Fattasi notare e affermatasi per le sue soluzioni per lo storage basate su memorie Flash e software di gestione, NetApp ha negli ultimi anni allargato i suoi orizzonti rafforzando la componente software per arrivare a proporsi oggi come azienda in grado di gestire e assicurare i dati aziendali ovunque si trovino lungo una catena che va dalle filiali o centri di raccolta ed elaborazione locali (edge computing) al data center aziendale (con soluzioni flash, ibride e cluster iperconvergenti), fino al cloud ibrido e pubblico, che acquista sempre più un ruolo centrale nella proposizione dell’azienda.

Per Marco Pozzoni, Country Sales Manager di NetApp per l’Italia, in questo “cambiamento di pelle”, NetApp non è più in competizione con tecnologie di storage alternative o architetture cloud-based, ma si propone come strumento abilitatore, di controllo e di gestione centralizzata per il dato, ovunque e comunque esso sia archiviato, in funzione di una trasformazione digitale del business che è sempre più avida di dati.

I pilastri della strategia NetApp

In questo percorso di trasformazioni, i clienti vogliono trovare nuovi touch-point con il cliente, creare nuove opportunità di business ed ottimizzare le operations. Su queste necessità NetApp ha improntato la propria strategia attuale, basata su tre pilastri, per ciascuno dei quali sono stati fatti annunci nell’ultimo periodo:

1. Ispirare innovazione con il cloud

NetApp ha annunciato di aver stretto una partnership con Google Cloud Platform, che si aggiunge agli altri “hyperscaler” come Microsoft Azure e Amazon AWS. Per quest’ultimo, è stato aggiornato il servizio Cloud Volumes per abilitare servizi di file sharing in stile NFS, deduplica, replica, snapshot e molto altro, ed è stata introdotto NetApp Cloud Insight per monitorare e ottimizzare i cloud ibridi, offerto in modalità SaaS.

2. Costruire cloud per accelerare nuovi servizi

StorageGRID 11.1 abilita la compliance con le normative più stringenti permettendo l’archiviazione non modificabile di dati in modalità object-storage e garantendo la cancellazione sicura quando richiesto.

3. Modernizzare l’architettura IT con storage flash connesso al cloud

Al cuore dell’offerta NetApp c’è la capacità di gestire e muovere i dati tra diverse location e tecnologie affinché siano disponibili dove servono, con le prestazioni necessarie all’utilizzo che se ne deve fare. In questo senso, si va dalle estreme prestazioni del primo array di dischi flash con tecnologia NVMe (ne parliamo più sotto), alla mobilizzazione e gestione del dato che – con la teconologia Fabric Pool – può essere sincronizzato e spostato in cloud a livello di singolo blocco di dati, in modo trasparente per le applicazioni e per chi gestisce lo storage, che deve solo definire le policy iniziali.

NetApp AFF A800: all-flash array con tecnologia NVMe

L’AFF A800 è la prima soluzione completa con tecnologia NVMe e NVMe over Fiber Channel disponibile sul mercato, e che secondo Roberto Patano, Senior Manager System Engineer di NetApp Italia, è in grado di offrire le stesse prestazioni di un sistema Direct Attached Storage.

Le prestazioni dichiarate sono una latenza inferiore ai 200μs (micro secondi), 1.3 milioni di operazioni I/O al secondo, un throughput di 34 GB/s per una coppia di dispositivi in alta disponibilità. Per un cluster di 24 nodi si toccano le 11, 4 milioni di IOPS e un throughput superiore a 300 GB/s.

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È il tipo di prestazioni richiesto dalle più impegnative applicazioni di intelligenza artificiale. In questo campo NetApp ha una partnesthip con NVIDIA che confluisce in una soluzione che prevede NVIDIA DGX-1 e moduli AFF scalabili fino a cluster da 96 nodi.

La soluzione NVMe over Fiber Channel permette di riutilizzare gli switch già presenti nel data center e velocizzare fino al 60% le prestazioni dello storage con un solo aggiornamento software. Non sono le prestazioni ottenibili con una soluzione NVMe “pura”, ma la possibilità di estendere alcuni dei benefici della tecnologia anche alle apparecchiature già installate è sicuramente benvenuta.

Come altre recenti soluzioni storage NetApp, l’AFF A800 offre una densità di archiviazione che permette di ridurre l’occupazione di spazio e i consumi energetici nel data center. In due sole unità rack è possibile inserire 30 moduli SSD per un totale di 2 Petabyte: una riduzione di 37 volte del volume e di 15 volte rispetto allo spazio e aii consumi energetici degli hard disk magneto-meccanici.

Cloud e flash storage: le sfide e le soluzioni

netapp-edge-core-cloud

La promessa di creare un fabric di storage unificato tra le altissime prestazioni delle memorie all-flash e la versatilità e scalabilità del cloud ha davanti a sé un importante ostacolo: l’efficienza e la velocità della connessione tra data center on-premises e il cloud. NetApp utilizza due approcci complementari per risolvere il problema:

  • NetApp Private Storage.
    Grazie a un accordo con Equinix, i clienti possono installare la propria infrastruttura di storage presso i data center dell’azienda, che ha connessioni ad alta velocità e con prestazioni garantite verso l’azienda e verso con tutti i principali cloud provider.
  • NetApp Cloud Sync
    Si tratta di un protocollo che mantiene sincronizzati gli archivi movimentando il minimo dei dati possibile, agendo a livello di singolo blocco di storage, e che supporta ogni tipo di risorsa (NFS, CIFS, S3).

NetApp ha inoltre recentemente concluso un accordo a livello mondiale anche con Google per quanto riguarda l’implementazione di soluzioni cloud aziendali, partnership che va ad aggiungersi a quelle già esistenti con Amazon e Microsoft.

NetApp per l’intelligenza artificiale

Tra gli ambiti di utilizzo delle proprie soluzioni, NetApp sottolinea le enormi potenzialità nel settore trasversale dell’intelligenza artificiale. Affinché le funzioni di machine learning funzionino al meglio, infatti, la sola potenza computazionale non è sufficiente: i dati devono essere acquisiti ed elaborati con la massima rapidità e la minima latenza, e anche i risultati finali devono essere archiviati in modo efficiente. La richiesta di soluzioni di storage dalle elevatissime prestazioni è ancora più sentita quando gli input provengono da fonti diverse tra loro, e devono quindi essere uniformati, scenario sempre più comune nell’ambito delle piattaforme di machine learning. Proprio in quest’ambito il nuovo AFF A800 promette di fare la differenza rispetto ad altre soluzioni analoghe.