.Next, che prevede la creazione di uno strato software che virtualizza lo storage a blocchi, file, oggetti e persino quello nativo per Kubernetes, consentendo di applicare policy di replica, snapshot immutabili, tiering e migrazione in modo coerente, indipendentemente dall’hardware sottostante.
Il vendor è arrivato a questo set completo grazie a una serie di acquisizioni mirate negli ultimi cinque anni, – dalla tecnologia object di Swarm al block-for-K8s di MayaData, fino al recente innesto di Arcastream per il file storage parallelo ad alte prestazioni e di StarWind per l’iperconvergenza di frontiera – che oggi convergono in un’unico control plane.
Per il secondo semestre 2025 la roadmap prevede tre nuove soluzioni pacchettizzate: un’offerta di Cyber Resilience con snapshot immutabili e rilevamento di ransomware, una proposta Secure Edge/ROBO basata sull’eredità StarWind per filiali e siti remoti, e infine AI-Enabled Storage, che combina il file system parallelo Arcastream con il data-mover Ngenea per alimentare cluster di GPU limitando i colli di bottiglia.
Una piattaforma aperta e flessibile
Il vantaggio per le imprese – in particolare PMI manifatturiere, sanità, enti pubblici e service provider – è duplice. Da un lato la licenza a consumo e il modello bring-your-own-hardware consentono di riutilizzare server x86 già in casa o di scegliere il brand preferito, mantenendo il controllo dei costi e la sovranità dei dati. Dall’altro, l’architettura può scalare dall’edge al core e al cloud senza cambiare interfaccia, riducendo complessità operative e favorendo strategie multicloud prive di costi di uscita.
L’aggiunta del file parallelo e della replica object-to-object prepara infine l’infrastruttura ai carichi AI e HPC emergenti, che sempre più spesso arrivano nei bandi PNRR e nei progetti di automazione di fabbrica.
“Non voglio essere arrogante – conclude Bargoing – ma credo che abbiamo il portfolio più completo nello storage. Nessun altro vendor ha uno strato di virtualizzazione che copra tutti i tipi di storage, e siamo pronti per le sfide di Kubernetes”.